Stampa e mondo nuovo

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Stampa e mondo nuovo
Tipo di risorsa Tipo: lezione
Materia di appartenenza Materia: Storia della scienza
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La stampa[modifica]

L'inventore della stampa fu Gutenberg il quale iniziò a stampare verso la metà del Quattrocento a Mogonza i primi libri con una tecnica che resterà immutata fino all'Ottocento. Nel 1500 le presse tipografiche si svilupparono nella maggior parte dell'Europa facendo diventare Venezia, Parigi e Lione i più grandi centri dell'editoria.

La stampa creò effetti sociali di notevole importanza, con l'aumento dei testi, il sapere non era solo per i professionisti ma poté diffondersi anche ai ceti sociali più bassi come la borghesia.

Libri antichi[modifica]

Nel 1400 iniziò a formarsi in Italia una nuova corrente di pensiero che segnò la fine del Medioevo e l'inizio del Rinascimento, dove l'uomo diventava il punto centrale dell'intera realtà. Tale periodo prende il nome di "Umanesimo" che investì molti campi del sapere in particolare la letteratura, dove, molti esponenti come Bruni, Veronese, Valla e Manetti, ritenevano che leggere i classici del mondo antico volesse dire fare ritorno ad una civiltà più elevata rispetto a quella attuale in cui loro vivevano.

Dall imitatio si passò all'emulatio di quei testi antichi riscoperti dagli umanisti, testi che contenevano conoscenza ed erano direttamente utili alla scienza e alla sua pratica, questa riscoperta degli antichi ebbe, però, vita breve, infatti, con il Rinascimento si senti il bisogno di qualcosa di nuovo, tutti gli esponenti della rivoluzione scientifica ebbero, nei confronti dell'antichità, un atteggiamento completamente diverso rispetto agli umanisti, Cartesio riteneva che chi era troppo curioso del passato diventava ignorante del presente.