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Supereroe Marvel/Con superproblemi

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Supereroe Marvel/Con superproblemi
Tipo di risorsa Tipo: lezione
Materia di appartenenza Materia: Supereroi nei fumetti statunitensi

a) Supereroi con superproblemi

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Rientrano in questa categoria, come abbiamo visto solo in parte, i sopracitati Fantastic Four. Abbiamo già accennato al giovane Spider Man, con problemi di varia natura, dal racimolare lo stipendio per sé e per la zia che lo ospita, alle frustrazioni di giovane studente profittevole, ma timido, alla contraddizione interna al suo impiego e alla sua identità: il direttore del giornale, infatti, presso il quale Peter Parker meglio noto come Spider Man lavora, è uno degli acerrimi nemici dell'eroe mascherato.

È necessario specificare che Spider Man, anche a causa della cattiva pubblicità del suo principale, si può definire un eroe parzialmente emarginato. Il pubblico è diviso nel giudizio nei confronti di questo eroe solitario, notturno, e che sceglie un'identità pubblica da uomo-insetto. Riportiamo uno stralcio che esprime bene la divisione nel giudizio del pubblico e la conseguente reazione da parte dell'eroe. Spider Man ha appena sconfitto i criminali di turno che cercavano di rapinare una banca, salvando una giovane coppia.

“LEI: Uomo Ragno! Hai salvato le nostre paghe… e forse le nostre vite! Come potremo mai ringraziarti--?
LUI: Attenta, Martha! Stai indietro! Come possiamo essere sicuri che non sia malvagio come quegli altri? Il Daily Bugle dice che è una minaccia! Non… ti … avvicinare!
UR: Puoi smettere di tremare, tigrotto… non mordo! Cavolo! Mi feriscono di più i folli editoriali di Jameson che tutti i criminali della città messi assieme! Qualunque cosa faccia, metà della popolazione ha una paura matta di me! …e l'altra metà… probabilmente mi crede un pazzo matricolato! Bah, a chi importa di cosa pensa la gente? Questo è il guaio… a me! Tutti vanno matti per gli FQ (Fantastic Four, N. d. R.)… pensano che Devil sia il migliore… Capitan America li entusiasma… ma basta nominare l'Uomo Ragno… e scende il gelo! (pensa) Non capirò mai come è successo! Non rubo caramelle ai bambini o lego lattine alle code dei cani! È tutta colpa di Jameson! Ha convinto il pubblico che, al mio confronto, Gengis Khan era un santo!” (Lee, Modena, 2006, pp. 69–70).

Persino il più “allineato” dal punto di vista dell'etica e della politica condivise col pubblico, ovvero Steve Rogers, l'identità segreta di Captain America, il super-soldato della Seconda Guerra Mondiale, nato per sconfiggere il nazismo, nella vita privata, vive le problematiche dell'uomo comune. La vita civile è importante, per questi eroi, quanto quella super, non come per Superman, che vive una vita falsa, secondaria rispetto all'altra, da vivere come fosse una recitazione, senza coinvolgimenti, se questi vanno ad interferire con quella da eroe. Infine, quello che potrebbe essere il supereroe Marvel più slegato dal reale e meno umano, ovvero la divinità nordica (di un pantheon rivisitato per l'occasione) Thor, vive una vita umana, peraltro complicata dalla condizione di claudicante.

La caratteristica comune di questi eroi è che, in veste «borghese», vivono una serie di problemi che vengono cancellati temporaneamente con la trasformazione in supereroe.

Questa fu la prima rivoluzione Marvel, che riscosse un successo di pubblico notevole.

Dobbiamo precisare, a questo punto, che non affronteremo il percorso in senso strettamente cronologico, ma dialettico. Cercheremo, infatti, di affrontare i vari aspetti il più possibile in ordine cronologico, ma con piena consapevolezza della fusione delle varie tematiche. Ciò che andiamo ad affrontare, dunque, di paragrafo in paragrafo, non supera sterilmente, ma arricchisce il concetto immediatamente precedente: nasce dopo, ma l'idea precedente continua a vivere. Questa tensione permette, inoltre, di sottolineare la relatività imposta da subito dalla Marvel, poiché erano frequenti (e sarà un tormentone fino ai giorni odierni) gli scontri, spesso di conseguenza fisici, di vedute fra supereroi.

È necessaria, dunque, qualche puntualizzazione cronologica per meglio capire l'evoluzione dialettica. The Fantastic Four è del Novembre 1961, Hulk e Spider Man, entrambi, del 1962, anche se la testata del cosiddetto Golia Verde chiuderà dopo soli sei numeri per poi risorgere con maggior successo. The X-Men è del 1963 e Devil del 1964. Questo breve specchietto dimostra che vi fu una compenetrazione fra le tematiche conquistate, oltre che degli alti e bassi, dagli inizi, nell'accettazione, da parte del pubblico, di una singola tematica.