Seconda guerra mondiale

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Seconda guerra mondiale
Tipo di risorsa Tipo: lezione
Materia di appartenenza Materia: Storia contemporanea

Lo scoppio della Guerra[modifica]

Con la pace di Monaco gli stati europei si erano illusi di aver placato il desiderio di conquista di Hitler. In realtà già nell'ottobre del 1938, Hitler stava preparando l'attacco alla Cecoslovacchia. L'attacco iniziò nel Marzo 1939, con la veloce conquista da parte della Germania. Francia e Inghilterra reagirono stipulando un'alleanza con la Polonia, probabile successivo obiettivo tedesco. Nel Maggio Mussolini accettò le pressioni tedesche volte a creare una vera e propria alleanza. Il patto d'acciaio, comprendeva il fatto che se Italia e Germania fossero stati coinvolte in una guerra, l'altra sarebbe stata obbligata a stare al suo fianco. Mussolini accettò, con la rassicurazione che la Germania non avrebbe iniziato prima di due-tre anni. L'Urss e la Germania stipularono un patto di non aggressione. L'Urss allontanò il rischio di un aggressione tedesca, guadagnando tempo per i progetti militari. Inoltre avrebbe avuto diritto a territori polacchi e rumeni. Il 1° Settembre 1939 le truppe tedesche invasero la Polonia. Il 3 Settembre Francia e Inghilterra dichiaravano guerra alla Germania.

La Guerra Lampo, la fine della Polonia[modifica]

Già a fine settembre la Polonia era caduta: grazie agli auto blindi era di nuovo possibile la guerra di movimento; inoltre i bombardamenti aerei favorirono delle proprie Guerre-Lampo. Per i successivi sette mesi la guerra restò congelata. Mentre non succedeva molto su fronte tedesco, l'Urss attaccò la Finlandia, che aveva rifiutato delle ratifiche di confine. Nel Marzo 1940 la Finlandia si arrese, ma riuscì a restare indipendente. Hitler anticipò l'Inghilterra (che voleva sbarcare dal nord Europa) attaccando la Danimarca e la Norvegia. Mentre la Danimarca si arrese senza combattere, la Norvegia tentò di resistere, ma capitolò in primavera, quando Hitler ormai possedeva l'Europa centro-settentrionale.

La conquista della Francia[modifica]

L'attacco alla Francia iniziò il 10 maggio 1940. A causa di errori strategici francesi, la Germania sconfisse la Francia. Come nel 1914 la Germania invase i paesi neutrali come il Belgio, l'Olanda e il Lussemburgo. I francesi si concentrarono invece sui confini diretti con la Germania. I reparti tedeschi sfondarono a Nord, poi puntarono verso il mare, accerchiando molti reparti francesi e inglesi, che erano appena sbarcati. Solo un rallentamento delle forze tedesche permise a molti inglesi di reimbarcarsi. L'Italia, il 10 Giugno, decise di entrare in guerra al fianco della Germania, in previsione di una facile vittoria. Tuttavia sia l'attacco sulle Alpi (il giorno prima dell' armistizio), sia le battaglie navali sul mediterraneo, furono prova di inadempienza. Anche in nord Africa le cose non andarono positivamente: le truppe inglesi erano meglio preparate e corazzate. Mussolini rifiutò l'aiuto di Hitler, perché voleva che l'Italia combattesse una guerra parallela a quella tedesca. Il 14 Giugno i tedeschi arrivarono a Parigi, mentre migliaia di profughi emigravano a Sud. Salì al potere un presidente francese di destra, che riteneva di dover firmare l'armistizio, che si concluse il 22 Giugno 1940.

L'attacco alla Gran Bretagna[modifica]

Hitler provò diverse volte a stipulare una pace con la Gran Bretagna, già soddisfatto delle proprie conquiste. Tuttavia Churchill si dimostrò irremovibile, rifiutando le offerte di pace. Perciò all'inizio di luglio 1940 la Germania iniziò l'operazione Leone Marino, un progetto di sbarco in Inghilterra utilizzando soprattutto basi francesi. L'idea era utilizzare l'aviazione per sopperire all'inferiorità navale. La Germania bombardò obiettivi militari e industrie, in quella che fu la prima vera battaglia aerea. Tuttavia la RAF (Royal Air Force) aveva ottime contraeree e sistemi radar. All'inizio dell'autunno parve chiaro che l'Inghilterra riusciva a resistere, nonostante le perdite. Nell'Ottobre 1940 Mussolini continuò la sua guerra parallela attaccando la Grecia, senza però un'adeguata preparazione. A Novembre i greci costrinsero gli italiani alla ritirata. Anche in Africa i reparti italiani erano in difficoltà: nel dicembre gli inglesi avevano riconquistato buona parte della Libia. Qui Mussolini dovette accettare l'aiuto tedesco, che in Marzo 1941 inviò i reparti comandati da Erwin Rommel, che respinsero i reparti inglesi oltre il confine egizio. Intanto però l'Italia perse i territori conquistati ( Eritrea, Etiopia e Somalia). Quindi nell'estate del 1941 il solo fronte africano era aperto, mentre in Europa Hitler non aveva rivali.

L'attacco all'Urss e la svolta di Pearl Harbor[modifica]

Ma Hitler decise di attaccare anche l'Urss il 22 Giugno del 1941, con l'Operazione Barbarossa. I russi credevano che Hitler li avrebbe attaccati solo dopo la conclusione del fronte britannico e perciò vennero colti impreparati. In due settimane le armate del Reich penetrarono e eliminarono più di mezzo milione di soldati sovietici. Anche Mussolini inviò delle truppe, desideroso di far parte della battaglia ai bolscevichi. Tuttavia arrivarono a Mosca solo nell'Ottobre, quando l'inverno rese impraticabili le strade e lenti i movimenti. La Germania si ritrovò a dover proteggere i territori conquistati in Russia con il rigido inverno. La Russia, che aveva perso 3 milioni di uomini e migliaia tra carri armati e aerei riuscì a resistere, spostando la produzione industriale a est.

Il 7 Dicembre 1941 l'aviazione giapponese attaccò la flotta degli Stati Uniti a Pearl Harbor, alle Hawaii. Gli Usa avevano posto un embargo al Giappone in seguito all'attacco dell'Indocina francese. Il Giappone approfittò della superiorità navale conquistata, attaccando le Filippine, la Malesia e l'Indonesia. A metà del 1942 il Giappone controllava molte isole oltre a vaste zone della Cina. Tra il 1942 e il 1943 la Guerra ebbe delle svolte: gli americani attaccarono le conquiste giapponesi, costringendo questi ultimi a difendere le posizioni raggiunte.

Gli errori di Hitler e la caduta del Fascismo[modifica]

In Russia i tedeschi attaccarono Stalingrado. Nel Novembre 1942, dopo mesi di guerra, i sovietici accerchiarono i tedeschi. Hitler, anziché autorizzare una ritirata, ordinò la difesa ad oltranza, sacrificando un intera armata. Negli stessi mesi l'esercito italo-tedesco di Rommel tentava di bloccare il canale di Suez e i campi petroliferi del medio oriente, così da mettere in crisi l'Inghilterra. Montgomery, lanciò una controffensiva nei pressi di Alessandria, e riuscì a battere gli avversari. A questo punto restava solo il fronte Europeo. Nella Conferenza di Casablanca (in Marocco) nel Gennaio 1943, gli Inglesi e gli Americani decisero di iniziare l'offensiva sbarcando in Sicilia, perché vicina alla Tunisia e grazie alla crisi del regime fascista.

Il 12 Giugno 1943 gli anglo-americani sbarcarono a Pantelleria. Fu il colpo di grazia al regime fascista. Il 25 Luglio 1943 Mussolini venne convocato dal Re per le dimissioni, e venne arrestato. Pietro Badoglio divenne il capo del governo. L'8 Settembre venne comunicato l'armistizio e i tedeschi invasero l'Italia settentrionale. L'Italia si spezzò in due: a sud arrivava la burocrazia del governo, mentre a nord il fascismo cercava di rinascere dalle proprie ceneri. Il 12 Settembre i tedeschi liberarono Mussolini dalla prigionia e si realizzò un nuovo Stato Italiano, con capitale al Nord. È la Repubblica di Salò. Ma era comunque la Germania a comandare, sfruttando l'industria e deportando ebrei nei campi di concentramento. Iniziarono azioni partigiane contro i tedeschi, che risposero con massacri in rapporto 10 a 1. Fu istituito il Comitato di liberazione nazionale (Cnl) dai sei principali partiti, che permise una migliore resistenza nel corso del 1944. Mentre gli Anglo-Americani erano impegnati nella campagna d'Italia, i russi iniziarono ad attaccare con un avanzata che si sarebbe conclusa nell'Aprile - Maggio 1945 a Berlino.

Nella Conferenza di Teheran Stalin riuscì ad ottenere da Roosevelt e Churchill uno sbarco in forze nelle coste francesi. Il 6 Giugno 1944 ci fu lo sbarco in Normandia, un operazione rischiosa viste le fortificazioni tedesche. Ma grazie all'aviazione e ai paracadutisti riuscirono a far sbarcare in pochi giorni più di un milione e mezzo di uomini. Dopo due mesi sfondarono le difese tedesche e si diressero a Parigi, arrivandoci il 25 Agosto 1944. La difesa ad oltranza di Hitler iniziava a costare caro. Alla fine del 1944 la Germania poteva considerarsi sconfitta: la Romania e la Bulgaria avevano cambiato fronte, Finlandia e Ungheria avevano chiesto l'armistizio e le conquiste in Francia, Italia e Polonia erano in crisi. La Germania fu fortemente bombardata, molte volte su obiettivi non militari. A fine Aprile Berlino era circondata e gli anglo-americani avevano sfondato a ovest. Il 25 Aprile i tedeschi lasciavano Milano e Mussolini cercò di scappare in Svizzera, ma fu catturato e ucciso il 28 Aprile. Il 30 Aprile Hitler si suicidò nel suo Bunker. Il 7 Maggio venne firmata la capitolazione dell'esercito tedesco e le ostilità cessarono il giorno successivo.

La fine della Guerra[modifica]

Restava aperto il fronte orientale: i giapponesi non si arrendevano anche se gli americani stavano riconquistando i territori occupati. Anche i ripetuti bombardamenti non piegarono i nipponici. A questo punto il presidente Truman autorizzò lo sgancio della prima bomba atomica il 6 Agosto 1945 a Hiroshima. Il 9 Agosto fu sganciata una bomba anche a Nagasaki. Il Giappone si arrese la settimana successiva. Il 2 Settembre 1945 finiva la Seconda Guerra Mondiale.

Approfondimenti[modifica]