Nella prima lezione di questa materia abbiamo preso in esame il comportamento delle in presenza di rumore che inquina il segnale, l'esame è stato condotto analizzando l'algoritmo sotto indicato:
1)
dove è una variabile dipendente dal rapporto tra l'ampiezza del segnale e l'ampiezza del disturbo secondo la 2)
2)
con espressi come numeri decimali.
Dai valori di C(tao)x 1,2 normalizzati alla tensione Sux all'uscita del correlatore
L'analisi della 1) ha portato, come esempio dell'effetto del rumore sul segnale, alla serie di curve della che riportiamo in figura 1:
Le curve sono normalizzate e la loro ampiezza è indipendente dalle caratteristiche tecniche del correlatore contrariamente alle curve mostrate nella 3^ lezione della materia I correlatori digitali.
Nella citata lezione si mostrava l'andamento di una relativa ad un ben specificato correlatore alimentato con una tensione continua ; la curva in oggetto è riportata in figura 2:
In questo caso specifico l'algoritmo per il calcolo della è dato dalla 1) modificata con l'inserzione di così come mostra la 3):
3).
Per si può riscrivere la 3 sostituendo l'indicazione con :
Se consideriamo ora le curve di figura 1 come generate da un correlatore alimentato con i valori massimi delle curve potranno leggersi come tensioni elettriche continue ai seguenti livelli rapportati al valore massimo corrispondente a
Secondo figura 1, con espressi come numeri decimali, si ha:
Per : = 1 :
Per = .9 :
Per = .7 :
Per = .33 :
Per = .15 :
Considerazioni tecniche sulle tensioni Sux e la varianza Nux
Le variazioni delle tensioni in uscita dal correlatore mostrano come l'incremento del livello del disturbo riduca le loro ampiezze, ampiezze che possono scendere anche a livelli estremamente piccoli tali da non potersi facilmente rilevare.
A questo punto si potrebbe pensare come amplificare le in modo da poterle rilevare con precisione a qualsiasi livello queste si manifestino.
Purtroppo tale operazione non è fattibile dato che, all'uscita del correlatore, oltre la è presente, sovrapposta ad essa, una tensione alternata la cui ampiezza è indipendente dal rapporto , detta tensione indicata come varianza verrebbe amplificata con la lasciando di fatto l'iniziale difficoltà a rilevare piccoli valori di .
La valutazione di questa nuova variabile è subordinata sia alla banda dei filtri d'ingresso del correlatore sia al valore della costante di tempo dell'integratore componenti visibili, evidenziati in grigio, nello schema a blocchi di figura 3:
Il valore di , si calcola con l'espressione
dove:
per espresso in volt efficaci devono essere:
= costante di tempo d'integrazione in secondi
= Larghezza di banda dei filtri di precorrelazione in Hertz