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I Numeri in arabo

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I Numeri in arabo
Tipo di risorsa Tipo: lezione
Materia di appartenenza Materia: Lingua e letteratura araba
Avanzamento Avanzamento: lezione completa al 50%

I numeri ordinali da 0 a 19 (forma femminile e maschile); le decine, centinaia e migliaia

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0. صفر ṣifr

1. واحد waaḥid (femminile waahida(t); aggettivo), 'aḥad (numero; forma femminile indeclinabile 'iḥdaa, con 'alif-pugnale) [da non confondere con la nunazione]

2. اثنان 'iṯnaani (+il caso duale, con o senza numero "due") > femminile 'ithnataani

3. ثلاثة ṯalaaṯa(t) > maschile ṯalaaṯ

4. أربعة 'arbaʿa > maschile 'arba3

5. خمسة ẖamsa(t) > maschile ẖams

6. ستة sitta(t) > maschile sitt

7. سبعة sabʿa(t) > maschile sab3

8. ثمانية ṯamaaniya(t) > maschile ṯamaan

9. تسع tisʿa(t) > maschile tis3

10. عشرة 'ašara(t) > maschile ʿašr [per formare le decine, si usa ...ʿašara > femminile...ʿašrata, con ta marbuta]

11. أحد عشر 'aḥada ʿašara > femminile 'iḥdaa ʿašrata (ha la 'alif-pugnale)

12. اثني عشر 'ithnaa ʿašara > femminile 'iṯnataa ʿašrata (al nominativo; è diptoto)

13. ثلاثة عشر ṯalaatata ʿašara > femminile ṯalaaṯa ʿašrata

14. اربعة عشر 'arbaʿata ʿašara > femminile 'arbaʿa ʿašrata

15. خمسة عشر ẖamsata ʿašara > femminile ẖamsa ʿašrata

16. ست عشرة sitta ʿašrata > maschile sittata ʿašara

17. سبعة عشر sabʿata ʿašara > femminile sabʿa ʿašrata

18. الثامنة عشر 'aṯ-ṯamaaniyata ʿašara > femminile ṯamaaniya ʿašrata

19. تسعة عشر tisʿata ʿašara > femminile tisʿa ʿašrata

Le decine, eccetto il numero dieci, sono diptote (genitivo/accusativo < nominativo):

20. عشرين 3 'išriina < 'išruuna

30. ثلاثين ṯalathiina < ṯalathuuna

40. أربعين 'arbaʿiina < ʿarbaʿuuna

50. خمسون ẖamsuuna (nom.) > ẖamsiina

60. ستين sittiina < sittuuna

70. سبعون sabʿuuna (nom.) > sabʿiina

80. ثمانون ṯamaanuuna (nom.) > ṯamaaniina

90. تسعين tisʿiina < tisʿuuna

Le centinaia sono:

100. مائة mi'atin

200. مائتين mi'ataani (diptoto; genitivo/accusativo mi'atayni)

300. ثلاثمائه ṯalaahṯu-mi'atin

400. أربعة مئة 'arbaʿu-mi'atin

500. خمسمائة ẖamsu-mi'atin

600. ستمائة sittu-mi'atin

700. سبعمائة sabʿu-mi'atin

800. ثمان مائة ṯamaani-mi'atin

900. تسعمائة tisʿu-mi'atin

Le migliaia sono:

1000. ألف 'alf

2000. ألفين 'alfayni < 'alfaani (nom.; diptoto)

3000. ثلاثة الآف ṯalaaṯatu 'aalaafu

4000. أربعة آلاف 'arbaʿatu 'aalaafu

5000. خمسة آلاف ẖamsatu 'aalaafu

6000. ستة الاف sittatu 'aalaafu

7000. سبعة آلاف sabʿatu 'aalaafu

8000. ثمانية آلاف ṯamaaniyatu 'aalaafu

9000. تسعة آلاف tisʿatu 'aalaafu

Quanto a pochi esempi di numeri ancora più grossi, essi sono:

10.000 عشرة آلاف 'ašrata 'aalaaf

100.000 مئة الف mi'atu-lfi

1.000.000 مليون واحد milyuunu waaḥid

1.000.000.000 مليار واحد milyaar waaḥid

1.000.000.000.000 ترليون واحد trilyuun waaḥid

I numeri ordinali

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primo/a 'awwal / 'ula
secondo/a thanin / thaniya
terzo/a thalith / thalitha
quarto/a rabi^ / rabi^a
quinto/a khamis / khamisa
sesto/a sadis / sadisa
settimo/a sabi^ / sabi^a
ottavo/a thamin / thamina
nono/a tasi^ / tasi^a
decimo/a ^ashir / ^ashira
undicesimo/a hadiya ^ashara / hadiyata ^ashara
dodicesimo/a thaniya ^ashara / thaniyata ^ashara


L'accordo tra nome e numero e utilizzo concreto

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L'utilizzo concreto dei numeri è uno dei punti più complessi della grammatica araba insieme all'apprendimento dei plurali fratti e anche i parlanti nativi possono fare errori. La difficoltà principale è proprio nell'accordo con il genere del nome a cui si riferiscono, partendo dall'importante presupposto che i numeri sono variabili in genere, contrariamente a molte altre lingue (tra cui le lingue romanze; in spagnolo, portoghese e catalano solo il numero uno come unità è variabile in genere, e.g. letteralmente "cento e uno studenti, cento e una studentesse", ma l'arabo è ancora più pervasivo e tratti perfino confusionario e curioso). Per superare quest'altro punto critico di tutta la grammatica araba, è consigliabile studiare i numeri accompagnati da un nome plurale in entrambi i generi. Siccome i numeri hanno pure i casi, in più bisognerebbe trattate il [numero+nome] in tutti i casi finché il pattern non si automatizza con il tempo. A loro volta, i pattern andrebbero suddivisi in gruppi in base all'avanzare dell'ordine di grandezza dei numeri, e.g. numeri da 0 a 10, numeri da 11 a 1000, numeri da 1001 a 10.000 ecc. Questi gruppi andrebbero appresi un po' alla volta, ma i dettagli minuti sono a discrezione dei singoli. I numeri da 11 a 99 mostrano un'inversione tra decina e unità, e.g. ventitré > tre (con) venti, come se si stesse facendo un'addizione. Quanto ai dettagli dell'utilizzo dei numeri fino alle centinaia:

  • Il numero uno, 'ahad, indica la quantità (sempre in riferimento a un gruppo) e da esso vi deriva l'aggettivo waaḥid, femminile waaḥida(t), che significa "unico/solo" (in quanto aggettivo, si usa sintatticamente dopo il nome). In più, non va confuso con la nunazione riferita a un nome singolare: indica l'indeterminazione, non la quantità. Quindi, "un libro VS un unico/solo libro VS un certo libro". L'aggettivo cambia genere in base al nome a cui si riferisce.
  • Il numero uno come quantità, 'aḥad, è triptoto e la sua versione base è quella maschile. Se riferito a un nome femminile, la sua controparte è 'iḥdaa (ha la 'alif-pugnale) ed è indeclinabile. Il numero uno si usa a prescindere secondo la struttura dell'iḍaafa(t), tale per cui il nome a cui si riferisce, che è in seconda posizione, ha l'articolo determinativo 'al e il genitivo. Si traduce sempre come "uno degli; una delle", e.g. uno degli studenti > 'aḥadu-ṭ-ṭullaabi. Si può fare seguire da un pronome suffisso ed è sempre determinato, e.g. uno di loro > 'aḥadu-hum.
  • Il numero due si può esprimere sia con il numero +plurale duale diptoto, sia semplicemente usando in modo diretto il plurale duale senza il numero, che è scontato. L'uso del numero deriva da ridondanza o dal desiderio di dare enfasi (e.g. "due studenti" VS "DUUUEEEE studenti") Si ricorda che il plurale duale è perlopiù usato nella lingua piuttosto colta e formale o in arabo classico.
  • Il numero zero è assolutamente invariabile in genere: è sempre al maschile.
  • I numeri dal 3 al 10 inclusi, a prescindere dal contesto d'uso, hanno due generi: il maschile e il femminile, che si possono imparare direttamente quando si imparano a memoria i numeri per la prima volta (i numeri da 0 a 10 si imparano necessariamente a memoria; un po' d'aiuto viene dalla conoscenza pregressa dell'ebraico o dei numeri in swahili, parzialmente imparentati con l'arabo). Il femminile si forma con la classica aggiunta della taa' marbuuṭa(t) al maschile e, in pochi casi, con delle modifiche marginali della radice. In sintesi, non sono invariabili e si comportano come nomi proprio perché si considerano nomi, e.g. tre, *tra; quattro, *quattra; cinque, *cinqua; sei, *sea; sette, *setta; otto, *otta; nove, *nova; dieci, *diecia.
  • Una volta appreso che i numeri dal 3 al 10 inclusi sono maschili e femminili, va spiegato che essi prendono il femminile se il nome plurale a cui sono riferiti è maschile (al singolare) e viceversa. Questo principio si chiama "polarizzazione" in riferimento al genere. Il caso grammaticale è stabilito sempre dal nome, ragion per cui ciò su cui si pone il focus è il nome: dalle sue caratteristiche, deriva gran parte dell'uso dei numeri.
  • A livello sintattico, in prima posizione va il numero (con genere), subito dopo va l'oggetto al plurale (tranne con il numero uno, per logica). L'oggetto ha il caso a prescindere in forma indeterminata (tranne quando si usa 'aḥad, già illustrato).
  • I numeri da 11 a 99 non solo hanno a livello di costruzione un'inversione tra unità e decina, ma sono dotati di genere, che stavolta dipende dal nome a cui si riferiscono (manca la polarizzazione). Il genere coinvolge tutto il numero, sia l'unità che la decina. Come al solito, il passaggio di genere di base avviene con l'aggiunta o meno della taa' marbuuṭa(t). La doppia forma si può imparare già durante la memorizzazione dei numeri. Non sono dotati di caso: sono indeclinabili eccetto per il numero dodici, che comunque è scarno in quanto diptoto, e per le decine (20, 30, 40, 50, 60, 70, 80, 90), che sono diptote e si comportano in modo analogo al plurale regolare maschile (finiscono in -uuna, -iina, -iina).
  • Con tutti i numeri da 11 a 99, il nome è seguito a priori dall'accusativo indeterminato (ricordarsi della 'alif sorda).
  • Le centinaia (100, 200, 300, 400, 500, 600, 700, 800, 900) hanno il nome che le segue a priori al genitivo indeterminato (-in).
  • Tutte le altre centinaia, cioè quelle dotate di decine e/o unità, si accordano con le regole della decina e/o unità, che dunque si riciclano, permettendo per la prima volta di alleggerire parecchio il carico mnemonico. Per esempio, se si usano i numeri 153, 807 e 240, l'accordo segue le regole del numero 53, 7 e 40.


Che ore sono?

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A questa domanda noi rispondiamo "sono le tre", in arabo si risponde "è la terza (ora)"

Che ore sono, per favore? È mezzogiorno / mezzanotte = kami as-sa^a min fadlik? muntasafu n-nahar / muntasafu l-layl

Per indicare le ore del mattino: fi s-sabah / sabahan

  • Che ore sono, per favore? Sono le due del mattino = kami as-sa^a min fadlik? ath-thaniya sabahan

Per indicare le ore del pomeriggio: ba^da z-zuhr

  • Che ore sono, per favore? Sono le due del pomeriggio = kami as-sa^a min fadlik? ath-thaniya ba^da z-zuhr

Per indicare le ore della sera: fi l-masa' / masa'an

  • Che ore sono, per favore? Sono le ventitré = kami as-sa^a min fadlik? al-hadiya ^ashara masa'an
  • "In punto": bi-d-dabt
  • "Mezza"  : nisf
  • "Quarto"  : rub^

Quando si aggiunge all'ora una porzione di tempo: wa (=e) quando si toglie: 'illa (=meno)