Il Diritto Soggettivo e i Doveri Giuridici
Il Diritto Soggettivo
[modifica]Il diritto soggettivo è una situazione giuridica soggettiva attiva, attribuita a un soggetto di diritto nel suo interesse.
Esso indica situazioni giuridiche soggettive attive riconosciute e garantite dal diritto oggettivo medesimo, nonché una situazione di vantaggio goduta da un soggetto tutelato dal diritto oggettivo; riguarda, dunque, la singola persona. Può anche essere definito come potere di agire per soddisfare un interesse tutelato dalle norme giuridiche.
Il concetto coglie il significato del termine diritto quando viene usato in senso soggettivo, per denotare un qualcosa che un soggetto ha (ad esempio, quando si dice che Tizio ha il diritto di proprietà di un bene o la libertà di parola). Il termine "diritto" viene usato anche in senso oggettivo, per denotare l'insieme delle norme che costituiscono l'ordinamento giuridico (ad esempio, il diritto italiano, svizzero, canonico, internazionale, ecc.) o una sua parte (ad esempio, il diritto civile, amministrativo, costituzionale, ecc.); in relazione a questo significato si parla di diritto oggettivo (norma agendi, in contrapposizione al diritto soggettivo, facultas agendi). Oltre che in italiano tale duplicità di significato è presente anche nel latino ius, nel francese droit, nel tedesco Recht, nello spagnolo derecho, nel portoghese direito, mentre l'inglese ha termini distinti per il diritto in senso soggettivo (right) e oggettivo (law).
I Doveri Giuridici
[modifica]Il dovere giuridico è la situazione giuridica soggettiva del soggetto di diritto che deve tenere un determinato comportamento imposto dalla norma. Il dovere può essere positivo, quando il comportamento imposto dalla norma consiste in un fare o dare, oppure negativo, quando invece consiste in un non fare; nel primo caso è detto anche comando, nel secondo divieto.
Le norme giuridiche che impongono doveri sono norme di condotta prescrittive. È detto illecito il comportamento che costituisce violazione del dovere, cui l'ordinamento giuridico ricollega una sanzione. Il contrasto tra tale comportamento e la norma che stabilisce il dovere prende il nome di antigiuridicità.
Il dovere è una situazione giuridica soggettiva passiva, attribuita dall'ordinamento giuridico a un soggetto nell'interesse di un altro al quale è attribuita la corrispondente situazione attiva, il diritto soggettivo (nel senso di pretesa). Peraltro, secondo parte della dottrina, sono concepibili anche doveri non correlati a un diritto soggettivo altrui e tali doveri sarebbero tipici del diritto pubblico. Secondo la natura del diritto soggettivo correlato, nell'ambito del dovere inteso in senso lato si distinguono:
- il dovere in senso stretto, esclusivamente negativo, correlato a un diritto assoluto che può essere fatto valere nei confronti di qualsiasi soggetto;
- l'obbligo, positivo o negativo, correlato a un diritto relativo che può essere fatto valere nei confronti di uno o più soggetti determinati.
In dottrina è diffusa l'idea che il dovere sia la situazione giuridica soggettiva di base del diritto. In effetti, è agevole ricondurre al dovere le altre situazioni soggettive attribuite da norme di condotta (o primarie): il diritto soggettivo, come si è detto, è la situazione giuridica a esso correlata nel rapporto giuridico; la facoltà di tenere un comportamento è, invece, l'opposto del dovere di non tenere quel comportamento (d'altra parte, in base a un assioma della logica deontica, il dovere di tenere un comportamento implica la facoltà di tenerlo). Più problematico è ricondurre al dovere le situazioni soggettive attribuite da norme di competenza (o secondarie); chi lo ritiene possibile vi giunge, ad esempio, affermando che le norme che attribuiscono poteri sono norme che impongono doveri indirettamente formulate: attribuire un potere a un soggetto nei confronti di un altro equivale a imporre a quest'ultimo il dovere di osservare le norme emanate dal primo.