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La Bussola[modifica]

Com'è nata la bussola?[modifica]

Galata Museo del mare, galatamuseodelmare.it. La bussola come strumento di navigazione risale all’anno 1100.Furono i cinesi i primi ad usare uno strumento costruito da un ago calamitato. In Europa i primi a scoprire l ‘ago calamitato furono i greci e i romani che però non si accorsero che l’ago indicava sempre una direzione. Successivamente si ebbe una sperimentazione della bussola; in alcuni trattati di navigazione si fa cenno ad un ago con una cannuccia. Infine, grazie agli amalfitani, arrivò in Europa, la bussola che tutti noi conosciamo.

Le varie funzioni della bussola nell'orienteering[modifica]

1.Orientare la mappa: orientare la mappa significa orientare il nord della carta con il nord della bussola. Per riuscirci bisogna disporre la bussola orizzontalmente rispetto alla mappa e posizionarla vicino al meridiano per poi far ruotare carta e mappa finché non coincidono i due nord. È importante però ricordare che l’ago rosso della bussola deve puntare sempre al nord della carta 2. Orientarsi nello spazio: l’azimut è una tecnica che consiste nell’individuare in base alla mappa, la direzione da prendere e nel procedere in linea retta orientandosi solo con la bussola. È molto utile in assenza di punti di attacco, ma richiede una notevole abilità, sia nel procedere esattamente nella direzione giusta e sia nello stimare la corretta distanza per non andare troppo oltre o fermarsi troppo presto. L’azimut è molto utile per andare da una lanterna all’altra più velocemente e più facilmente; per esempio un atleta molto bravo nel leggere la mappa ma non molto veloce, sceglierà il percorso più breve anche se più complesso, invece un atleta molto veloce ma più lento nel leggere le direzioni sulla mappa sceglierà il percorso più lungo.

Quali sono le bussole più utilizzate nell'orienteering?[modifica]

origaililei, origalilei.it. 1.La bussola piatta: questo tipo di bussola è stata inventata dai fratelli Kjellstrom durante il periodo della Seconda guerra mondiale; dispone di una base piatta a forma rettangolare, in cui è segnata una freccia fissa diretta verso l'asse lungo, e un quadrante che ruota, in cui sono segnati i gradi. Sulla base del quadrante della bussola c'è una freccia e una serie di linee parallele ad essa. Le caratteristiche supplementari possono includere un cordoncino per attaccare la bussola al polso, una scala per misurare le distanze in cartina, una lente d'ingrandimento per la lettura dei dettagli della cartina, e le sagome di un cerchio e di un triangolo per disegnare i percorsi sulla cartina. 2.La bussola a dito: nella metà degli anni '80, un orientista svedese sviluppò una alternativa alla bussola piatta, modificando la forma della base e aggiungendo un cinturino per attaccare la bussola al pollice. Questa bussola viene messa al pollice della mano che si preferisce. Il vantaggio di questo sistema è che la cartina e la bussola possono essere lette contemporaneamente. Con questa bussola la cartina si orienta più facilmente e più velocemente, e una mano resta libera.

Com’è strutturata una bussola?[modifica]

Nicola Lovecchio Matteo Merati Paola Vago, Educare al movimneto, Marietti. Componenti di una bussola di orienteering: - in alto un righello, per calcolare le distanze, poi lo scalimetro che serve per utilizzare la carta senza fare conversioni, e ancora la freccia di direzione che si trova sulla piastra e che serve a stabilire la direzione; - una lente di ingrandimento per ingrandire i dettagli della carta; - una linea indice per calcolare l’angolo; - una ghiera graduata a 360 gradi per stabilire le direzioni e sensibilità di 2°; - la capsula trasparente contenente un liquido di acqua e glicerina per spegnere le oscillazioni dell’ago magnetico; - i meridiani e la freccia del nord sul fondo; - un ago magnetico a 2 punte, rossa per il nord, bianca o nera per il sud; -la placca sulla quale è posizionata la capsula trasparente.