Riconoscimento della Palestina
Si andrà a verificare se parlando della Palestina gli si possa attribuire lo status di stato. La Palestina è un territorio sottratto all'impero Ottomano dopo la I Guerra Mondiale ed affidato dalla Società delle Nazioni alla Gran Bretagna (mandato funzionale all'adempimento dell'interesse del popolo per costituirsi stato indipendente. Dopo la fine della II Guerra Mondiale la sopraggiunta Organizzazione delle Nazioni Unite raccomanda alla Gran Bretagna di dividere la Palestina in 2 stati: Israele e Palestina. Lo stato di Israele viene creato ma gli arabi non lo riconoscono e si giunge così alla prima guerra israelo-palestinese, che si conclude con la vittoria di Israele. Grazie alla mediazione dell'ONU si giunge ad alcuni accordi tra cui un nuovo piano di demarcazione e la creazione dello stato della Palestina. I movimenti politici formatisi dopo la sconfitta palestinese si riuniscono e organizzano attorno all'OLP (Organizzazione per la Liberazione della Palestina), negli anni '60. Nella metà degli anni '60 scoppia la guerra dei 6 giorni, dopo la falsa notizia dell'attacco alle alture del Golan da parte di Israele, diffusa dai servizi segreti sovietici, tra Egitto e Israele, che occupa la regione del Sinai, Gerusalemme e le pianure del Golan (in Siria); segue un'ordinanza delle Nazioni Unite che chiede il ritorno entro la "green line", mai rispettata. Le tensioni continuano negli anni successivi (lotta con metodi terroristici), fino a che la OLP verso la fine degli anni '80 propone il riconoscimento di Israele in cambio del ritiro dalle zone occupate, con una reazione durissima e molto negativa da parte della popolazione palestinese, anche con sporadiche ricadute violente (prima intifada). Le tensioni convincono anche le potenze occidentali a intervenire nella mediazione giungendo a un trattato: "Dichiarazione dei Principi riguardanti progetti di auto-governo ad interim".