Utente:Galessandroni/Rifasamento
In un impianto elettrico sono presenti due differenti tipologie di carichi:
- resistivi, quelli che producono lavoro, la cui potenza è pari a . Tale potenza si misura in Watt [W];
- reattivi (induttivi o capacitivi), che non produco lavoro, la cui potenza è pari a . Tale potenza si misura in Volt Ampere Reattivi [VAR].
Infine, per alcune applicazioni, si utilizza anche la potenza apparente, si misura in Volt Ampere [VA], data dalla somma vettoriale delle precedenti e pari a .
Perché si deve rifasare un circuito
[modifica]Risposta breve: perché lo impone il fornitore di energia.
Risposta lunga: la potenza reattiva non produce lavoro, quindi non viene pagata. Viaggia lungo le linee elettrica (in andata e in ritorno), pertanto il contatore non segna nulla (tanto entra, tanto esce). Ma lungo le linee di distribuzione dell'energia vi è una perdita di carico. Col rifasamento, il gestore vuole minimizzare queste perdite. Viceversa, l'utilizzatore vorrebbe rifasare al minimo sindacale, poiché - per lui - questo è un costo.
Chi deve rifasare un circuito?
[modifica]Il rifasamento è d'obbligo per tutte le utenze con potenza contrattuale superiore ai che non rispettino determinati requisiti, primo tra tutti un fattore di potenza .[1]
In dettaglio:
Energia reattiva | Fattore di potenza | Addebito |
---|---|---|
Nessuno | ||
Tariffa C1; addebito pari a | ||
Tariffa C2; addebito pari a | ||
Rifasamento obbligatorio |
Esercizio tipico
[modifica]Dato un carico e i suoi parametri, portarlo al fattore di potenza desiderato.
I dati del problema sono i seguenti (alcuni potrebbero essere omessi, come frequenza e tensione di rete, quando ritenuti noti):
Grandezza fisica | Valore | Descrizione |
---|---|---|
Potenza attiva assorbita dal carico | ||
Fattore di potenza del carico | ||
Tensione di alimentazione | ||
Fattore di potenza desiderato | ||
Frequenza (spesso omesso) |
Prerequisiti per il procedimento
[modifica]Partendo dal triangolo delle potenze e ricordando un po' di trigonometria di base, si ha:
,
quindi la potenza reattiva è ottenibile dalla potenza attiva scrivendo:
Per passare dalla potenza reattiva iniziale, che indicheremo con a quella finale , dobbiamo sottrarre la potenza reattiva della capacità di rifasamento . Pertanto si ha:
Dalla potenza reattiva della capacità di rifasamento si ottiene la capacità di rifasamento stessa:
.
Pertanto, si ha:
È interessante anche calcolare le correnti del circuito: quella sul carico , quella sulla capacità di rifasamento e la corrente totale entrante nel circuito rifasato .
La tensione sulla capacità di rifasamento e sul carico è la medesima, poiché questi sono in parallelo. Quindi si ha:
Risoluzione del problema
[modifica]Con i dati proposti, prima di procedere alla risoluzione del problema, il primo passaggio è la conversione dei fattori di potenza in tangenti:
da cui si ricava la capacità di rifasamento:
.
Per quanto riguarda la corrente che attraversa la capacità di rifasamento si ha:
.Note
[modifica]- ↑ Il rifasamento degli impianti è importante poiché l'ente distributore ha imposto clausole contrattuali attraverso i provvedimenti tariffari del CIP (n. 12/1984 e n. 26/1989) che, di fatto, obbligano l'utente a rifasare il proprio impianto, per ridurre le perdite di rete.