Vai al contenuto

Il Diritto nel Secondo Novecento

Da Wikiversità, l'apprendimento libero.
lezione
lezione
Il Diritto nel Secondo Novecento
Tipo di risorsa Tipo: lezione
Materia di appartenenza Materia: Diritto moderno e contemporaneo
Avanzamento Avanzamento: lezione completa al 100%

Prospetto Temporale: 1945 d.C. - 2000 d.C.

La Seconda Grande Guerra lascia in eredità non solo morte e distruzione ma anche un diritto statale che va profondamente denazificato e defascistizzato in Germania e in Italia. Proprio in questa ottica vi è in questi due paesi come primo atto il porre una Costituzione sovrana in sostituzione delle previgenti (in Germania la Costituzione di Weimar, in Italia lo Statuto Albertino) che desserò solidità ad un assetto di diritti e doveri fondati sui diritti umani. Nonostante questo vento di rinnovamento rimase l'uso di norme vigenti anche sotto i totalitarismi o addirittura dello Stato Liberale. Norme che chiaramente venivano rilette nell'ottica del nuovo Stato democratico e della Costituzione. La Costituzione fu riscritta anche in Francia, dando maggiore centralità al Parlamento ma in questo caso il ruolo di democrazia-parlamentare è in continuità con il precedente Stato.

La situazione tedesca si presentava, però, differente dalla situazione italiana. La Germania, la principale sconfitta delle due guerre, viveva una fase di occupazione da parte degli Alleati e dei Russi dei propri territori tanto da comportare anche una divisione ordinamentale in Germania Est ed Ovest. Non si perseperò l'idea di creare sia una Costituzione complessiva, come obiettivo finale, sia nel medio tempo una "legge fondamentale" che sancisca i principi fondamentali di tutela dei diritti inviolabili dell'uomo e di formazione sociale e dichiarasse incostituzionali i partiti politici che volessero danneggiare o eliminare l'ordine democratico libero.

In Italia il processo per la Costituzione fu molto più semplice e vide una straordinaria unità tra varie ideologie quali la cattolica, la liberale e la marxista. Dopo il referendum tra repubblica e monarchia, l'assemblea costituente riuscì a creare una costituzione che avesse al centro dei propri obiettivi il fissare diritti e doveri tanto che sono stati inseriti nella prima parte. Sovranità del Popolo, sancita nel primo articolo, solidarietà, uguaglianza e tutela di tutti gli altri diritti inviolabili e il tutto anche tutelando le diversità territoriali con una articolazione del potere in autonomie locali. Come già detto in precedenza la Costituzione fu la base dei principi con la quale si purificarono il Codice Civile e il Codice Penale redatti sotto il fascismo e con ideali fascisti.

Gli anni successivi videro la nascita dell'Unione Europea come unione tra popoli liberi e uguali che nel segno dell'essere comunità allontanassero i venti di guerra che fino ad allora avevano sempre imperversato sull'Europa. Prima il Trattato di Parigi del 1951 istitutivo della CECA. Poi il Trattato di Roma del 1957 che istituisce la CEE ma ancora più importante la Comunità sugli Affari Interni e Giustizia. E infine a Nizza nel 2000 si firma la prima Carta dei Diritti vincolante per gli Stati Membri dell'Unione Europea.