Vov
Vov è il nome commerciale di un liquore a base di uova avente gradazione alcolica di 17,8%. Per antonomasia il medesimo sostantivo è comunemente impiegato anche per indicare preparati casalinghi di zabajone liquoroso ed anche gli analoghi prodotti della concorrenza.
Informazioni Generali
[modifica]Storia
[modifica]Il liquore poi denominato Vov fu ideato nel 1845 da Gian Battista Pezziol, pasticcere di Padova specializzato nella produzione del torrone, alimento per la cui confezione s'impiega il solo albume delle uova. Pezziol decise d'usare i restanti tuorli, in unione a vino marsala, alcol e zucchero, per avviare la produzione d'un tipo di zabajone liquoroso, bevanda energetica assai in voga a quel tempo anche come ricostituente. Il termine veneto vovi, indicante le uova, venne contratto nel celebre palindromo monosillabo Vov tuttora impiegato per designare il prodotto.
Nel 1856 il successo commerciale del nuovo liquore è già notevole e Pezziol riceve una medaglia d'argento per la qualità della sua bevanda. Lo stesso anno Vov viene presentato alla corte di Vienna ove gli arciduchi d'Austria, apprezzatone il buon gusto, rilasciano un solenne brevetto con aquila a due teste. Nel corso della seconda guerra mondiale, per le sue riconosciute proprietà energizzanti, Vov viene fornito alle truppe impegnate in combattimento col nome di VAV2, acronimo di Vino Alimento Vigoroso.
La bevanda raggiunse la sua massima diffusione a cavallo degli anni Sessanta e Settanta del 1900, anni in cui ebbe numerose imitazioni e concorrenti, di cui oggi sopravvive a livello industriale solo lo Zabov della Distillerie Moccia S.r.l.. Mentre, paradossalmente, il Vov veniva distribuito ed apprezzato all`estero, negli anni Ottanta e Novanta, soprattutto a causa dell'esasperata attenzione alle mode ed alla spiccata esterofilia anche nelle abitudini alimentari da parte dei consumatori giovani del periodo, unite alla comparsa delle prime bevande energetiche gassate straniere, Vov conobbe un periodo di declino, sopravvivendo però grazie alla sempre consistente richiesta nelle località di montagna, in particolare nei bar delle stazioni di sport invernali.
Le radici padovane del prodotto si sono andate via via perdendo: la produzione è stata dapprima spostata a Pozzilli dalla Società Italiana Liquori, e nel 2012, dopo l'acquisizione del marchio e della ricetta da parte della Molinari S.p.A., presso la Torino Distillati di Moncalieri. Negli anni recenti Vov ha conosciuto una nuova fortuna grazie soprattutto al cocktail bombardino, di cui è il componente fondamentale, tornato di moda soprattutto sulle piste da sci. Vov si giova inoltre di una generale tendenza a rivalutare i prodotti eno-gastronomici storici della tradizione italiana. L'attuale proprietà ha espresso l'intenzione di voler sfruttare il momento positivo per un rilancio commerciale del prodotto.
Veste commerciale
[modifica]La bottiglia cilindrica in vetro bianco di Vov, presente fin dagli esordi commerciali, è progressivamente divenuta un'icona della liquoristica italiana. Durante il secondo conflitto mondiale, periodo in cui la produzione di Vov fu destinata quasi esclusivamente all'esercito come VAV2, per praticità di trasporto il liquore venne confezionato in contenitori di cartone impermeabilizzato[6]. Negli anni Sessanta fu proposta la confezione in flacone di vetro ambrato zigrinato, che non ebbe particolare fortuna e che restituì in seguito il testimone alla classica bottiglia in vetro bianco.
Attualmente il prodotto è confezionato in una bottiglia di comune vetro trasparente ricoperto da un foglio di plastica bianca, la quale imita la tradizionale bottiglia in vetro bianco ma oltre ad essere di minor pregio rispetto a questa pone problemi al consumatore circa il corretto smaltimento e riciclo dei materiali componenti. In etichetta, di stampo molto tradizionale ed immutata da decenni, troneggia l'altrettanto iconica scritta tridimensionale Vov gialla su sfondo blu, sovrapposta ad una stilizzazione della Basilica di Sant'Antonio di Padova. Il prodotto è descritto come zabajone confortante.
Nell'arte culinaria
[modifica]In etichetta e nelle reclames è consigliato il consumo di Vov sia come cordiale liscio, sia caldo come corroborante, sia refrigerato o addirittura congelato come granita (frozen Vov). Il suo sapore sostanzialmente assimilabile allo zabajone, di cui è però più liquido e con una percentuale alcolica più alta, lo rende adatto ad accompagnare molte tipologie di dessert, eventualmente anche come topping. Compare spesso nelle ricette del gelato affogato allo zabajone. Nei cocktail è il componente base per la preparazione del bombardino.
Ingredienti
[modifica]Tuorli d'uovo, marsala fine, alcol, zucchero, aromi. L'etichetta specifica che il liquore è prodotto senza l'impiego di coloranti e conservanti.
Gadgets pubblicitari
[modifica]Come tutti i prodotti, anche il Vov fu sponsorizzato attraverso dei gadget pubblicitari, da vincere attraverso concorsi, raccolte punti, oppure donati in speciali occasioni. Fra questi, alla fine degli anni Sessanta, si ricorda una piccola bottiglia di vov, in plastica, che celava una radio AM, prodotta dalla Europhon di Milano.
Ricetta
[modifica]Ingredienti
[modifica]Ingredienti per 1 litro:
- 1/2 litro di latte.
- 4 tuorli d'uovo.
- 1 bustina di vaniglia.
- 100 g di marsala secco.
- 100 g di alcool per alimenti.
- 400 g di zucchero.
Procedura
[modifica]Fate bollire il latte con lo zucchero e fatelo raffreddare successivamente sbattete i tuorli e mischiateli al latte. Aggiungete uno per volta la vaniglia poi il marsala e l'alcool (attenzione: è importante che prima di inserire un nuovo ingrediente il precedente sia stato mischiato bene). Per 8 giorni agitare bene tutte le mattine.
Video Ricetta
[modifica]Di seguito si fornisce il link ad una Video Ricetta presente su YouTube inerente alla Ricetta oggetto di Lezione:
- (IT) cuoredicioccolato.it, VOV fatto in casa, su YouTube. URL consultato il 2 giugno 2016.