Non solo particolari tipologie di veicoli, come gli autocarri, possono trasportare alcune tipologie di carichi ma anche le stesse autovetture in determinate condizioni. La disciplina del trasporto carico e sporgenze è molto dettagliata qui di seguito ci si limiterà alle nozioni base.
La denominazione TIR è l'acronimo di Transports Internationaux Routiers e nasce da un accordo siglato a livello internazionale a Ginevra il 14 novembre 1975.
Tipico autotreno grandevolume in uso nei trasporti internazionali via strada
Il termine TIR è erroneamente entrato nell'uso comune italiano quale sinonimo dei grandi mezzi di trasporto merci, ossia autocarri, autotreni e autoarticolati che percorrono le strade italiane e che sono spesso citati soprattutto nel caso di gravi incidenti stradali.
In modo altrettanto impreciso questo termine viene usato per definire il trasporto internazionale di merci in senso generale, mentre ne è invece solo uno dei tipi.
La tabella rettangolare di colore azzurro che si vede sul retro di alcuni automezzi pesanti (e da cui è appunto nato il sinonimo errato camion=TIR) ha solamente il significato che tale automezzo è fornito di un particolare documento, il Carnet TIR. Quest'ultimo viene rilasciato al trasportatore (che ne ha fatto specifica richiesta e che ha fornito delle garanzie economiche per ottenerlo) che si impegna, di fronte a tutte le autorità preposte ai controlli, ad effettuare un regolare trasporto di merce tra una nazione A ed una nazione B (entrambe nazioni che hanno sottoscritto l'accordo TIR a livello internazionale e che sono ancora soggette a controlli doganali).
Ciò non significa che gli automezzi sprovvisti di tale documento siano automaticamente non in regola per effettuare un trasporto; in ambito extra UE autorizzazioni vengono rilasciate ai trasportatori anche in base ad accordi bilaterali tra le varie nazioni (regolamentando una equa divisione dei viaggi tra gli automezzi di entrambi gli stati). Nell'ambito dell'unione europea il Carnet TIR non è più necessario data l'assenza di controlli doganali. Di conseguenza non è obbligatorio per un autotrasportatore avere la qualifica di TIR ma è comunque necessario che il trasporto si adegui alle convenzioni internazionali.
Il trasporto nazionale di merci si differenzia da quello internazionale fondamentalmente perché si svolge all'interno di un'unica nazione.
Una prima evidente suddivisione in questo campo è tra i trasportatori che effettuano i carichi completi e quelli che invece si occupano della distribuzione delle piccole partite.
I primi sono quelli che effettuano il trasporto da un singolo punto di carico per un'unica destinazione, normalmente si occupano di prodotti destinati all'approvvigionamento industriale o del trasporto di prodotti alimentari, soprattutto con automezzi frigoriferi. Nella realtà italiana questo tipo di trasporto è ancora effettuata per lo più da trasportatori che possiedono solo un autocarro (i cosiddetti padroncini) e sono ancora poche le flotte di automezzi di proprietà di un'unica società. In questo caso le tariffe vengono calcolate in base alla distanza percorsa dall'automezzo ed alla possibilità o meno di fruire di un carico anche per il viaggio di ritorno.
Nel linguaggio italiano corrente la società che si occupa delle consegne porta a porta viene anche indicata con il termine di corriere; questa abitudine è mutuata probabilmente dall'uso del termine omonimo che in passato indicava gli autobus; erano questi ultimi che per primi assicuravano la consegna di piccoli pacchetti anche nei punti più remoti dell'Italia. Nel caso dei trasporti di piccole partite le tariffe, oltre che sulle distanze chilometriche tra partenza e arrivo, vengono calcolate in base al peso e al volume delle merci trasportate e a un rapporto peso-volume.
Dopo un primo periodo in cui l'organizzazione era prevalentemente familiare e ogni società di trasporto si specializzava su una specifica tratta (spesso anche molto breve), con l'utilizzo di un numero minimo di autocarri e senza neppure l'ausilio di un magazzino, man mano le organizzazioni sono diventate sempre più vaste, con sedi in ogni città e con un numero di autocarri che supera alle volte anche il migliaio. In questo caso le tariffe diventano molto più complesse dovendo tener presente, oltre alla distanza tra il punto di partenza e la destinazione, anche la tipologia della merce, il peso e il volume della stessa, nonché l'agibilità dei punti da raggiungere.
Se in passato al trasportatore era necessario conoscere soprattutto le regole comuni dell'autotrasporto, con l'avvento dell'informatica e la sempre più frequente decisione da parte delle aziende produttrici di decentralizzare una grande parte della propria logistica, alle società del ramo dei trasporti vengono richieste sempre maggiori capacità, ad esempio:
devono essere in grado di provvedere all'imballaggio delle merci e alla loro etichettatura
provvedono all'emissione dei documenti di trasporto in nome e per conto del committente
viene richiesta la capacità di tracking, cioè il poter far conoscere sempre in tempo reale al cliente la posizione di ogni singola spedizione
devono provvedere alle pratiche di rientro presso il committente dei materiali difettosi o in riparazione.
Quando l'autoveicolo, il rimorchio e semirimorchio supera le 3,5 t. di massa bisogna indicarlo con i seguenti cartelli:
Autoveicoli superiori a 3,5 t.Rimorchi e semirimorchi superiori a 3,5 t.
Si ricordi in ultimo che nel caso di trasporto merci vi sono determinati limiti di velocità. Nella parte posteriore di questi veicoli superiori alle 3,5 t di massa, devono essere indicati i limiti di velocità attaccando un adesivo che riproduce il segnale del limite di velocità. Se il veicolo traina un rimorchio l'adesivo va attaccato sul rimorchio.
Il trasporto di merci pericolose è soggetto a norme e regolamenti molto dettagliati, formulati in base al tipo di materiale trasportato e ai mezzi di trasporto utilizzati.
Ogni soggetto coinvolto nel trasferimento di merci pericolose (speditore, caricatore, trasportatore, destinatario) ha i suoi precisi doveri, a partire dallo speditore (indicato anche come mittente) che deve provvedere alla classificazione delle merci, alla scelta degli imballaggi (o dei contenitori o delle cisterne) appropriati in relazione alle caratteristiche di pericolosità delle merci, a fornire al trasportatore tutti i documenti necessari per poter effettuare il trasporto a regola d'arte e in sicurezza.
Ad esempio tra i documenti necessari per il trasporto stradale in Europa che lo speditore deve fornire, sono le "istruzioni scritte", redatte in tutte le lingue delle nazioni attraversate e in quelle parlate dai conducenti, riportanti le istruzioni da seguire in caso di incidente stradale.
Il trasporto su strada di merci pericolose è regolamentato dall'accordo internazionale European Agreement concerning the International Carriage of Dangerous Goods by Road (ADR), il cui testo è aggiornato ogni due anni. L'accordo originale è stato siglato a Ginevra il 30 settembre 1957 come European Agreement concerning the International Carriage of Dangerous Goods by Road. Il 1º gennaio 2015 è entrato in vigore l'ADR 2015.
Un veicolo militare per il trasporto di merci pericolose. Sono visibili i pannelli e le etichette di pericolo.
Il mezzo di trasporto, prima di essere autorizzato al carico di merci pericolose, deve essere attrezzato specificatamente per la/le classi di materiali, destinato ad ospitare attrezzature evidentemente diverse a seconda del tipo di pericolosità. Ad esempio, saranno obbligatoriamente a bordo estintori specializzati per le merci infiammabili oppure ci saranno adeguate aperture di aerazione nel caso di merci allo stato gassoso.
Per quanto riguarda il trasporto su strada e per ferrovia una delle prime condizioni fondamentali è che sull'autocarro o sul carro ferroviario merci sia riportato in modo molto visibile il fatto che nel vano di carico sono stivate merci rivestenti carattere di pericolosità.
A tal fine sono applicati, a seconda della modalità di trasporto (in colli, in cisterna o alla rinfusa), sulla parte anteriore e posteriore ed eventualmente sui lati degli autocarri o dei carri ferroviari, dei pannelli e delle etichette di pericolo: i primi, di colore arancione e di forma rettangolare (dalle misure di cm 40×30), le seconde a forma di quadrato posto sulla punta (losanga) di 25×25 cm o 30×30 cm.
Il pannello di pericolo può essere di due tipi: con numeri o senza (generico).
Il pannello di pericolo con numeri, di dimensione 30 x 40 cm, identifica nella parte superiore il tipo di pericolo (numero di Kemler) e nella parte inferiore la merce trasportata secondo un numero ONU.
Prima riga
Sulla prima riga, la prima cifra a sinistra rappresenta il tipo di pericolosità principale in base al tipo di materiale, la seconda quella "secondaria" ("0" nel caso non esista un pericolo secondario). Può anche essere presente una terza cifra, che indica un eventuale pericolo terziario.
Cifra
come 1ª cifra
come 2ª o 3ª cifra
0
Senza specificazione
1
Esplosione
2
Gas
Emanazione di gas
3
Liquido infiammabile
Infiammabile
4
Solido infiammabile
5
Comburente
Proprietà comburenti
6
Tossico
Tossicità
7
Radioattivo
8
Corrosivo
Corrosività
9
Pericolo di reazione violenta spontanea
Pericolo di reazione violenta risultante dalla decomposizione spontanea o dalla polimerizzazione
Note particolari:
Il raddoppio della cifra indica normalmente un'accentuazione del pericolo: ad esempio, "33" è relativo alle merci molto infiammabili. Tuttavia esistono diverse combinazioni di cifre che hanno un significato particolare, ad esempio:
"22" indica i gas liquefatti refrigerati asfissianti
"44" un solido infiammabile che può assumere la consistenza di liquido oltre una certa temperatura
"99" merci con pericolo generico trasportate ad alte temperature
Codice preceduto dalla lettera X : Merci che reagiscono pericolosamente con l'acqua
Tabella completa:
Cifre
Pericoli
20
Gas inerte
22
Gas liquefatto
223
Gas liquefatto e infiammabile
225
Gas liquefatto e comburente
23
Gas infiammabile
236
Gas infiammabile e tossico
239
Gas infiammabile che spontaneamente potrebbe reagire violentemente
25
Gas comburente
26
Gas tossico
263
Gas tossico e infiammabile
265
Gas tossico e comburente
266
Gas altamente tossico
268
Gas tossico e corrosivo
30
Liquido infiammabile
323
Liquido infiammabile che reagisce con l'acqua sviluppando gas infiammabile
X323
Liquido infiammabile che reagisce pericolosamente con l'acqua sviluppando gas infiammabile
33
Liquido altamente infiammabile
333
Liquido piroforico
X333
Liquido piroforico che reagisce pericolosamente con l'acqua
336
Liquido altamente infiammabile e tossico
338
Liquido altamente infiammabile e corrosivo
X338
Liquido altamente infiammabile, tossico che reagisce pericolosamente con l'acqua
339
Liquido altamente infiammabile che spontaneamente potrebbe reagire violentemente
36
Liquido infiammabile e tossico o liquido autoriscaldante e tossico
362
Liquido infiammabile e tossico che reagisce con l'acqua emettendo gas infiammabile
X362
Liquido infiammabile e tossico che reagisce pericolosamente con l'acqua emettendo gas infiammabile
368
Liquido infiammabile, tossico e corrosivo
38
Liquido infiammabile e corrosivo
382
Liquido infiammabile e corrosivo che reagisce con l'acqua emettendo gas infiammabile
X382
Liquido infiammabile e corrosivo che reagisce pericolosamente con l'acqua emettendo gas infiammabile
39
Liquido altamente infiammabile che spontaneamente potrebbe reagire violentemente
40
Solido infiammabile, materiale autoinnescante o autoriscaldante
423
Solido che reagisce con l'acqua emettendo gas infiammabile
X423
Solido infiammabile che reagisce pericolosamente con l'acqua emettendo gas infiammabile
43
Solido piroforico
44
Solido infiammabile fuso o ad un'elevata temperatura
446
Solido infiammabile tossico, fuso o ad un'elevata temperatura
46
Solido infiammabile e tossico o solido autoriscaldante, tossico
462
Solido tossico che reagisce con l'acqua emettendo gas infiammabile
X462
Solido infiammabile che reagisce pericolosamente con l'acqua emettendo gas tossico
48
Solido corrosivo infiammabile o autoriscaldante
482
Solido corrosivo che reagisce con l'acqua emettendo gas infiammabile
X482
Solido che reagisce pericolosamente con l'acqua emettendo gas corrosivo
50
Sostanza comburente
539
Perossido organico infiammabile
55
Sostanza fortemente comburente
556
Sostanza fortemente comburente e tossica
558
Sostanza fortemente comburente e corrosiva
559
Sostanza fortemente comburente che spontaneamente potrebbe reagire violentemente
56
Sostanza comburente e tossica
568
Sostanza comburente, tossica e corrosiva
58
Sostanza comburente e corrosiva
59
Sostanza comburente che spontaneamente potrebbe reagire violentemente
60
Sostanza tossica
606
Sostanza infettante
623
Liquido tossico che reagisce con l'acqua emettendo gas infiammabile
63
Liquido tossico, infiammabile
638
Liquido tossico, infiammabile e corrosivo
639
Liquido tossico e infiammabile che spontaneamente potrebbe reagire violentemente
64
Solido tossico infiammabile o autoriscaldante
642
Solido tossico che reagisce con l'acqua emettendo gas infiammabile
65
Sostanza tossica e ossidante
66
Sostanza altamente tossica
663
Liquido altamente tossico e infiammabile
664
Solido altamente tossico, infiammabile o autoriscaldante
665
Sostanza altamente tossica e comburente
668
Sostanza altamente tossica e corrosiva
669
Sostanza altamente tossica che spontaneamente potrebbe reagire violentemente
68
Sostanza tossica e corrosiva
69
Sostanza tossica che spontaneamente potrebbe reagire violentemente
70
Sostanza radioattiva
72
Gas radioattivo
723
Gas radioattivo e infiammabile
73
Liquido radioattivo e infiammabile
74
Solido radioattivo e infiammabile
75
Sostanza radioattiva e comburente
76
Sostanza radioattiva e tossica
78
Sostanza radioattiva e corrosiva
80
Sostanza corrosiva
X80
Sostanza corrosiva che reagisce pericolosamente con l'acqua
823
Sostanza corrosiva che reagisce con l'acqua emettendo gas infiammabile
83
Liquido corrosivo e infiammabile
X83
Liquido corrosivo e infiammabile che reagisce pericolosamente con l'acqua
839
Liquido corrosivo e infiammabile che spontaneamente potrebbe reagire violentemente
X839
Liquido corrosivo, infiammabile che spontaneamente potrebbe reagire violentemente e che reagisce pericolosamente con l'acqua
84
Solido corrosivo, infiammabile o autoriscaldante
842
Solido corrosivo che reagisce con l'acqua emettendo gas infiammabile
85
Sostanza corrosiva e comburente
856
Sostanza corrosiva, comburente e tossica
86
Sostanza corrosiva e tossico
88
Sostanza fortemente corrosiva
X88
Sostanza fortemente corrosiva che reagisce pericolosamente con l'acqua
883
Liquido fortemente corrosivo e infiammabile
884
Solido fortemente corrosivo, infiammabile o autoriscaldante
885
Sostanza fortemente corrosiva e comburente
886
Sostanza fortemente corrosiva e tossica
X886
Sostanza fortemente corrosiva e tossica che reagisce pericolosamente con l'acqua
89
Sostanza corrosiva che spontaneamente potrebbe reagire violentemente
90
Sostanza pericolosa mista o sostanza pericolosa per l'ambiente
99
Sostanza pericolosa mista trasportata a caldo
Seconda riga
Sulla seconda riga del pannello di pericolo viene indicato il codice specifico del materiale, definito come numero ONU, 4 cifre numeriche alle quali, univocamente in tutto il mondo, corrisponde la merce trasportata.
Una pannello di pericolo di questo tipo ha il significato: prodotto tossico ("60"), specificatamente tricloroetilene ("1710" di codice Organizzazione delle Nazioni Unite - ONU)
Sono la rappresentazione grafica della pericolosità, più facilmente identificabile rispetto ad una serie di cifre. Ad una stessa merce, e quindi ad uno stesso numero ONU, possono essere associate diverse etichette di pericolo. Ad esempio: al numero ONU (o UN) 1098 sono associate le etichette di pericolo n. 6.1 e 3 (rispettivamente, etichetta bianca con teschio e tibie incrociate nella parte alta ed il numero 6 sul vertice basso, ed etichetta rossa con fiamma nella parte alta ed il numero 3 sul vertice basso).
Il trasportatore alla guida di un veicolo su cui è caricata merce pericolosa deve essere in possesso, in generale, oltre che della normale patente di guida, del certificato di formazione professionale A.D.R., ottenuto per esame dopo un corso specialistico su vari argomenti concernenti il trasporto di merci pericolose. Il certificato ha durata 5 anni dalla data dell'esame ed è rinnovabile un anno prima della data di scadenza dello stesso.
A seconda del corso, e quindi dell'esame sostenuto, verrà rilasciato:
certificato base: abilita al trasporto in colli di merci pericolose di tutte le classi tranne radioattivi ed esplosivi
specializzazione cisterne: abilita al trasporto in cisterna di merci pericolose di tutte le classi tranne radioattivi ed esplosivi (che non si possono comunque trasportare in cisterna)
specializzazione esplosivi: abilita al trasporto in colli delle merci pericolose della classe 1 (esplosivi)
specializzazione radioattivi: abilita al trasporto di merci pericolose della classe 7 (radioattivi)
Per sporgenze si intende un carico che esce al di fuori dei limiti di sagoma del veicolo.
Per legge non si possono avere delle sporgenze in avanti oltre la delimitazione anteriore di sagoma del veicolo.
Lateralmente, invece, è ammessa per ciascun lato una sporgenza di non oltre 30 cm dalle luci di posizione.
Posteriormente, invece, non si può superare i 3/10 della lunghezza del veicolo a condizione di non oltrepassare i limiti di sagoma. (Es. un autocarro lungo 6 m potrà trasportare una sporgenza di non oltre 1,8 metri. Tale sporgenza dei 3/10 è in piena regola avendo il veicolo una lunghezza totale di 7,8 metri che a sua volta rientra nei limiti di sagoma previsti dalla legge).
Le sporgenze vanno segnalate con un pannello quadrangolare retroriflettente a strisce bianche e rosse di dimensioni di almeno 50 cm x 50 cm, posto all'estremità della sporgenza.
Se la sagoma del carico ha una sporgenza posteriore in un sol punto è sufficiente l'apposizione di un solo pannello di segnalazione all'estremità della sporgenza. Quando il carico sporge invece longitudinalmente per l'intera larghezza nella parte posteriore del veicolo, devono essere collocati, due pannelli di segnalazione, ciascuno alle estremità laterali del carico sporgente.
Per traino si intende il trasporto da parte di un veicolo di un altro veicolo oppure di un rimorchio o semirimorchio.
Il traino di un veicolo in avaria può avvenire su tutte le strade tranne che sulle autostrade e sulle strade extraurbane principali. Le regole per effettuare il traino in condizioni di sicurezza sono riassunte nell'art.165 del codice della strada:
deve essere utilizzato un solido collegamento tra i due veicoli (mediante fune, catena, cavo, barra rigida, altro analogo attrezzo); * il sistema di collegamento deve essere idoneamente segnalato al fine di essere avvistato ed essere chiaramente percepibile da parte degli altri utenti della strada;
Il veicolo trainato deve utilizzate il dispositivo luminoso intermittente (c.d. quattro frecce) oppure, in mancanza (perché non presente o non efficiente), deve avere esposto sulla parte posteriore il segnale mobile di pericolo (c.d. triangolo) o il pannello quadrangolare a strisce oblique bianche e rosse, ordinariamente usato per segnalare le sporgenze posteriori;
se il veicolo trainante ne è dotato, deve tenere acceso il dispositivo a luce gialla prescritto per i veicoli adibiti al soccorso stradale.
Il traino di un rimorchio o semirimorchio, invece, dipende dalla massa del rimorchio stesso e dalla tipologia di patente. Se si ha la Patente B si possono guidare gli autoveicoli, di massa complessiva non superiore a 3,5 t con un massimo di 9 persone incluso il conducente, anche se trainanti un rimorchio leggero, che non ecceda la massa a vuoto del veicolo trainante e non comporti una massa complessiva totale a pieno carico per i due veicoli superiore a 3,5 t. Se invece si ha una Patente C si possono avere qualsiasi tipo di rimorchio potendo guidare autoveicoli di massa, con eventuali rimorchi, superiore ai 3,5 t.
Due sono gli strumenti utilizzabili per il traino:
il gancio di traino: Gancio di traino di un autocarro con collegamenti elettrici e pneumatici è uno strumento meccanico statico, che può venire montato in modo solidale al telaio di un veicolo così da poter unire un rimorchio ad un veicolo trainante (trattore). Su di esso viene inserito il timone del rimorchio, bloccato in posizione da un apposito fermo. Le utilizzazioni più tipiche sono sul retro delle autovetture per agganciare carrelli o veicoli ricreativi (tipicamente roulotte o carrelli tenda), sul retro di un autocarro per trasformarlo in un autotreno e sulle trattrici agricole per poter agganciare anche macchine agricole specifiche oltre che i classici rimorchi, un'altra utilizzazione seppur poco comune è sulle motociclette, dove il carrello può essere monoruota o biruota. Solitamente il gancio di traino è affiancato da una presa che consente la ripetizione dei comandi elettrici sul rimorchio trainato (illuminazione, luci di stop, indicatori di direzione). In particolare sugli autocarri moderni è anche presente un ulteriore collegamento al circuito pneumatico dell'automezzo per consentire l'utilizzo del freno pneumatico. Nel caso delle autovetture il gancio è molto semplificato rispetto a quello dei veicoli pesanti, dato anche il minor peso del mezzo trainato, ed in alcuni casi è anche facilmente smontabile. Anche l'impianto frenante non necessita di prolungamenti dal trainante al rimorchiato poiché viene utilizzato un meccanismo a repulsione. Nel caso delle motociclette il sistema è simile a quello degli autoveicoli, ma il gancio da utilizzare deve garantire 2 gradi di libertà rotazionali nel caso dell'uso dei carrellini monoruota, mentre nel caso dei carrellini biruota ha gli stessi 3 gradi di libertà dei autoveicoli.
un freno dinamometrico: è un apparato utilizzato per la misura del momento meccanico, e indirettamente della potenza erogato da un motore. I freni dinamometrici sono classificabili in 3 categorie:
freni meccanici.
freni idraulici: Il freno idraulico a carcassa oscillante è costituito da supporti solidamente ancorati al suolo, una carcassa e un rotore. nel freno idraulico si ha il rotore collegato all'albero del motore da provare, una quantità variabile di acqua di raffreddamento, quantità regolata per stabilire quanta coppia fermare, tra la carcassa e il rotore e la carcassa oscillante che riceve la coppia da frenare tramite l'accoppiamento a fluido. E alla carcassa dove posso, con un dinamometro, misurare la coppia esercitata dal motore.
freni elettrici: I freni elettrici sono separabili in due categorie principali:
freni a correnti parassite (magnetici), dove la potenza è convertita in calore quindi smaltita (similmente a come avviene in un freno a carcassa oscillante). In questi freni la coppia frenante è regolata operando adeguatamente sulle grandezze elettriche (tensioni, correnti, frequenze)
freni a dinamo, questo tipo di freno ha un utilizzo più 'generale' in quanto questo apparato può sia smaltire una potenza applicatagli (caso del motore operante da macchina motrice) che fornire al motore una potenza (il motore in prova si comporta da macchina operatrice) simulando, ad esempio, un tratto di strada in cui si usa il freno motore. Questo tipo di freno è costituito da una dinamo, che può essere anche operata da motore in continua, dove la potenza 'frenata' viene scaricata al sistema di raffreddamento, mentre la potenza impiegata per il traino del motore proviene da un approvvigionamento elettrico esterno.