Esame neurologico
L'esame neurologico al paziente si compone di tre momenti valutativi fondamentali:
- Esame delle funzioni motorie
- Esame delle funzioni sensoriali
- Esami strumentali
Nell'esame delle funzioni motorie si devono tenere in considerazione la stazione eretta, la posizione di Romberg, la forza e il tono muscolare, la marcia e la coordinazione e la motilità riflessa.
Per valutare la stazione eretta si pone il paziente in piedi, con occhi chiusi, le punte dei piedi unite e le braccia lungo i fianchi. nella posizione di Romberg si mantiene il paziente nella posizione di cui sopra ma con le braccia distese in avanti. Queste pose sono, di solito, pregiudicate da danni al sistema nervoso.
Nella valutazione della marcia del paziente, si tiene conto della speditezza, della simmetria, dei movimenti automatici delle braccia, del camminamento su base ristretta, su punte e talloni, presenza di passo strascinato, passo di gallo, passo festinante.
Il tono e la forza muscolare rappresentano un altro momento della valutazione delle funzioni motorie. Nel tono muscolare si noterà la presenza di eccessiva contrazione, sinonimo di spasticità, di eccessiva flaccidità, di flexbilitas cerea.
La forza muscolare si valuta per gli arti nel compiere un "braccio di ferro" o opponendosi alla forza della gamba; valutando le prove di Mingazzini I e II e Barrè (da sdraiati, tenere sollevati arti superiori o inferiori).
Nelle paralisi si possono avere due condizioni neurologiche: la spasticità e la flaccidità.
La spasticità esprime un danno centrale (1° motoneurone), la flaccidità, invece, un danno periferico (2° motoneurone).
Nella valutazione motoria si dovrà porre particolare attenzione anche alla valutazione della motilità riflessa ovvero della risposta alla stimolazione dei riflessi osteotendinei o rot (patellare, achilleo, bicipitale, tricipitale, stiloradiale, ulnare, mentoniero, masseterico).
Importanti possono anche essere i riflessi addominali e cremasterici.
Nella valutazione dei tremori si dovrà differenziare il tremore posturale (da fermo) e quello intenzionale (all'inizio del movimento volontario).