Storia del Diritto del Lavoro Italiano

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Storia del Diritto del Lavoro Italiano
Tipo di risorsa Tipo: lezione
Materia di appartenenza Materia: Diritto del lavoro

La disciplina principale è stata per lungo tempo il codice civile italiano, fondamentalmente innovata poi dall'emanazione dello statuto dei Lavoratori nel 1970. A partire dagli anni 1990 si è avuta una progressiva introduzione di nuove figure e contratti di lavoro, soprattutto dopo l'emanazione del pacchetto Treu nel 1997. Riguardo alla disciplina del rapporto di lavoro nella pubblica amministrazione italiana, si ebbe una generale innovazione della disciplina a seguito della privatizzazione del diritto del lavoro pubblico in Italia, di cui al d.lgs. 3 febbraio 1993, n. 29, e successive norme, poi confluite nel d.lgs. 30 marzo 2001, n. 165.

All'inizio del XXI secolo, la normativa venne arricchita durante il governo Berlusconi II, con la liberalizzazione del mercato del lavoro nel 2003, precisamente con la legge 14 febbraio 2003, n. 30, in attuazione della quale venne emanato il d.lgs. 10 settembre 2003, n. 276 che modificò in maniera incisiva il diritto del lavoro italiano. Infatti, con tale normativa si procedette ad una decisa trasformazione delle tipologie contrattuali in ambito lavorativo, sia estendendo la portata di alcune già esistenti (è il caso ad es. del cosiddetto lavoro interinale, ora denominato somministrazione di lavoro) sia con la creazione di nuove forme contrattuali (come il lavoro a chiamata e lavoro ripartito). Tra il 2014 ed il 2015 il governo Renzi emanò una serie di norme - raggruppate in un pacchetto detto Jobs Act - che attuò un riordino dei contratti di lavoro e modificò lo statuto dei lavoratori.

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