La Colorazione

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La Colorazione
Tipo di risorsa Tipo: lezione
Materia di appartenenza Materia: Istologia
Avanzamento Avanzamento: lezione completa al 100%

La Colorazione dei preparati istologici si esegue per rendere visibili i diversi componenti cellulari e tissutali, che essendo sostanzialmente trasparenti sono quasi invisibili al microscopio (colorazioni morfologiche) o per identificare la natura chimica e la localizzazione dei costituenti chimici (molecole o gruppi reattivi) di un tessuto (colorazioni istochimiche) o per evidenziare fenomeni fisiologici delle cellule viventi (colorazioni vitali; vedi tessuto connettivo, istiociti-macrofagi fissi).

I coloranti normalmente usati nell'allestimento dei preparati istologici presentano un gruppo chimico colorato (cromoforo) ed un gruppo chimico (auxocromo) che in soluzione acquosa dissocia, presentando una carica libera, positiva o negativa. Anche i gruppi chimici del substrato (tessuto) in soluzione acquosa dissociano presentando una carica libera, positiva o negativa. Il legame tra il gruppo auxocromo del colorante ed il substrato avviene sempre tra gruppi reattivi di segno opposto. In base a questo principio i coloranti sono divisi in più categorie:

  • Coloranti Acidi: gruppo auxocromo anionico (-), si legano a componenti basici (+) del tessuto, che sono definiti acidofili per la loro affinità nei confronti dei coloranti acidi
  • Coloranti Basici: gruppo auxocromo cationico (+), si legano a componenti acidi (-) del tessuto, che sono definiti basofili per la loro affinità nei confronti dei coloranti basici

Esiste poi un terzo gruppo di coloranti:

  • Coloranti Lisocromi o Neutri: non presentano dissociazione né come basi né come acidi perché sono privi di gruppi auxocromi. Interagiscono con substrati altrettanto privi di carica elettrica, come i lipidi, "sciogliendosi" in essi.

Le colorazioni o reazioni istochimiche sono dotate di specificità e permettono di identificare precise molecole o gruppi chimici reattivi presenti nel tessuto. Tra le più usate: la reazione P.A.S. (glicoproteine, polisaccaridi), la reazione Feulgen e quella con il verde di metile per il DNA, la colorazione con pironina (RNA, DNA denaturato e mucopolisaccaridi); la metacromasia del blu di toluidina (DNA, RNA, mucopolisaccaridi acidi); il Sudan nero per i lipidi; le diverse metodiche enzimatiche (come il metodo di Gomori per la fosfatasi alcalina); le tecniche immunocitochimiche (vedi adenoipofisi, PRL ed ACTH); i metodi per evidenziare i composti inorganici (come il metodo di von Kossa per i sali di calcio).