Introduzione all'ottocento
La storia contemporanea è, convenzionalmente, il periodo storico che parte dal Congresso di Vienna (1815 - sconfitta di Napoleone e riassetto dell'ordine europeo) all'oggi.
Interpretazioni alternative ne segnano l'inizio con la Rivoluzione Francese (1789 - nascita del primo stato nazionale borghese moderno), altre teorie ancora datano l'inizio della storia contemporanea col 1918, altre ancora col 1945; vi sono coloro poi che parlano del 1870, anno della presa di Roma e soprattutto anno in cui nacque il II Reich tedesco.
Le teorie sono molteplici e il dibattito storiografico è ancora vivamente aperto; la datazione prevalente è comunque quella che parte dalla rivoluzione francese.
Gli storici sono piuttosto concordi a far finire la storia contemporanea col 1989 (teorie storiografiche parlano addirittura - forse esagerando - di fine della storia), anno del crollo del muro di Berlino.
La periodizzazione, è comunque un fatto che dipende da vari fattori, quali ad esempio l'argomento preso in esame e l'ottica con cui tale argomento viene studiato (uno studio economico può usare parametri diversi da uno studio politico o culturale).
Benedetto Croce riferendosi proprio alla periodizzazione della storia contemporanea disse: «ogni storia è storia contemporanea», in quanto lo storiografo che scrive vive nel mondo attuale così come anche il pubblico cui lo storiografo si rivolge. Stiamo affrontando, dunque, un periodo controverso e denso di problematiche.
È probabilmente impossibile rinchiudere in poche pagine questa complessità: quella che segue è una rassegna di fatti emblematici, delle innovazioni tecnologiche e dei protagonisti che vuole essere un invito all'approfondimento e all'esplorazione delle voci correlate.