Gli eristi e i sofisti politici (superiori)
Aspetto
La parola eristica deriva dal verbo erizein, che significa «battagliare», e viene utilizzata per indicare la tecnica messa in pratica da alcuni sofisti che sfruttavano le ambiguità del linguaggio per vincere negli agoni oratori. Si tratta di una degenerazione della sofistica, che porta all'estremo la dialettica confutatoria degli eleati e le antilogie di Protagora.[1] Tra i più celebri eristi si ricordano Eutidemo e Dionisodoro, i due fratelli originari di Chio immortalati da Platone nell'Eutidemo, dove fanno sfoggio di artifici retorici attraverso i quali inducono l'interlocutore a contraddirsi, negando quando ha appena affermato.
Note
[modifica]- ↑ Cioffi et al., pag. 206