Algebra > Anelli e sottoanelli
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Sia un insieme non vuoto, e siano e due operazioni binarie di . La struttura si dice un anello se e godono delle seguenti proprietà:
- è un gruppo abeliano;
- è un semigruppo;
- è distributiva (sia a destra sia a sinistra) rispetto a .
Se sono soddisfatte le proprietà, si dice sostegno dell'anello.
Per facilitare la comprensione degli argomenti successivi, si usano per e rispettivamente la notazione additiva e quella moltiplicativa . Inoltre un anello , ove possibile, sarà denotato con . Quindi un anello sarà una struttura che soddisfa le seguenti proprietà:
- è un gruppo abeliano
- è un semigruppo
si dice gruppo abeliano additivo e si dice un semigruppo moltiplicativo.
Per la proprietà 1., ovviamente risulta essere . Quindi e si dicono permutabili se vale .
Regole di calcolo in un anello
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Sia un anello. Allora valgono le seguenti regole del calcolo discendenti dalle proprietà di un anello, che ricordiamo:
- Da gruppo abeliano additivo, :
- Da semigruppo moltiplicativo, :
Oltre alle regole sopra citate, ci sono nuove regole ottenute grazie alla proprietà distributiva, :
- ;
Dimostrazione
- ;
Dimostrazione
- ;
Dimostrazione
- e ;
Dimostrazione
- .
Elementi di calcolo combinatorio
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Riprendiamo alcuni argomenti di teoria degli insiemi. Se e sono due insiemi finiti, con si intende il numero degli elementi di , con l'insieme delle parti di , con l'insieme delle applicazioni di in e con il gruppo delle permutazioni di . Inoltre se è una relazione d'equivalenza in , allora è l'insieme quoziente di su .
Ricordiamo alcuni risultati generali (senza dimostrazione):
- Siano e due insiemi finiti e non vuoti, con . Allora esistono applicazioni iniettive di in , e il loro numero è
- Siano e due insiemi infiniti. Allora:
- Se è un insieme finito e è una relazione d'equivalenza in tale che per ogni accade che , allora:
Sia un insieme costituito da elementi. Per ogni , possiede sottoinsiemi di elementi. Una -parte di è un sottoinsieme di costituito da elementi.
Con si denota il numero delle -parti di , che si legge "n su k" e si chiama coefficiente binomiale d'ordine n e indice k.
Per ogni e per ogni , valgono le seguenti uguaglianze:
- ; ;
Dimostrazione
Basta far notare che la -parte di corrisponde all'insieme vuoto e la -parte di corrisponde a .
Inoltre le -parti di corrispondono ai singleton degli elementi di , che ne sono .
Infine la corrispondenza tra l'insieme delle
-parti di
e quello delle
-parti di
, tale che ad ogni
viene associato
è biunivoca.
Una proposizione importante è la seguente (senza dimostrazione):
Adesso si può procedere al famoso:
Teorema: Teorema binomiale (o regola di Newton)
Dimostrazione
Scriviamo
come
,
volte. Sviluppando si ottiene, in un primo momento, la somma di
addendi, ciascuno dei quali è un prodotto del tipo
, in cui ogni fattore è
oppure
; poiché
e
per ipotesi sono permutabili, è possibile nel prodotto precedentemente scritto collocare prima tutte le
e poi tutte le
, cosicché se
compare
volte si ha
, con
. Per formare
scegliamo
da
parentesi e
dalle rimanenti
. Pertanto essa compare, fra i
addendi, tante volte quanti sono i modi di scegliere
parentesi fra
parentesi: quindi compare
volte.
Come immediata conseguenza, se l'anello è commutativo, ossia se il monoide moltiplicativo è commutativo, allora la formula vale per ogni e in .
Quando il prodotto di due numeri è zero, allora ci viene automatico pensare che se il prodotto è nullo uno dei due fattori (o tutti e due) è certamente nullo. E questo vale in e in qualsiasi altro campo e dopo vedremo il motivo. Ma non è valido in generale per tutti gli anelli e quando un numero b non nullo, moltiplicato per un altro numero a non nullo anch'esso da come risultato 0, b viene detto zero-divisore .
La cosa a prima vista può lasciare perplessi (essendo di solito abituati a lavorare con i numeri reali), ma ora vedremo un esempio pratico che mostrera' come effettivamente esistono anelli contenenti elementi non nulli divisori dello zero.
Prendiamo l'insieme , cioè l'anello delle classi di resto modulo 6. Vediamo innanzitutto che sia un anello e di che tipo sia. Ma per fare questo è necessario considerare il caso generale.
- riguardo l'addizione è certamente un gruppo abeliano perché abbiamo visto che in l'addizione tra interi è compatibile con la congruenza. È quindi possibile sommare classi di resto come sommare interi e quindi abbiamo visto che è un gruppo (abeliano, oltretutto).
- verifichiamo ora innanzitutto che anche l'operazione prodotto tra interi sia compatibile con la congruenza. Verifichiamo quindi che
Possiamo allora scrivere le due congruenze come
Svluppando i calcoli otteniamo
Quindi la moltiplicazione di interi è compatibile con la congruenza modulo n e possiamo definire il monoide commutativo e quindi ottenere che . Infatti, essendo valide la proprieta' del monoide moltiplicativo degli interi (elemento neutro, commutatività e proprieta' associativa) esse continueranno ad essere valide anche per avendo infatti appena verificato che la relazione di congruenza e la moltiplicazione di interi sono compatibili.
Tornando al nostro esempio di , in baso alla dimostrazione precedente, esso sarà quindi "composto" da il gruppo abeliano e il monoide commutativo ed è perciò un anello commutativo con 6 elementi, ovvero Questo anello ha degli elementi zero-divisori, ovvero elementi diversi da zero il cui prodotto è invece proprio zero. Per dimostrarlo ci basta far vedere, con un controesempio, che è falso che non esistono in questo anello degli zero-divisori. E ci basta prendere, ad esempio, . Abbiamo quindi visto che in esistono degli elementi non nulli che moltiplicati tra loro danno invece l'elemento nullo.
Diamo ora alcune importanti definizioni:
- Un anello che non ha elementi zero divisori si dice dominio di integrità
- Un anello i quali elementi diversi da zero formano due gruppi (additivo e moltiplicativo) si chiama corpo
- Un corpo commutativo si chiama campo
Avevamo prima detto che viene naturale pensare che quando abbiamo zero come risultato di un prodotto, allora uno dei due fattori o tutti e due sono nulli. Questo perché siamo abituati a ragionare con i numeri reali, che sono un campo. Ebbene, dimostriamo che ogni campo è un dominio di integrità, ovvero che ogni campo non ha zero-divisori. Infatti sia un campo. Allora per ogni si possono presentare due casi per il quale
- se non c'e' nulla da dimostrare. il prodotto tra a e b è ovviamente zero.
- se invece a non è nullo, essendo appartenenti ad un campo, esistera' certamente quindi
Quindi, in un campo, il prodotto nullo implica necessariamente che uno dei due fattori (o entrambi) sia nullo e quindi è un dominio di integrità.