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Tyrannosaurus rex

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Tyrannosaurus rex
Tipo di risorsa Tipo: lezione
Materia di appartenenza Materia: Paleontologia

Il Tyrannosaurus rex è stato uno dei dinosauri carnivori più grandi e uno dei più feroci. Questo tirannosauride è vissuto 68-66 milioni di anni fa, nel Cretaceo superiore, in Nordamerica. Gli esemplari più grandi potevano raggiungere i 12-14 metri di lunghezza e una altezza massima di circa 4 metri, mentre il peso si aggirava sulle 7-12 tonnellate (forse di più per quelli di maggiori dimensioni).

Uno scheletro di Tyrannosaurus rex montato in posizione di corsa

Al genere Tyrannosaurus sono variamente ascritte molte specie, anche se l'unica riconosciuta unanimemente valida è Tyrannosaurus rex:

  • Tyrannosaurus bataar
  • Tyrannosaurus luanchuanensis
  • Tyrannosaurus rex
  • Tyrannosaurus turpanensis
  • Tyrannosaurus imperator

Evoluzione

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Il genere Tyrannosaurus (†) appartiene alla sottofamiglia dei tirannosaurini (Tyrannosaurinae). Il genere è stato classificato da H. F. Osborn nel 1905. Attualmente, a questa sottofamiglia appartengono 12 specie. Fino a pochi decenni fa si riteneva che i tirannosauri si fossero evoluti da teropodi primitivi come i megalosauri, ma attualmente la teoria più accreditata ritiene che il tirannosauro si sia evoluto da una specie appartenente al gruppo dei celurosauri.

Sviluppo

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Il rinvenimento di diversi esemplari sub-adulti di Tirannosauro ha permesso di ricostruire, seppur con margine di approssimazione, la curva di crescita, l'aspettativa di vita e le variazioni ontogenetiche dell'animale. Il più piccolo esemplare ritrovato ad oggi è il LACM 28471, il cosiddetto "Teropode Jordan", il quale con un peso stimato inferiore ai 30 chili non era molto più grosso di un tacchino. Le analisi istologiche sulle ossa indicano un'età approssimativa di 2 anni al momento della morte. L'esemplare SUE ( FMNH PR2081), invece, è morta intorno ai 28 anni, quando aveva raggiunto il peso stimato di 6.7 tonnellate e una lunghezza di 11.2 metri. Al momento si ritiene che le dimensioni di SUE non siano molto vicine al massimo raggiungibile per la specie. Tuttavia nuovi studi condotti sullo scheletro di SUE hanno portato a dimensioni strabilianti, praticamente un aumento del 10% delle dimensioni di SUE, ossia di circa 9 tonnellate. Altri tirannosauri di taglia "extra large" sono l'esemplare (MOR 008) il cui peso è stato stimato fosse 7 tonnellate per 14 metri di lunghezza. Un altro esemplare di notevoli dimensioni (secondo le stime basate un reperto soprannominato C-REX ed eseguite da Jack Horner) apparteneva ad un T-rex di peso vicino alle 9 tonnellate e di lunghezza superiore ai 14 metri. Un'altra stima, relativa all'esemplare (UCMP118724), porterebbe a dimensioni ancora più massicce, con un peso di 12 tonnellate e una lunghezza di 13,6 metri. Finora l'esemplare di tirannosauro più grande mai ritrovato appartiene al Luanchanensis, che si stima sia stato di un tirannosauro di 18 metri di lunghezza, 7-8 metri di altezza per 15 tonnellate di peso. Tuttavia tali stime si basano solo su scheletri incompleti (sono state rinvenute infatti solo ossa degli arti inferiori), e non risultano ancora convalidate.

Morfologia

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Testa

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Cranio del Tyrannosaurus

La testa era eccezionalmente massiccia, lunga fino a 1.5 metri e, rispetto ad altri teropodi precedenti e contemporanei, fortemente modificata nella forma. L'area posteriore del cranio era molto allargata, mentre il muso si stringeva in corrispondenza delle narici. Di conseguenza gli occhi riuscivano ad avere un ottimo campo visivo nella regione anteriore e laterale, fornendo all'animale una buona visione stereoscopica. Alcune ossa, ad esempio le nasali, erano fuse tra loro, prevenendo il movimento e fornendo all'animale strutture craniche più massicce e resistenti in punti di impatto probabili. Questa struttura del cranio avvalora l'ipotesi che vede il Tyrannosaurus rex come predatore. Nella parte posteriore e centrale sono presenti ampie finestre, che avevano sia la funzione di alleggerire la testa che di fornire un robusto e ampio punto di inserzione e ancoraggio ai muscoli della bocca e del collo. La bocca del T. rex presentava 30 denti nell'arcata superiore e 28 in quella inferiore, caratterizzati da un'elevata eterodonzia. Le dimensioni dei denti variano dai 5 ai 25/30 cm. In generale hanno una sezione trasversale ovale e presentano un bordo finemente seghettato. I premascellari superiori sono, invece, ravvicinati e presentano una sezione a D. I denti venivano continuamente rimpiazzati durante la vita dell'animale, analogamente a quanto succede ai coccodrilli.

Arti anteriori

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Gli arti anteriori sono lunghi circa 1,3 metri e risultano piccoli, se confrontati con la mole generale dell'animale, anche se non minuscoli e completamente atrofizzati come quelli di Carnotaurus. Sono dotati di due dita prensili, ciascuna delle quali termina con un robusto artiglio. Al momento si ritiene che servissero all'animale per alzarsi da terra dopo aver dormito. Infatti, esperimenti biomeccanici hanno dimostrato che il bicipite poteva sollevare un carico di tre tonnellate. Il carico effettivo sostenibile doveva essere molto maggiore,dato che altri muscoli contribuivano al lavoro. Le stesse ossa delle braccia erano adatte a sopportare uno stress meccanico molto forte.

Locomozione

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I paleontologi si sono chiesti per molto tempo quale potesse essere la velocità massima raggiunta dai T. rex, tra i dinosauri predatori più grandi che popolarono la Terra circa 68 milioni di anni fa, nel Cretaceo superiore. I loro fossili dimostrano che avevano una solida ossatura e una possente muscolatura, ma ricostruire da queste informazioni dettagli come le loro camminata e velocità è stato sempre complicato. Alcuni studi svolti in passato avevano stimato che i T. rex potessero raggiungere i 50 chilometri orari quando correvano dietro a una preda, mentre altri ricercatori avevano ipotizzato velocità inferiori. Insieme ai suoi colleghi, il paleontologo William Sellers dell’Università di Manchester (Regno Unito) ha provato a fare chiarezza, creando un nuovo simulatore per ricostruire l’andatura e la velocità dei T. rex. Secondo i suoi studi, questi dinosauri correvano molto lentamente e non superavano i 20 chilometri orari: a una velocità più alta, le sollecitazioni per i loro arti inferiori sarebbero state tali da spappolare le ossa. Le ricerche precedenti a quella di Sellers e colleghi si erano basate sull’analisi di singole parti del T. rex, come la struttura ossea, la muscolatura o le articolazioni. A seconda delle parti anatomiche prese in considerazione, i paleontologi avevano concluso che fosse più o meno veloce. Uno dei metodi utilizzati si basava sulla comparazione delle zampe dei T. rex con quelle di altri animali esistenti oggi, come per esempio gli struzzi. Sellers ha utilizzato un approccio diverso e più completo, tenendo in considerazione un maggior numero di variabili, inserite all’interno del suo modello per ricostruire le caratteristiche biomeccaniche dei T. rex. Insieme con i suoi colleghi, si è poi concentrato sulle sollecitazioni subite dalla struttura ossea di un animale quando si mette a correre, compiendo passi più lunghi e continui salti. La velocità raggiunta è commisurata non solo alla sua potenza muscolare, ma anche alla capacità delle ossa di reggere alla continua e ripetuta compressione: c’è un limite fisico oltre il quale si fratturerebbero. Il modello di Sellers e colleghi afferma che un T. rex di medie dimensioni, quindi dal peso intorno alle 9 tonnellate, non avrebbe potuto raggiungere velocità superiori ai 20 chilometri orari durante la corsa. Questo limite non era dovuto alla potenza muscolare, come ipotizzato in altri studi, ma al fatto che oltre quella velocità un T. rex in corsa si sarebbe fratturato da solo le ossa delle zampe.

Cibo e alimentazione

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Le prede abituali del tirannosauro erano probabilmente gli adrosauri (o dinosauri dal becco d'anatra), come il Parasaurolophus, l'Edmontosaurus e i Maiasaura. Occasionalmente però poteva anche cacciare i ceratopsidi come i Triceratops, Ankylosauri e i grossi sauropodi Alamosauri. Difficile è stabilire se questi animali cacciassero in branchi o in coppie. In passato si credeva che tirannosauri cacciassero appunto in coppie, come gli attuali leoni. Questa ipotesi venne scartata quando su ossa di tirannosauri si ritrovarono impronte di denti appartenenti alla stessa specie. Dopo questa scoperta si concluse che i tirannosauri erano animali fortemente territoriali, come ad esempio la tigre. Tuattavia potevano anche collaborare fra di loro per abbattere prede difficili.

Bibliografia

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