Utente:Nx11
Sono l'Utente:Danielg, account al quale non riesco ad accedere. Utilizzo perciò questo profilo, che è ancora più "antico". Siccome i "vecchi" di Wikiversità (ammesso che si ricordano ancora) mi conoscono con questo nome, mi firmerò ancora Daniele G. contattami
Nx11 | |
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Informazioni personali | |
Su Wikiversità da | 17 anni, 2 mesi e 5 giorni |
Soprannome | DanielG |
Nome | Daniel |
Età | 40 |
Sesso | uomo |
Occupazione | precario |
Informazioni sul wikiversitario | |
Patroller | |
Contributi | edit counter |
Pagine create | risorse create |
Firma |
Ripartiamo da qui.
Cosa ho fatto e cosa vorrei fare
[modifica]La distinzione dei due tempi, passato e futuro è necessaria perché il lavoro che ho svolto qui su Wikiversità (quasi esclusivamente in campo matematico, oltre all'attività di amministratore) rispondeva a una concezione che avevo di WV sostanzialmente differente da quella che ho oggi.
Souvenir de la vieille Wikiversité
[modifica]Quando sono approdato qui ero una giovane matricola universitaria di belle speranze e, soprattutto, pieno di devozione verso quello strano mondo nel quale mi trovavo catapultato: l'università, nella facoltà forse la più difficile in assoluto, dove la competizione si respirava ancor più dell'ossigeno, dove i tempi per preparare gli esami erano al limite dell'impossibile per i comuni mortali. Io, ahimè, appartengo alla categoria più sfigata di tutte: quella dei comuni mortali smanettoni. Siamo curiosi e sperimentatori finché si vuole, ma sempre comuni mortali rimaniamo. Quel salto di qualità, necessario a trasformare la nostra grande capacità di lavorare da mero lavoro in prodotto geniale, è fuori dalla nostra portata.
Studiare matematica non mi piaceva se non potevo lavorare qui, se non potevo condividere questo lavoro col mondo attraverso questo neonato progetto. Così al pomeriggio, in biblioteca, sostanzialmente trascrivevo quello che avevo capito dai libri, dagli appunti e dalle lezioni della mattina. Tanto per fare il figo, posso dire che per me il lavoro su Wikiversità era un automorfismo tra la mia università e Wikiversità stessa. In parole più povere ma più utili, Wikiversità altro non poteva essere che lo specchio dell'Alma Mater Studiorum. Ovvero di una qualsiasi altra università, senza distinzione. Questo era per me e, lo dico con la sicurezza di chi ben ricorda, per tutti gli amici di Wikiversità presenti allora. Eravamo così tanto lo specchio delle università reali che abbiamo addirittura preteso che ogni corso fosse il corrispettivo di quelli stabiliti dal Ministero (vedi Aiuto:Come scrivere una materia).
Dove questa impostazione ci ha portato, lo vediamo oggi. Il nulla, il fallimento completo. D'altra parte, non poteva essere diversamente: se perdono utenti le università reali [1], se istituzioni con mille anni diventano ogni giorno di più soltanto caricature del sapere e della scienza, come avrebbe potuto Wikiversità, una minuscola e neonata entità specchio delle università reali, sfuggire ad un destino ancora più rapido e crudele? Infatti, è morta. La Wikiversità italiana è morta. La gente, con ogni probabilità, ne aveva abbastanza già della loro vita universitaria reale per lavorare per crearne un'altra. Di lezioni, per diana, non ne abbiamo davvero più bisogno.
Che farne oggi?
[modifica]Non ne ho idea. Punto. Non proporrò niente, non farò niente che possa assomigliare all'attività di un politico che propone una soluzione destinata a rimanere nella carta.
Posso solo dire quello che farò io. Io continuerò a fare corsi su Wikiversità, e lo farò perché credo che ancora sussistano i motivi per cui c'è stato bisogno di istituire Wikiversità: Wikiversity si differenzia da Wikibooks per l'idea dell'uso di wiki per l'e-learning, l'apprendimento on-line (da Wikiversità:Wikiversità). Ciò che distingue l'idea di Wikiversità dai libri o da qualsiasi altro contenitore di informazione è lo stesso che distingue un'università reale da una casa editrice: se escludiamo l'attività di ricerca scientifica, un corso non crea voci ma organizza il materiale esistente. Organizzare è qui inteso nel suo vero senso letterale, cioè strumento per raggiungere uno scopo.
Chiunque può trovare quasi ogni informazione scientifica su Wikipedia, sul Web, nelle biblioteche. Se lo scopo di Wikiversità è, come in passato, creare informazione sulla falsariga delle lezioni universitarie reali (che duplicano i contenuti dei libri che loro stesse impongono come preparazione per gli esami), quello che otteniamo è la morte di Wikiversità a causa del non senso di un lavoro che già esiste. Perché devo fare un lavoro che chiunque può già trovare pronto, comodo, molto più completo, passando da-versity a -pedia? Ho speso un sacco di ore in passato per scrivere teoremi e dimostrazioni che, nella peggiore delle ipotesi, potevano essere letti su qualsiasi libro di analisi matematica. Se ci va di lusso, oltre a Wikipedia, ci sta pure il Wikibook che cerchiamo. Nella situazione più sfigata di tutte, lo sforzo massimo è fotocopiare un libro. Sai che tragedia, sicuramente meno faticoso che riscrivelo su Wikiversità.
Di comunità che fanno contenuti il Web ne è strapieno. Siamo ricchissimi di contenuti; quello che ci manca è un'organizzazione di questi contenuti tale da renderne possibile l'apprendimento rapido ed efficiente. E' possibile imparare a costruire semplici robot anche navigando articolo per articolo su Wikipedia, oppure andando nella biblioteca di Ingegneria e pescare a caso qualche libro. Prima o poi, qualcosa tireremo fuori. Ma se ci fosse un luogo dove ti venisse indicato chiaramente tutto quello che devi fare per imparare a costruire robot (cosa studiare, perché, come, cosa vuol dire "robot", ecc.), il tutto sarebbe molto più semplice e produttivo. Questo è quello che mi ripropongo di fare.
Non so se questo darà nuova vita al progetto, ma credo che altro non rimanga da fare.