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Uso di altri documenti

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Uso di altri documenti
Tipo di risorsa Tipo: lezione
Materia di appartenenza Materia: Storia per la scuola media 1

Gli studi storici, che inizialmente si occupavano solamente dei racconti storici, in seguito si estesero ad altri tipi di documenti, come documenti contabili, atti giudiziari, registri parrocchiali, e altri testi tecnici, analizzati allo scopo di determinare il succedersi degli eventi.

Per esempio, una volta non esisteva l'anagrafe comunale e quindi non si scrivevano certificati di nascita; tuttavia, nelle chiese parrocchiali si conservavano i registri dei battesimi, scritti in latino. Dato che i bambini venivano battezzati pochi giorni dopo la nascita, esaminando l'atto di battesimo di una persona si poteva scoprire quando era nata.

Come altro esempio, per sapere chi aveva deciso la costruzione di un palazzo e quando era stata presa quella decisione, si può consultare l'archivio notarile dove è registrato il contratto con cui il committente incarica un'impresa di costruire il palazzo. Oppure si può consultare l'archivio di una banca che ha registrato il versamento del compenso per il lavoro di costruzione. Tali documenti riportavano il luogo, la data e i nomi delle persone coinvolte.

Purtroppo, per i popoli che non avevano testi scritti, in quanto si basavano ancora sulla tradizione orale, non è possibile nessuna Storia basata sull'analisi dei documenti, in quanto manca la materia prima dell'indagine storica. Pertanto, il periodo dell'esistenza di un popolo che precede l'uso della scrittura per scrivere storie, viene detto preistoria, che significa ciò che precede la storia.

L'archeologia

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Nel XVIII secolo, nacque però un'altra scienza: l'Archeologia, che significa lo studio delle cose antiche. Inizialmente, lo scopo dell'archeologia era puramente estetico-artistico, in quanto si volevano studiare le belle forme d'arte dell'antichità, soprattutto se in buono stato, sia per apprezzarle come tali, sia per comprendere e migliorare le belle arti moderne. Pertanto, se si trovava un relitto di un'antica nave affondata contenente alcune anfore dipinte, destinate ad uso ornamentale, e molte altre anfore non dipinte, destinate al trasporto di vino, olio, o grano, si raccoglievano le anfore dipinte e si abbandonavano le anfore non dipinte, in quanto prive di valore estetico.

In seguito, gli storici si resero conto che tutti i reperti antichi, detti appunto archeologici, potevano essere di aiuto nella comprensione delle vicende dei popoli che li avevano prodotti, o che li utilizzavano, anche se tali reperti erano privi di valore estetico.

Pertanto, gli archeologi più recenti hanno prestato attenzione a tutti i reperti antichi, esaminando chi e dove li produceva, chi e dove li utilizzava, e che uso ne veniva fatto. Questi studi hanno permesso di comprendere molti aspetti del modo di vivere dei popoli antichi.

Ma un grande vantaggio dell'archeologia, rispetto alla storia, è il fatto che con l'archeologia si possono studiare anche i popoli del passato che non hanno lasciato testi scritti.

Ovviamente, è molto più difficile capire le vicende di un popolo dagli oggetti che ha prodotto, piuttosto che leggendo le storie che ha scritto, ma almeno qualcosa si riesce a intuire.

Pertanto, tramite l'archeologia, gli studiosi del passato si sono potuti dedicare allo studio della preistoria. Tale studio, non basandosi su testi, non può però far parte della Storia, e quindi normalmente viene considerato parte della Antropologia, che è la più generale scienza dell'uomo.

Infatti, lo studio della preistoria è molto diverso dallo studio della storia, sia per problemi che per metodi.

Mentre si conoscono moltissime informazioni sui popoli che hanno lasciato testimonianze scritte, si sanno molte meno cose sui popoli e sui periodi in cui non sono stati scritti testi, o i cui testi sono poi andati perduti.

Le informazioni sono così poche che, mentre vengono fatte ben nette distinzioni tra la storia dell'Egitto, la storia della Grecia e la storia di Roma, non si fanno grandi distinzioni tra la preistoria dell'Egitto, la preistoria della Grecia, e la preistoria di Roma. Le preistorie dei vari popoli, per quanto ne sappiamo, sono molto simili tra loro. Le differenze principali sono ambientali: infatti, il modo di vivere di un popolo cambia notevolmente a seconda che viva in un gruppo di isolette, o in un territorio desertico, o nella foresta tropicale, o in un freddo altopiano. Inoltre, la preistoria di un popolo ha varie fasi a seconda del livello tecnologico raggiunto, e quindi si parla di età della pietra, età del rame, età del bronzo, età del ferro.

Lo studio storico si pone spesso il problema dell'interpretazione dei testi e di discriminare i fatti dalle opinioni, e la verità dalla menzogna, mentre i reperti archeologici, in un certo senso, sono sempre veri, in quanto è raro che qualcuno fabbrichi un frammento di anfora sperando di venderlo come reperto di grande valore, in quanto i profani non sarebbero interessati a tale reperto, e gli studiosi si accorgerebbero che è contraffatto.

Ma l'archeologia, oltre ad essere essenziale per lo studio della preistoria, è utile anche nello studio della Storia, in quanto permette di fornire prove a favore o contro le varie tesi storiche.