Introduzione allo Zoroastrismo
Zoroastrismo è il nome dato ad una delle più antiche religioni e la più importante e meglio nota dell'Iran antico o pre-islamico.
Tale fede religiosa, monoteista, è denominata dai suoi fedeli con il termine zarathushti din (religione zoroastriana) dal nome del suo ritenuto fondatore Zarathuštra (derivato dal tardo medio-persiano, o lingua pahlavi, Zardukhsht anche Zardusht; anche dalla lingua fārsì: Zardosht). I fedeli di questa religione sono indicati come "zoroastriani" (lingua fārsì: zartoshti, zardoshti; lingua gujarati: jarthushti).
Lo Zoroastrismo è indicato, tradizionalmente, da suoi fedeli anche con il termine Mazdayasna daēnā (medio-persiano dēn ī Māzdēsn, religione degli adoratori di Mazdā) e loro stessi come mazdayasna (adoratori di Mazdā, medio-persiano māzdēsn), indicandosi quindi come seguaci del Dio creatore denominato Ahura Mazdā ("Saggio Signore" o "Signore che crea con il pensiero"). Da qui la sua denominazione corrente di Mazdaismo o Mazdeismo ritenuta come l'unica corretta da alcuni iranisti[1].
Lo Zoroastrismo è stato per secoli la religione dominante in quasi tutta l'Asia centrale, dal Pakistan all'Arabia Saudita, fino alla rapida affermazione della religione islamica nel VII secolo. Il costante declino nei secoli successivi vide un brusco cambiamento di direzione negli anni novanta, caratterizzati da un'inaspettata e repentina crescita della religione zoroastriana. Negli ultimi anni le tendenze hanno tuttavia nuovamente cambiato marcia: le ultime statistiche presentano un numero di 200.000 fedeli in continua discesa, ed è diffusa l'opinione secondo cui lo zoroastrismo potrebbe estinguersi nel giro di pochi anni.[2]
Caratteristiche
[modifica]Lo Zoroastrismo è una religione monoteista; l'analisi critica del suo testo religioso, l'Avestā, il quale raccoglie più contributi di diversa origine stratificati lungo i secoli, nonché l'analisi dei dati storici ed archeologici dimostra tuttavia come questa fede religiosa si sia sviluppata lungo letture dottrinali di origine monoteista, enoteista, dualista e infine nuovamente monoteista.[3]
Molti studiosi moderni ritengono che questa religione abbia avuto una profonda influenza sulle religioni abramitiche e su Mitraismo, Manicheismo e Mandeismo.
Il libro sacro dello zoroastrismo è l'Avestā. Di questo testo sacro solamente le Gāthā (canti religiosi) sono, secondo gli studiosi, direttamente attribuibili al profeta iranico Zarathuštra.
Voci correlate
[modifica]- Angelo
- Barsom
- Iran
- India
- Ahura Mazda
- Anahita
- Mitra (divinità)
- Deva
- Escatologia zoroastriana
- Zarathustra
- Islam
- Induismo
- Omosessualità e zoroastrismo
- Altare del fuoco achemenide
Altri progetti
[modifica]- Wikizionario contiene il lemma di dizionario «introduzione allo Zoroastrismo»
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Introduzione allo Zoroastrismo
Collegamenti esterni
[modifica]- Zoroastrismo
- Lo Zoroastrismo di Stefano Piano
- Dottrina dello Zoroastrismo
- UNESCO Parsi Zoroastrian Project
- Parsiana
Note
[modifica]- ↑
«Tra l'altro, i pregiudizi, i fraintendimenti e le incomprensioni che gravitano sull'opera e sulla figura di Zarathuštra e sullo Zoroastrismo, come ancora con pervicace imprecisione è chiamato il Mazdaismo. Non si tratta, si badi, di formalità linguistiche: la religione mazdea insegna ad adorare un solo dio, chiamato Ahura Mazdā e non Zarathuštra che ne è il Profeta, e come tale oggetto solo di venerazione»
(Arnaldo Alberti. Avestā. Introduzione, pag.13. Torino, UTET, 2004) - ↑ Ancient religion may face extinction
- ↑ "... l'Avesta, considerato nel suo insieme, offre il quadro di una religiosità (più che di un «sistema» religioso) di tipo enoteistico, cui sottostà un fondamentale politeismo più arcaico, modificato e condizionato dalla concezione dualistica; le iscrizioni achemenidi offrono invece il quadro di un tendenziale monoteismo in Dario I (522-486 a.C.), caratterizzato da un evidente dualismo etico, e di un successivo politeismo, specialmente in Artaserse II (405-359 a.C.), sia pur sempre dominato dalla figura di Ahura Mazdā...", Gherardo Gnoli, "Le religioni dell'Iran antico e Zoroastro", in: (a cura di G. Filoramo), Storia delle religioni, Roma-Bari, Laterza, 1999, p. 471.