Vai al contenuto

Serie televisiva

Da Wikiversità, l'apprendimento libero.
lezione
lezione
Serie televisiva
Tipo di risorsa Tipo: lezione
Materia di appartenenza Materia: Storia della radio e della televisione

Una serie televisiva, o serie TV, o anche semplicemente serie se è chiaro il contesto televisivo, è una fiction televisiva che presenta le seguenti caratteristiche:

  • la serialità, cioè l'essere suddivisa in parti destinate ad essere trasmesse in televisione in giorni diversi.
Queste parti nella serie televisiva sono chiamate episodi.
Durante il primo ciclo di trasmissione (prima visione) può capitare in alcune occasioni particolari, come la fine della stagione o la fine della serie, che venga trasmesso più di un episodio. Per i cicli di repliche invece non ci sono regole. In Italia in alcune occasioni anche per la prima visione sono stati trasmessi con regolarità più episodi per volta.
Negli episodi possono esservi vari elementi ricorrenti quali i personaggi, l'ambientazione, il tema narrativo, la regia, il ritmo, e molti altri ancora, che caratterizzano la serie televisiva e che il telespettatore ritrova in ogni nuovo episodio.
  • l'essere suddivisa in un numero ampio di parti.
La serie televisiva viene infatti definita fiction televisiva a media o lunga serialità.
  • ogni parte è un segmento narrativo autonomo, cioè una storia a sé.
Possono tuttavia esservi delle eccezioni, alcune storie possono essere suddivise in due o anche tre episodi. A volte tali storie rappresentano la conclusione della stagione e l'episodio che conclude la storia è rimandato all'inizio della stagione seguente in modo da creare attesa nel pubblico.
Questa terza caratteristica è la caratteristica che la distingue dal serial televisivo, il quale presenta sempre le stesse prime due caratteristiche, ma è suddiviso in parti chiamate puntate che rappresentano sempre la continuazione narrativa della precedente.

La serie televisiva è un macrogenere della fiction televisiva.

Il telefilm

[modifica]

Un termine alternativo per serie televisiva è telefilm. I due termini però non sono sinonimi. Innanzitutto il termine telefilm viene usato anche per indicare il serial televisivo quindi utilizzando tale termine non viene specificata la struttura narrativa cosa che avviene invece utilizzando i termini serie televisiva e serial televisivo. Inoltre mentre una serie televisiva può essere di genere animazione, il termine telefilm esclude invece tale genere.

Tipologie della serie televisiva

[modifica]

Spesso nel linguaggio comune la serie televisiva viene chiamata serial televisivo (e viceversa), in realtà il serial televisivo, pur essendo anch'esso una fiction televisiva a media o lunga serialità, ha caratteristiche diverse dalla serie televisiva. Nel serial ogni puntata è la continuazione narrativa della precedente, cioè in altri termini il serial rappresenta un'unica storia. La serie invece è strutturata in episodi che rappresentano ognuno una storia a sé (salvo rare eccezioni in cui una storia è suddivisa in due o anche tre episodi). Anche se non è sempre esattamente così. Negli ultimi anni, sempre più spesso, nella serie televisiva, anche se i singoli episodi continuano a mantenere un certo grado di autonomia, sono presenti temi narrativi sviluppati per più episodi, per un'intera stagione o anche per l'intera durata della serie. Questa tipologia di serie televisiva viene chiamata serie serializzata, la forma originale viene chiamata invece serie episodica. Il fatto che sempre più spesso la serie televisiva tenda ad avvicinarsi alla struttura narrativa del serial televisivo è probabilmente uno dei motivi per cui nel linguaggio comune serie televisiva e serial televisivo sono usati spesso in modo indifferente.

Esiste poi una terza tipologia di serie televisiva, la serie antologica. Nella serie antologica non ricorrono i medesimi personaggi come invece avviene di norma. È una tipologia oggi poco frequente, non in passato però. Due serie antologiche tra le più famose sono Alfred Hitchcock presenta (Alfred Hitchcock Presents, USA, 1955-1965) e Ai confini della realtà (The Twilight Zone, USA, 1959-1964).

Riassumendo le tipologie della serie televisiva sono le seguenti:

  • serie episodica: non sono presenti temi narrativi sviluppati per più episodi. È la tipologia più frequente.
  • serie serializzata: sono presenti temi narrativi sviluppati per più episodi;
  • serie antologica: i personaggi non sono un elemento ricorrente degli episodi come avviene invece nella serie episodica e nella serie serializzata.

Esiste infine anche la cosiddetta serie all'italiana che rientra sempre nella tipologia della serie serializzata. È una tipologia di serie televisiva molto diffusa in Italia. È caratterizzata da un numero non molto ampio di episodi, in genere da 4 a 8 per stagione, ma di durata simile al lungometraggio cinematografico. A differenza di quello che avviene normalmente negli altri paesi in generale per la fiction televisiva a media e lunga serialità, a partire dalla seconda stagione al nome della serie televisiva viene aggiunto il numero di stagione. È così che, ad esempio, la nota serie all'italiana Carabinieri diventa Carabinieri 2, Carabinieri 3, Carabinieri 4... Molto probabilmente questo è dovuto al fatto che spesso la serie non riprende nella stagione televisiva immediatamente successiva, come avviene di norma, ma in quelle seguenti. Aggiungendo il numero al titolo della serie si sottolinea che si tratta di nuovi episodi e non di repliche, di solito trasmesse nel frattempo.

Generi della serie televisiva

[modifica]

Generi della serie televisiva sono i seguenti:

La situation comedy (letteralmente: commedia di situazione), abbreviata spesso in sitcom, è girata soprattutto in interni ed è basata su battute e sulla comicità dei dialoghi. È un genere molto diffuso e apprezzato negli Stati Uniti dove viene programmato in prima serata. Non sono invece molte le produzioni italiane di questo genere, e ancora meno quelle di forte successo. In Italia viene programmata invece prevalentemente nella fascia preserale.

Animazione è un termine alternativo per cartone animato. Anche se il cartone animato si distingue in macrogeneri e generi e quindi sarebbe più opportuno indicarlo come macroarea, viene indicato per semplicazione anche come genere. Quando è indicato come genere il termine preferito è animazione.

Storia

[modifica]

L'importazione e l'affermazione in Italia

[modifica]

Il meccanismo della serialità non è nato in televisione, era già stato ampiamente sperimentato nella letteratura, nel cinema, nel fumetto e nella radio. La media e lunga serialità in televisione ha il fine di fidelizzare il pubblico e di fare ottenere all'azienda televisiva un guadagno con la vendita di spazi pubblicitari. Il telespettatore trova nella serie televisiva elementi ricorrenti che lo attraggono e lo conquistano; lo spettatore sa, prima ancora di seguire un nuovo episodio, che ritroverà gli elementi caratteristici che gli sono piaciuti nei precedenti episodi. Quando il pubblico inizia a diminuire perché si è stancato degli elementi caratteristici che fino a poco tempo prima lo attraevano, molto probabilmente la serie televisiva viene interrotta perché i finanziamenti derivanti dalla pubblicità, finanziamenti che si basano sull'audience, non sono più sufficienti a produrre la serie televisiva oppure non danno i margini di guadagno pianificati.

La media e lunga serialità si è diffusa quindi prima nei paesi come gli Stati Uniti dove fin dall'inizio vi furono più operatori televisivi in concorrenza che si finanziavano attraverso la pubblicità. La prima serie televisiva trasmessa in Italia è infatti statunitense, Rin Tin Tin (The adventures of Rin Tin Tin, USA, 1954-1959), trasmessa nel 1957 da Programma Nazionale (l'attuale Rai Uno), l'unica televisione italiana esistente all'epoca. Ma la diffusione massiccia di fiction televisiva a media e lunga serialità in Italia si avrà solo a partire dal 1976, quando la Corte Costituzionale interrompe il monopolio della televisione di Stato, la RAI Radiotelevisione Italiana, e le nascenti televisioni private iniziano ad importare fiction proprio da paesi come gli Stati Uniti in cui il mercato era ampiamente sviluppato e offriva un'ampia scelta a prezzi non molto alti. Importare dall'estero costava meno che produrre in proprio. Inoltre le nascenti televisioni private erano all'inizio solo realtà locali (nel 1976 la Corte Costituzionale aveva autorizzato solo la nascita di televisioni private la cui diffusione non eccedesse l'ambito locale) che non disponevano di strutture specifiche per la produzione di fiction televisiva, né era presente un'industria di settore sviluppata visto che fino ad allora la RAI aveva operato in regime di monopolio. In quegli anni anche la RAI che fino ad allora aveva prodotto in proprio o coprodotto con altre aziende italiane o straniere quasi esclusivamente fiction televisiva a breve serialità (cioè quello che all'epoca era chiamato sceneggiato televisivo) iniziò ad importare fiction televisiva a media e lunga serialità per non subire la concorrenza. L'importazione era dettata anche dalla necessità di riempire un palinsesto che in regime di concorrenza iniziava ad occupare sempre più ore della giornata, prima tutto il giorno poi anche la notte. Fino all'arrivo delle televisioni private la RAI non trasmetteva ancora al mattino e nel primo pomeriggio.

La produzione italiana

[modifica]

Dopo l'importazione incontrollata di serie televisive (ma anche serial televisivi) degli anni settanta e ottanta soprattutto dagli Stati Uniti, negli anni novanta si assiste ad una progressiva diffusione di produzioni italiane, le cosiddette serie all'italiana, ma anche alcune sitcom. A livello nazionale si è affermata una realtà importante, Mediaset, in grado di favorire una produzione italiana di fiction televisiva.

La produzione interna al paese rispetto all'importazione ha certamente alcuni vantaggi. Innanzi tutto quello di poter trattare argomenti di interesse locale. Gli Stati Uniti, soggetto preminente del mercato mondiale di fiction televisiva, consapevoli del fatto che le loro produzioni avrebbero varcato i confini nazionali, hanno sempre cercato di evitare troppi riferimenti alla realtà interna, in particolare a fatti di attualità, poco comprensibili dal pubblico internazionale. Nelle serie televisive di importazione quindi non sono presenti riferimenti (se non indiretti) alla realtà del paese di produzione, ma però neanche temi di stretta attinenza italiana. Con le produzioni italiane questa limitazione può essere superata. Un altro vantaggio della produzione interna rispetto all'importazione dall'estero è la presenza di una sensibilità più vicina alla realtà nazionale e quindi più gradita al pubblico.

Negli ultimi anni non solo Mediaset ma anche la RAI si è dedicata alla produzione (o le ha commissionate) di serie televisive. Si è così creata un'accesa rivalità tra le due aziende anche sotto questo punto di vista che ha portato, in generale, ad un innalzamento della qualità tecnica. Gli stessi Stati Uniti, incalzati dall'affermarsi di realtà industriali interne ai paesi importatori delle proprie produzioni, hanno alzato notevolmente il livello tecnico rispetto al passato. Per quanto riguarda invece lo spessore delle tematiche trattate c'è chi rimpiange i vecchi sceneggiati televisivi della RAI degli anni cinquanta e sessanta trasposizione dei classici della letteratura: solitamente le produzioni recenti italiane vertono su temi d'attualità.

Voci correlate

[modifica]

Collegamenti esterni

[modifica]