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Contraffazione dei documenti storici

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Contraffazione dei documenti storici
Tipo di risorsa Tipo: lezione
Materia di appartenenza Materia: Storia per la scuola media 1

Ma come facciamo a essere sicuri che un documento, per esempio un trattato di pace, risalga proprio al periodo indicato nella data? E se anche risalisse proprio a quel periodo, come facciamo a essere sicuri che le firme siano proprio dei capi di stato citati nel trattato?

In effetti quello della contraffazione, cioè della creazione di documenti falsi, è uno dei principali problemi della Storia.

Ma, oltre ai documenti, anche altri tipi di oggetti possono essere falsi. Per esempio, in un museo c'è una spada che si dice fosse stata quella usata da un famoso condottiero, o una ciocca di capelli che si dice fosse stata tagliata dalla chioma di un santo.

Il difficile compito degli storici e degli archeologi è in primo luogo datare i reperti, cioè determinare a quale epoca risalgano, e poi, se possibile, autenticarli, cioè determinare da quale persona siano stati prodotti.

In alcuni casi si riesce a datare un reperto, ma non ad autenticarlo. Per esempio, se si trova un'anfora in una nave affondata, sapendo esattamente quando tale nave affondò, e determinando che tale anfora è stata prodotta pochi mesi prima che la nave affondasse, si può determinare l'anno in cui è stata prodotta tale anfora; tuttavia, a meno che l'anfora sia dipinta o firmata, può essere impossibile scoprire da chi è stata costruita.

D'altra parte, in altri casi si riesce ad autenticare un reperto, ma non a datarlo con precisione. Per esempio, se si trova una camicia con le iniziali di un personaggio storico, si deduce che sia appartenuta a lui quando era adulto, ma non si riesce a determinare se l'avesse usata quando era giovane o quando era anziano.

In passato, per datare un reperto si usavano soprattutto gli elementi stilistici di tale reperto: il colore, la forma, il linguaggio e la calligrafia usati per le iscrizioni.

Per esempio, sapendo che una certa parola o un certo stile grafico non sono mai stati usati prima di un certo anno, il fatto che tale parola o stile compaia in un reperto è una prova che quel reperto non è più vecchio (o come si sul dire, anteriore) a quell'anno.

Tuttavia, l'analisi stilistica permette di porre solo dei limiti inferiori, cioè per il passato, ma non permette di porre dei limiti superiori, cioè per il futuro. Ossia, un reperto che usa elementi stilistici tipici di un periodo, certamente non risale a prima di quel periodo, ma potrebbe essere stato prodotto anche molto tempo dopo, da qualcuno che voleva imitare appunto lo stile di quel periodo. Ancora adesso ci sono alcuni pittori che dipingono con lo stile rinascimentale, e alcuni amanuensi che scrivono come si faceva nel medioevo.

Purtroppo, in ogni tempo sono stati prodotti moltissimi reperti contraffatti, e, a causa delle difficoltà di datazione, spesso sono stati ritenuti autentici, rendendo quindi molto difficile e incerto il lavoro degli storici.

Ma perché qualcuno dovrebbe produrre oggetti contraffatti?

Ci sono varie motivazioni.

In passato, le motivazioni principali erano attirare i fedeli alla venerazione delle reliquie (che vuol dire resti) di Gesù o di un santo, oppure dimostrare di discendere da una persona molto importante (un dio, un re, o un eroe).

Negli ultimi secoli, a causa del sempre maggior interesse verso le antichità, dato che molti sono disposti a spendere sempre più soldi per oggetti antichi, molti falsari si sono dedicati a produrre oggetti allo scopo di venderli a caro prezzo come rare antichità.

Ma oltre alle contraffazioni dolose, cioè create allo scopo di ingannare, ci sono quelle innocenti. Infatti, ci sono sempre state persone che, avendo una grande ammirazione per un oggetto artistico, ne hanno fatta fare una copia da un artista. In quel momento, tutti sapevano che non si trattava dell'originale, ma dopo secoli può essere difficile esserne sicuri.

Tuttavia, già nei secoli passati gli esperti di antichità riuscivano solitamente a svelare tali contraffazioni a causa di piccoli errori, in modo analogo a quello con cui un impiegato di banca riesce a scoprire una banconota falsa. E quindi, mentre gli sprovveduti venivano facilmente ingannati, gli esperti si accorgevano quasi sempre della contraffazione. Inoltre, nell'ultimo secolo, sofisticate tecniche di analisi chimica e radiografica dei materiali hanno permesso sia di smascherare alcune contraffazioni particolarmente ben riuscite, che di confermare l'autenticità di molti altri reperti.