La Retribuzione

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La Retribuzione
Tipo di risorsa Tipo: lezione
Materia di appartenenza Materia: Diritto del lavoro
Avanzamento Avanzamento: lezione completa al 100%

La retribuzione è uno degli obblighi fondamentali del datore di lavoro nei confronti del lavoratore. Esso è sancito dall'articolo 2094 c.c. (Prestatore di lavoro subordinato).

Tuttavia, sorgono alcune questioni quando un datore di lavoro non è vincolato da un contratto collettivo. In questo caso, la legge presume che il contratto collettivo stabilisca una retribuzione adeguata, e qualsiasi accordo che paghi il lavoratore meno della retribuzione giusta prevista dal contratto collettivo è nullo. Se sorgesse una controversia, il giudice applicherebbe il secondo comma dell'articolo 2099 del Codice Civile per determinare la retribuzione. Il giudice è tenuto a garantire che la retribuzione sia giusta, in linea con l'articolo 36 della Costituzione, che richiede una retribuzione proporzionale al lavoro svolto e sufficiente per una vita dignitosa del lavoratore e della sua famiglia.

Quando si tratta di far valere il diritto alla retribuzione in tribunale, i crediti del lavoro maturano periodicamente (generalmente mensilmente) e possono essere richiesti entro cinque anni. In passato, il termine iniziava alla fine del rapporto di lavoro, ma con cambiamenti nelle leggi sul lavoro, il termine può ora iniziare dalla data in cui i crediti potevano essere effettivamente richiesti in tribunale. Tuttavia, con le recenti riforme sul lavoro, il timore di ritorsioni da parte dei datori di lavoro può ancora influenzare il momento in cui i lavoratori esercitano il loro diritto di richiedere i crediti in tribunale.

Per quanto riguarda il pagamento della retribuzione, essa deve essere corrisposta ai lavoratori secondo il principio della post remunerazione, cioè dopo che il lavoro è stato svolto. I lavoratori impiegati ricevono uno "stipendio", mentre gli operai ricevono uno "stipendio". Inoltre, il datore di lavoro è responsabile del calcolo delle imposte sul reddito dei lavoratori e deve fornire loro un prospetto paga, noto come busta paga, che mostra la retribuzione netta dopo le imposte. Il Codice civile prevede vari sistemi di retribuzione. I più importanti sono:

  • A tempo, proporzionale al tempo impiegato per il lavoro indipendemente dal rendimento.
  • A cottimo, calcolata in base al rendimento (risultato in un certo tempo) ed è tipica del lavoro in catena di montaggio, mentre è per legge vietata nell'apprendistato. Esiste sia il cottimo individuale che a squadre, in cui viene premiato il lavoro collettivo della squadra.

Esistono anche altre forme disciplinate al terzo comma dell'articolo 2099 c.c. (Retribuzione), come la partecipazione agli utili e prodotti, la provvigione (percentuale sui contratti) e le prestazioni in natura.

In busta paga possono essere previste diverse voci di retribuzione. Un tempo vi era l'indennità di contingenza, cioè il meccanismo della scala mobile che permetteva la rivalutazione delle retribuzioni in base al costo della vita stabilito dall'ISTAT. Dal 1990 non esiste più ma viene tutto delegato alla contrattazione collettiva che ha l'onere di aggiornare le retribuzioni al costo della vita.

Non vi è solo la retribuzione mensile ma esistono anche retribuzioni differite come:

  • La tredicesima e la quattordicesima, che assumono forme di gratifiche per il lavoro svolto durante l'anno.
  • Il TFR (Trattamento di Fine Rapporto), che viene corrisposto alla cessazione del rapporto di lavoro.

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