Lingua arbëreshë
La lingua arbëreshë (arbërisht) è la lingua parlata dalla minoranza etnica e linguistica Arbëreshë, ovvero da quelle popolazioni provenienti da Albania e Grecia, che si sono stanziate soprattutto nel sud Italia a partire dalla seconda metà del V secolo. È una lingua appartenente al gruppo della famiglia delle lingue indoeuropee, e si ritiene che sia una varietà del tosco (toskë), il dialetto parlato nel sud dell'Albania. È riconosciuta dallo Stato italiano in base alla legge-quadro n. 482 del 15 dicembre 1999.
Lessico
[modifica]L'arbëreshe ha sei vocali: a, e, ë, o, i, u. A differenza dell'albanese parlato in Albania, il sistema vocalico arbëreshe manca del fonema y, che viene rimpiazzato da i. L'alfabeto è stato conformato definitivamente nel congresso di Monastir Bitola nel 1908, accettando l'alfabeto latino. Dal punto di vista del lessico si nota la mancanza di vocaboli per la denominazione di concetti astratti, sostituiti, nel corso dei secoli, con perifrasi o con prestiti dell'italiano. Ci sono comunque inflessioni che derivano dal ghego (gegë), il dialetto parlato nel nord dell'Albania.
L'arbëreshe, considerando l'albanese comune, registra caratteristiche fonologiche proprie, che nel sistema consonantico sono: c/x, c/xh, s/z, sh/zh, f/v, th/dh, h, hj/j. Nelle molteplici differenze dialettali dell'arbëreshë in alcune comunità c'è una tendenza alla sostituzione di gh per ll, come a Piana degli Albanesi, w:Carfizzi ed Eianina; o dopo u accentata ll può anche scomparire come a Greci; e h diventa gh (fricativo) a San Demetrio Corone e Macchia Albanese.
L'evoluzione linguistica
[modifica]La lingua arbëreshe si è conservata e di poco evoluta in cinquecento anni, mantenendo la struttura fonetica, morfosintattica e lessicale d'origine. L'aspetto interessante è che, essendosi distaccata dall'Albania e dai territori albanofoni dei Balcani durante le diaspore albanesi avvenute a partire dalla fine del 1400, essa si presenta sostanzialmente uguale e pura, con alcuni prestiti latini e greci, poiché non influenzata dalla lingua degli invasori turchi, come invece è accaduto per l'albanese parlato in Albania.
Le comunità Albanesi d'Italia si presentano come isole etno-linguistiche, nel mezzo di un ambiente linguistico romanzo diretta erede del latino, ma che mantengono tenacemente la propria lingua madre. Le parlate arbëreshe, differenti già inizialmente dai luoghi di provenienza degli esuli albanesi, nell'arco dei secoli hanno registrato piccole variazioni, rendendo unici e particolari termini che, a volte, tra loro mutano da paese a paese arbëreshë. Così le parlate arbëreshe, pur mantenendo nella loro struttura fonetica, morfosintattica e lessicale tratti comuni, registrano piccole variazioni. Recentemente ha avuto contatti diretti e continui con altre parlate. Influenzano notevolmente i vari dialetti regionali e la lingua italiana. Per tali ragioni, pur mantenendo nella loro integrità la lingua, costantemente a rischio d'estinzione, è pienamente riconosciuta come lingua di minoranza etno-linguistica dallo stato, nell'ambito delle amministrazioni locali e dalle scuole dell'obbligo. La consapevolezza della necessità di una valorizzazione e tutela della cultura albanese ha favorito la nascita di associazioni e circoli culturali, e ha dato luogo a iniziative e manifestazioni culturali; anche se tra gli aspetti fondamentali della tradizione degli Albanesi di Italia, un posto decisivo spetta alla religione cristiana di rito orientale. I recenti mutamenti politici nell'Europa balcanica hanno inoltre favorito una massiccia emigrazione albanese verso l'Italia, particolarmente in comunità arbëreshë, consolidandosi e aggregandosi negli insediamenti storici albanofone del Meridione d'Italia.
Tutela della lingua arbëreshë
[modifica]La lingua arbëreshë è riconosciuta dallo Stato italiano in base alla legge-quadro n.482 del 15.12.1999, che porta la firma, tra gli altri, dell'on. Felice Besostri e dell'on. Mario Brunetti, quest'ultimo di origine arbëreshë. Ma non esiste ancora una struttura ufficiale politica, culturale e amministrativa che rappresenti la comunità arbëreshë. È da rilevare il ruolo di coordinamento istituzionale svolto in questi anni dalle Province del Meridione con presenza italo-albanese, in primis quello della w:Provincia di Cosenza e della Provincia di Palermo, che hanno creato un apposito Assessorato alle Minoranze Linguistiche.
A livello universitario ci sono alcune università dove si insegna lingua e letteratura albanese: l'Università degli studi della Calabria, l'Università di Napoli, l'Università di Bari, l'Università di Palermo, l'Università La Sapienza di Roma. È da sottolineare il ruolo di promozione scientifica della diversità linguistica e culturale arbëreshë esercitato dalla cattedra di albanologia dell'Università di Palermo, grazie all'impulso dato dal prof. Antonino Guzzetta, e dalla sezione di albanologia dell'Università della Calabria, quest'ultima creata nel 1975 dal prof. Papas Francesco Solano, e attualmente diretta dal prof. Francesco Altimari.
Vi sono inoltre varie associazioni che cercano di proteggere e valorizzare questa cultura, in particolare nelle province di Cosenza, Palermo, Crotone, Potenza e Campobasso. Gli statuti regionali di Molise, Basilicata, Calabria e Sicilia fanno riferimento alla lingua e alla tradizione arbëreshë, ma gli Albanesi d'Italia continuano ad avvertire la propria sopravvivenza culturale minacciata.
La lingua arbëreshë è usata in radio private (Es. Radio Hora, Radio Arbëreshe International, Radio Skanderbeg) e in diverse riviste e giornali locali (Es. Katundi Ymë, Lidhja, Jeta Arbëreshe, Besa, Biblos, Mondo Albanese, Rilindja Jug, Zëri i Arbëreshvet, Zgjimi, Zjarri).
Comunità di lingua arbëreshë
[modifica]Le stime della Società di Linguistica Internazionale valutano che esistano circa tra le 80.000 e le 250.000 persone in grado di parlare l'arbëreshë: 200.000 di questi sono residenti in Italia, i rimanenti sono residenti all'estero. Le comunità etniche albanofone in Italia si trovano in sette regioni: in Basilicata, provincia di Potenza; in Calabria, provincia di Catanzaro, Cosenza e Crotone; in Campania, provincia di Avellino; in Molise, provincia di Campobasso; in Puglia, provincia di Foggia; e in Sicilia, provincia di Palermo. Nei 50 paesi Arbëreshe l'albanese è ancora la lingua madre, continuando ad essere ampiamente parlato e diffuso; in alcuni casi, insieme all'italiano, è lingua comunale ufficiale.
Voci correlate
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