Gli elementi che costituiscono la frase latina (superiori)
Un frase latina è elementarmente composta da un predicato e da un soggetto.
Il predicato
[modifica]Il predicato è la parte della frase ci informa dell'azione o del modo di essere del soggetto. La funzione di predicato è svolta da un verbo. Predicato deriva dal latino praedicātum cioè "ciò che è detto, ciò che è affermato (che il soggetto è o fa)". Il predicato è il centro della frase da esso si può risalire al soggetto. Il soggetto e il predicato infatti concordano spesso in numero e se possibile in genere. Il fenomeno della concordanza si ritroverà anche con l'attributo e con l'apposizione. Quando si svolge l'analisi logica di una frase bisognerà perciò partire dal predicato e passare subito dopo al soggetto.
Come in italiano anche in latino nell'analisi logica si distingue un:
- predicato verbale.
- predicato nominale.
Il predicato verbaleì è costituito da un verbo dotato di un significato compiuto in sé cioè autonomo. Tutti i verbi transitivi attivi e passivi, gli intransitivi attivi ed i riflessivi (in italiano), i deponenti (in latino) possono essere predicati verbali: puer videt mātrem "il ragazzo vede la madre" (verbo trans. attivo).
Anche il verbo sum (come "essere" in italiano) può essere predicato verbale quando significa "esserci, trovarsi" oppure "esistere, rimanere, appartenere".
In alcuni casi i verbi con il loro singolo significato non riescono ad esprimere la sfumatura del pensiero di chi parla o scrive. Per crearla. In questi casi si fa ricorso ai verbi servili ad esempio "non voglio mangiare". Dove voglio è un verbo servile e mangiare è il verbo all'infinito di cui si vuole specificare il senso.
Il predicato nominale è costituito dal verbo essere seguito da un nome o da un aggettivo che è unito al soggetto attraverso il verbo essere. In alcuni casi il nome del predicato è un avverbio o un sintagma preposizionale (esempio "la camera è in ordine" / ordinata). Se il nome del predicato è un aggettivo esso concorda con il suo soggetto in genere e numero (in italiano), in genere e caso (in latino). Se invece è un nome, in italiano concorda solo nel numero (poiché ha un genere in quanto sostantivo) mentre in latino concorderà anche nel caso (nominativo per il soggetto, nominativo per il nome del predicato).
Come il verbo sum anche altri verbi, detti copulativi, hanno una funzione di copula cioè da soli non hanno un significato compiuto e il complemento predicativo del soggetto svolge proprio la funzione di completare il significato del verbo. Esempio "il giocatore diventa" se si aggiunge un aggettivo esempio "nervoso" allora la frase acquista una capacità di informare e così l'aggettivo "nervoso" diventa un complemento predicativo del soggetto completando il senso del predicato ed è riferito al soggetto. Come nel predicato nominale se il complemento predicativo del soggetto è un aggettivo allora concorda con il soggetto in genere, numero e (in latino) caso. Se è un sostantivo esso concorda spesso col soggetto nel numero e (in latino) sempre nel caso.
Il soggetto
[modifica]Il soggetto è il protagonista dell'azione o del modo di essere espresso nel predicato. A seconda della forma verbale del predicato (attiva, passiva, media o riflessiva) il soggetto può compiere o subire l'azione espressa dal predicato stesso oppure può essere il semplice riferimento di ciò che si dice nel predicato. In latino il caso del soggetto è il 'nominativo. Esso concorda con il predicato nel numero e nella persona e se il predicato ha forma perifrastia in genere, numero e persona (in latino anche nel caso). Le variazioni alla regola fondamentale della concordanza in genere è dovuta al fatto che la concordanza non avviene tra le parole in quanto dotate di una forma (aspetto morfologico) ma anche portatrice di un significato (aspetto semantico).
I casi più comuni dove la regola della concordanza non è seguita sono:
- se ci sono più soggetti il verbo può assumere numero plurale.
- se c'è un nome che ha solo plurale, il predicato ha numero plurale.
- se il soggetto grammaticale ha un genere ma è riferito a un nome di un altro genere, il predicato può avere il genere di questo secondo nome (o soggetto logico).
Di solito il soggetto è costituito da sostantivi, aggettivi sostantivati, verbi sostantivati, pronomi. Però una qualsiasi parte del discorso può svolgere funzione di soggetto. Di solito il soggetto in italiano non è preceduto da preposizione. Tuttavia può succedere quando il soggetto ha valore paritario: "in cortile ci sono dei ragazzi". Il sintagma "dei ragazzi" non è complemento oggetto né complemento di specificazione bensì "ci sono" il "dei" ha valore partitivo e significa "alcuni". In latino si può ricorrere all'aggettivo indefinito (in areā aliquī sunt puerī) o affidare l'indicazione al contesto (in areā puerī sunt). Un'ultima osservazione è che il soggetto va al caso accusativo quando si trova in una frase subordinata infinitva, soggettiva o aggettiva.