Miorilassanti
I miorilassanti non sono anestetici: semplicemente paralizzano il muscolo scheletrico (ovviamente non quello cardiaco!) per facilitare il lavoro del chirurgo. I miorilassanti dovrebbero essere usato soltanto quando il paziente è in anestesia generale: sarebbe una sensazione terribile svegliarsi ed accorgersi di essere incapaci di muovere i propri muscoli. Naturalmente i pazienti sottoposti a tali farmaci necessitano di ventilazione e dovrebbero essere monitorati con "blockade monitor" o appositi stimoli nervosi.
I miorilassanti non-depolarizzanti lavorano in competizione con l'acetilcolina alla giunzione mioneurale - conosciuta come "inibizione competitiva". Molti miorilassanti sono di tipo non depolarizzante, eccetto la succinilcolina, che è depolarizzante.
Negli adulti l'antidoto ai miorilassanti non depolarizzanti è neostigmina 3-5 mg IV con glicopirrolato 0.6 \x{2013} 1.0 mg IV. La Neostigmina inibisce l'idrolisi dell'acetilcolina competendo con esse per l'attacco alla acetilcolinesterasi ai siti della trasmissione colinergica. Il glicopirrolato previene il rallentamento del cuore provocato dalla neostigmina). Atropina 1.2 mg può essere somministrata al posto del glicopirrolato.
Il curaro fu il primo miorilassante usato clinicamente. Il suo nome scientifico è Chondrodendron tomentosum, rampicante originario del sudamerica nel bacino amazzonico. Il principale alcaloide responsabile della sua azione nei muscoli (usato come veleno sulla punta delle frecce) è la tubocurarina. Fu isolata nel 1897 e ridotta in farmaco nel 1935. La prima applicazione in campo clinico fu a Montreal, Canada in 1942, dal Dr. Harold Griffith.