Giulio Cesare Croce

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Giulio Cesare Croce
Tipo di risorsa Tipo: lezione
Materia di appartenenza Materia: Letteratura per ragazzi

Giulio CesareCroce figlio di fabbri e fabbro a sua volta, morto il padre, lo zio continuò a cercare di dargli una cultura. Non ebbe mai mecenati particolari, e lasciò gradualmente la professione di famiglia per fare il cantastorie. Fu di enorme successo girando per corti, fiere, mercati e case patrizie. Si accompagnava con un violino. L'enorme sua produzione letteraria dipese da una autoproduzione delle stampe dei suoi spettacoli.
Ebbe due mogli e 14 figli e morì in povertà.

La sua vita, le sue scelte[modifica]

Gran parte delle notizie biografiche su Giulio Cesare Croce sono tratte dalla sua opera autobiografica "Descrittione della vita del Croce".

Praticamente non ebbe maestri e si può definire uno degli autodidatti di maggior successo della letteratura italiana. Non entrò mai a pieno titolo nei circuiti dei letterati dell'epoca per le scelte diverse che fece, anche se ebbe contatti documentati con Giovan Battista Marino e altri importanti letterati dell'epoca.

Essere letterato al suo tempo significava fare vita di corte, avere dei mecenati o essere completamente autosufficienti. Lui non fu mai un letterato in senso stretto e cercava maggiormente il suo pubblico fra le persone comuni. Pertanto la sua ispirazione e le sue motivazioni venivano dal basso, dal pubblico dei mercati dove a volte persone in grado di leggere compravano le sue opere, al contrario di molti suoi coevi che trovavano le ispirazioni a volte nei desideri dei mecenati, il che rende le sue opere un'importante testimonianza della sensibilità delle classi più umili dell'età barocca.

Bertoldo[modifica]

Riprese più volte temi popolari del passato, come la storia di Bertoldo che ebbe varie versioni nel medioevo ambientando le vicende alla corte di re Alboino sia a Verona sia a Pavia. Nella sua versione scritta più organica (Le sottilissime astutie di Bertoldo, 1606), lui veronesizzò la storia e portò a Roverè il paese di provenienza di Bertoldo. Le rese meno licenziose e attenuò la forma di rivalsa popolare verso i potenti. Una forma scritta precedente come fonte fu il Dialogus Salomonis et Marcolphi.

Al Bertoldo, lo stesso autore aggiunse un seguito, Le piacevoli et ridicolose simplicità di Bertoldino, 1608 (che trattava del figlio di Bertoldo, alle prese con la madre Marcolfa). Successivamente (1620), l'abate Adriano Banchieri elaborò un ulteriore seguito, Novella di Cacasenno, figliuolo del semplice Bertoldino. Da allora l'opera di Croce è spesso unita alla novella ed è pubblicata col titolo Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno da cui furono liberamente tratti tre film, nel 1936, nel 1954 e nel 1984 (quest'ultimo diretto da Mario Monicelli).

In Bertoldo, Croce, confessò probabilmente le sue aspirazioni segrete, il rozzo villano è l'autodidatta, la presenza a corte è il colpo di fortuna con cui pensava di risolvere i suoi problemi e la libertà di pensiero ed azione di Bertoldo a corte era il suo desiderio di avere il mecenate come molti suoi coevi senza pagare prezzi di riconoscenza.

Libri e Commedie[modifica]

Lasciò più di 600 opere alternando lingua italiana al dialetto bolognese. Giulio Cesare Croce Croce è stato uno dei maggiori esponenti italiani della letteratura carnevalesca, filone importante della letteratura europea, identificata per la prima volta dal critico russo Michail Michajlovič Bachtin, caratterizzata dal collegamento stretto con la cultura rurale e in particolare col rito del carnevale, e che tra i suoi esponenti conta tra gli altri Luciano di Samosata, Rabelais, Miguel de Cervantes Saavedra e Dostoevskij.

Libri[modifica]

  • Le sottilissime astuzie di Bertoldo
  • Le piacevoli e ridicolose simplicità di Bertoldino, figlio del già astuto Bertoldo
  • Descrizione della vita del Croce (autobiografia in versi)
  • I banchetti di mal cibati (sulla carestia del 1590)
  • La sollecita e studiosa Accademia de' Golosi
  • L'eccellenza e il trionfo del porco
  • Le ventisette mascherate piacevolissime (dedicate alla veneziana Berenice Gozzadina Gozadini)

Commedie[modifica]

  • La Farinella
  • Il tesoro
  • Sandrone astuto
  • Cavalcata di varij lenguazi
  • Sogno del Zani
  • Dispute fra Cola et Arlechino
  • Dai Dialoghi curiosi
  • Vanto ridicoloso del Trematerra
  • La gran vittoria di Pedrolino contra il Dottor Gratiano Scatolone
  • La canzone di Catarinon
  • Vocabulario Gratianesco
  • Conclusiones quinquaginta tres sustintà in Franculin dal macilent Signor Grazian Godga...
  • Sbravate, razzate e arcibullate dell'arcibravo Smedolla uossi...
  • Disputa fra Cola Sgariatore, ed Arlechino da Marcaria sopra le lor prodezze
  • Utrom del Dottore Graziano Partesana da Francolino

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