La musica nel Novecento

Da Wikiversità, l'apprendimento libero.
lezione
lezione
La musica nel Novecento
Tipo di risorsa Tipo: lezione
Materia di appartenenza Materia: Storia della musica
Avanzamento Avanzamento: lezione completa al 100%

Nel XX secolo, parallelamente al versante colto, che in realtà si estende molto al di là dei confini tracciati dalla musica seriale, assunsero grande importanza i generi musicali popolari, cui i mezzi di comunicazione di massa consentirono una diffusione senza precedenti.

La musica colta[modifica]

A cavallo tra Ottocento e Novecento si avvia una frenetica ricerca di nuovi codici linguistici su cui basare la composizione musicale. Le soluzioni proposte sono diverse: dal ritorno alla modalità, all'adozione di nuove scale, di derivazione extraeuropea, come quella per toni interi (proposta per primo da e poi che tende a scardinare dualità di consonanza/dissonanza.

In particolare, nel secondo decennio Arnold Schönberg, assieme ai suoi allievi, tra cui si ricordano Alban Berg e Anton Webern, giunge a delineare un nuovo sistema, noto come "dodecafonia", basato su serie di 12 note. Alcuni ritennero questo l'inizio della musica contemporanea, spesso identificata con la musica d'avanguardia: altri dissentirono vivamente, cercando altre strade. Il concetto di serie, inizialmente legato ai soli intervalli musicali, si svilupperà nel corso del secondo Novecento sino a coinvolgere tutti i parametri del suono. È questa la fase del serialismo, il cui vertice fu raggiunto negli anni cinquanta con musicisti come Pierre Boulez e John Cage.

Altri musicisti - tra cui Igor Stravinsky, Bela Bartok e Maurice Ravel - scelsero di cercare nuova ispirazione nelle tradizioni folkloristiche e nella musica extraeuropea, mantenendo un legame con il sistema tonale, ma innovandone profondamente l'organizzazione e sperimentando nuove scale, ritmi e timbri.

La musica da film[modifica]

Con l'avvento della cultura cinematografica, inizia anche la diffusione della "musica da film" (o colonna sonora) che riprende la funzione di "commento musicale" delle scene, come accade per il teatro. Tra i compositori più celebri del XX e XXI secolo vi sono Ennio Morricone, John Williams, Alfred Newman, Bernard Herrmann, Henry Mancini, Danny Elfman, Thomas Newman, John Powell, Hans Zimmer e David Newman. Per questo genere di musica non ci sono dei canoni o metodi musicali precisi che lo contraddistinguono dagli altri, dato che ogni compositore ha un suo stile personale e può avere influenze diverse da qualsiasi altro genere: dalla musica classica, dal jazz o dal rock e così via. Con la nascita dei videogiochi, le colonne sonore hanno trovato un altro campo di applicazione, conosciuto per tali opere come "background music".

La musica pop[modifica]

Presley in un'immagine degli anni settanta

All'inizio del XX secolo la musica occidentale è dunque ormai profondamente cambiata, e scossa fin dalle fondamenta. Non solo, ma cambiano anche, grazie alle invenzioni relativamente recenti della radio e del fonografo, i modi e i tempi di ascolto della musica stessa, prima limitati a concerti in locali appositamente adibiti, come teatri, locali, club o case private. Da una parte inizia a crearsi un pubblico potenziale più vasto e meno acculturato, che apprezza strutture melodiche e armoniche più semplici, dall'altra mai come in questo periodo storico è stato facile, per chi volesse suonare, procurarsi uno strumento e imparare a usarlo.

A questo si deve aggiungere una seconda rivoluzione, anche questa tecnologica: l'invenzione dell'altoparlante e dell'amplificazione audio, che permette di far suonare assieme strumenti che non potrebbero farlo altrimenti (come per esempio una chitarra, una batteria di tamburi e un pianoforte), perché il suono di alcuni di essi prevaricherebbe completamente gli altri.

Queste nuove possibilità tecniche crearono l'occasione per nuovi veicoli espressivi che la musica colta tardò a cogliere e che la nuova musica popolare non ebbe alcun problema ad adottare, creando, tra il 1920 fino al 1980 e in misura minore negli anni successivi, una grande fioritura di nuovi stili e generi (quali jazz, blues, rock, soul, pop, funky, metal, fusion, ognuno dei quali si è suddiviso in ulteriori sottogeneri). Nascono così personaggi che diventano autentici fenomeni mediatici raggiungendo una popolarità senza precedenti. Gli stessi fattori, assieme alle mutate condizioni sociali ed economiche del mondo occidentale, fanno assumere estrema rilevanza agli aspetti commerciali del fenomeno musicale (aspetti che avevano iniziato ad emergere già nel secolo precedente): nel XX secolo la richiesta popolare di musica fa nascere, in occidente e nel resto del mondo, una vera e propria industria musicale di dimensioni e risorse gigantesche.

Il jazz, il ragtime ed il blues[modifica]

Louis Armstrong negli anni trenta

All'inizio del Novecento, negli Stati Uniti d'America, iniziano a diffondersi tra la popolazione urbana diversi generi musicali derivati dalle tradizioni popolari degli africani portati come schiavi sul continente, e dalle loro contaminazioni con le tradizioni musicali bianche.

Nascono e acquistano notorietà in questo modo il ragtime, il blues urbano (derivato dal cosiddetto blues primitivo che veniva cantato nelle campagne), e da ultimo, il jazz, che combinava la musica bandistica e da parata, che veniva suonata soprattutto a New Orleans, con forti dosi d'improvvisazione e con particolari caratteristiche ritmiche e stilistiche.

L'invenzione del fonografo, prima, e della radio, poi, permise una diffusione senza precedenti di questi nuovi generi musicali, che erano spesso interpretati da musicisti autodidatti molto più legati ad una tradizione musicale orale che non alla letteratura musicale. Questo fatto, le origini non europee degli interpreti, e il citato ricorso all'improvvisazione, contribuirono a creare musiche di grande freschezza e vitalità. Al contrario di quello che era successo tante volte nella storia della musica, la tecnologia offriva ora ad una musica popolare fondata più sulla pratica che sulla scrittura di essere trasmessa e tramandata, piuttosto che dimenticata.

La musica jazz continuò a svilupparsi per tutto il XX secolo, diventando prima musica di larghissimo consumo durante gli anni venti e gli anni 30 (detti anche gli anni dello swing), intrecciandosi con altri generi per dare vita a forme di espressione musicale ancora diverse (la più commercialmente rilevante delle quali fu il rock) ed evolvendosi poi gradatamente in una "musica per musicisti" e per appassionati (quando non per élite) espandendosi fuori dall'America e trovando seguaci prima in Europa (dove fu spesso apprezzata più che nel suo luogo di nascita) e poi in tutto il mondo, e diventando uno dei contributi musicali più importanti del Nuovo Continente.

La musica elettronica[modifica]

In seguito all'invenzione delle primissime apparecchiature tecnologiche avvenute lungo il Novecento, vennero fondati, a partire dalla seconda metà degli anni quaranta, i primi studi di registrazione dedicati alla musica elettronica. I musicisti che vi operavano erano tutti autori di composizioni d'avanguardia atonali e concettualmente legate alla musica contemporanea. Fra essi, i più importanti includono John Cage, Pierre Henry, e Karlheinz Stockhausen. A partire dagli anni sessanta, l'aumento della produzione di apparecchiature elettroniche, e la conseguente "popolarizzazione" di esse, permise alle sonorità prodotte dalle nuove tecnologie di influire su un numero sempre crescente di stili di musica popolare. Fra essi vanno segnalati almeno il krautrock, stile sperimentale emerso in Germania lungo la prima metà degli anni settanta e comprendente fra i suoi esponenti gli influentissimi Kraftwerk, il synth pop, uno dei primi stili melodici suonati con tecnologie elettroniche, la musica house, e la techno.

Il rock[modifica]

Il rock è l'abbreviatura di "rock and roll" o "rock'n'roll", e da quando si affermò questa espressione abbreviata si svilupparono vari sottogeneri che enfatizzavano gli aspetti più aggressivi del rock'n'roll. La parola rock si iniziò a leggere come "roccia", e in espressioni come Hard Rock cioè "roccia dura". Il rock'n'roll nacque negli anni cinquanta come musica da ballare, derivato dal boogie-woogie, ballo afro-americano del dopo guerra, infatti, sta proprio per "ondeggia e ruota". Quando rock e rock'n'roll si differenziarono, cioè da quando appunto non furono più sinonimi, la seconda espressione venne intesa come forma originaria di questo genere di musica. Storicamente un gruppo, o una band è formata da una voce, una o più chitarre, il basso e la batteria, spesso con l'inserimento di pianoforte o sassofono. Negli anni settanta, soprattutto nel Regno Unito, si affacciarono personaggi come i Pink Floyd, Arthur Brown e Soft Machine pronti a spaziare e a raggiungere nuove melodie musicalmente più complesse rispetto a quelle del rock primitivo per iniziare a dare vita a una rivoluzione. In questa rivoluzione fu coinvolta anche la tecnologia, che con il sintetizzatore, il moog, il mellotron iniziarono a dare vita a forme compositive sempre più complesse e a sonorità completamente innovative. Lo sviluppo del rock ha portato alla creazione di sottogeneri anche molto diversi tra di loro, che spaziano dalla ricerca virtuosistica e alla complessità compositiva del progressive, al diretto minimalismo del punk, passando per l'Heavy metal, caratterizzato da ritmi aggressivi, e tematiche che spaziano dalla violenza anarchica alla lotta per la libertà, dai racconti storico-tragici al fantasy, dalla futilità della guerra alla condanna degli orrori del genere umano. Questi sottogeneri spesso svolgono un ruolo importante nella ricerca giovanile di una propria identità, finendo dunque col legarsi a sottoculture preesistenti o col crearle.