Storia dell'Esame di Maturità

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Storia dell'Esame di Maturità
Tipo di risorsa Tipo: lezione
Materia di appartenenza Materia: Nozioni generali sull'Esame di Stato
Avanzamento Avanzamento: lezione completa al 100%

Numerose sono state le modifiche apportate nel corso degli anni agli esami, per adeguarli di volta in volta alle istanze socio-culturali di ciascuna diversa epoca e al mutare delle esigenze e degli obiettivi della scuola secondaria; modifiche che hanno riguardato sia la struttura delle prove scritte e orali, sia la composizione delle commissioni giudicatrici, sia le formule per l'assegnazione dei voti finali.

Queste le riforme succedutesi in Italia a partire da quella del 1923[1]:

  • 1923 - Ministro Giovanni Gentile: Introduzione dell'esame di maturità, un esame di stato svolto al termine degli studi liceali, unici a permettere l'accesso all'università. Quattro prove scritte e orale su tutte le materie dell'intero corso, quindi tre anni per il liceo classico e quattro anni per il liceo scientifico (la riforma Gentile non prevedeva "programmi di studio", bensì "programmi d'esame", da modulare durante i vari anni dell'intero corso; gli insegnanti avevano il compito di preparare gli studenti al superamento degli esami e quindi potevano organizzare le lezioni, nei vari anni del corso, secondo propri metodi). La commissione esaminatrice era costituita esclusivamente da docenti esterni, in gran parte professori universitari, ed era presieduta formalmente dal ministro. Gli esami si tenevano fuori sede (40 sedi su tutto il territorio nazionale per la maturità classica, 20 sedi per la maturità scientifica). La votazione non prevedeva un punteggio unico, ma tanti voti quante erano le materie. Era prevista la sessione di esami di riparazione. Le prime due prove scritte erano italiano e latino, comuni ad entrambi i licei; le altre due prove erano greco e ancora latino (traduzione in latino dall'italiano) al classico, matematica e lingua straniera allo scientifico. L'impatto di questo nuovo esame fu particolarmente pesante: nell'anno scolastico 1924/25 i promossi furono il 59,5% alla maturità classica e 54,9% alla maturità scientifica (l'anno precedente, quello dell'esordio, la percentuale era stata ancora più bassa). L'esame sarà alleggerito negli anni successivi dal ministro Pietro Fedele, sotto la pressione di molti gerarchi fascisti e dell'opinione pubblica in generale (REGIO DECRETO 18 aprile 1929, n. 673, REGIO DECRETO 25 aprile 1929, n. 715).
  • 1940 - Ministro Giuseppe Bottai: A causa della guerra, vennero apportate molte semplificazioni nelle procedure dell'esame di maturità di Gentile (LEGGE 19 gennaio 1942, n. 86). Successivamente, il propagarsi del conflitto anche nel territorio italiano, che a partire dal 1943 rese estremamente problematico lo spostamento di studenti e insegnanti e la convocazione stessa delle commissioni esterne, portò a disporre la sostituzione dell'esame con uno scrutinio finale.
  • 1952 - Ministro Guido Gonella (Legge 25 luglio 1952, n. 1059): Viene ripristinato l'esame di maturità di Gentile sia per il numero delle prove scritte e per l'orale che per la formazione della Commissione. Uniche novità: introduzione dei membri interni (prima due e poi soltanto uno) e limitazione dei programmi ai due anni precedenti l'ultimo, per i quali venivano richiesti soltanto “cenni”.
  • 1969 - Ministro Fiorentino Sullo (Legge 5 aprile 1969, n. 119): Due prove scritte e due materie per il colloquio (di cui una a scelta del candidato). Punteggio finale espresso in sessantesimi. Soppressione degli esami di riparazione e liberalizzazione degli accessi agli studi universitari. Nelle classi sperimentali due prove scritte ma colloquio orale su tutte le materie del quinto anno. La commissione è completamente esterna tranne che per la presenza di un membro interno. Le nuove norme avrebbero dovuto avere una validità sperimentale di soli due anni, ma la legge 15 aprile 1971, n. 146 ne prorogò l'applicazione «sino all'entrata in vigore della legge di riforma della scuola secondaria» che arrivò solo quasi 30 anni dopo.
  • 1994 - Ministro Francesco D'Onofrio (art. 23 Legge 23 dicembre 1994, n. 724): Non cambia la formula dell'esame, vengono unicamente introdotti nuovi criteri per la nomina di presidenti e membri esterni della commissione che, al fine di limitare le spese di trasferta, devono essere preferibilmente selezionati fra quelli disponibili nello stesso comune della commissione o, in subordine, dalla stessa provincia o regione, e solo come ultima possibilità dalle altre regioni. I nuovi criteri di nomina verranno applicati per la prima volta in occasione dei successivi esami del 1995.
  • 1997 - Ministro Luigi Berlinguer (Legge 10 dicembre 1997, n. 425): La prova cambia molto a cominciare dalla denominazione: da maturità a esame di Stato, basato sulla verifica e certificazione delle conoscenze, competenze e capacità. Tre le prove scritte, di cui la terza predisposta dalla Commissione e colloquio su tutte le discipline dell'ultimo anno. Introduzione del credito scolastico e del credito formativo. La Commissione è composta da 6 o 8 commissari, di cui metà interni e metà esterni, più il Presidente esterno all'Istituto. Votazione espressa in centesimi: 45 punti alle prove scritte, 35 al colloquio orale, e 20 punti al credito scolastico. Viene valorizzata la presenza nell'esame della lingua straniera. Il nuovo esame di Stato conclusivo debuttò alla fine dell'anno scolastico 1998/1999[2].
  • 2001 - Ministro Letizia Moratti (Legge 28 dicembre 2001, n. 448 - finanziaria del 2002): Le Commissioni sono costituite da soli membri interni e da un Presidente esterno nominato per tutte le Commissioni operanti in ciascun istituto.
  • 2007 - Ministro Giuseppe Fioroni (Legge 11 gennaio 2007, n. 1): Ritorno alle Commissioni miste, reintroduzione dell'ammissione all'esame, credito scolastico da 20 a 25 punti, da 35 a 30 punti per il colloquio.
  • 2010 - Ministro Mariastella Gelmini (DPR 22 giugno 2009, n. 122): Dall'anno scolastico 2009/2010, per essere ammessi all'Esame di Stato bisogna riportare un voto almeno pari al sei in tutte le discipline, non basta più la semplice media sufficiente. Inoltre, per i privatisti, è previsto un esame di ammissione all'Esame di Stato.
  • 2012 - Ministro Francesco Profumo: Nell'anno scolastico 2011/2012 viene attuato il DPR 23 luglio 1998 n. 323 che prevede l'invio alle commissioni d'esame delle tracce delle prove scritte per via telematica, attraverso un sistema criptato a doppia chiave. In precedenza, fino al 2011, i testi delle prove scritte venivano stampati e chiusi in buste plastificate, sigillate a calore. Qualche giorno prima degli esami le buste venivano consegnate dal Ministero ai Provveditori agli Studi (dal 2000 divenuti Dirigenti degli Uffici Scolastici provinciali), per le commissioni di propria competenza. Dai Provveditori venivano quindi consegnate ai dirigenti scolastici (o loro delegati), i quali a loro volta li affidavano in custodia alle forze di pubblica sicurezza che, a loro volta, la mattina della prima prova scritta, le consegnavano ai presidenti delle diverse commissioni poco prima dell'inizio dell'esame.
  • 2017 - Ministro Valeria Fedeli: Dall’anno scolastico 2018/2019 cambia la composizione dell’Esame di Stato. L’Esame è composto da due prove scritte e un colloquio orale che darà rilevanza all’esperienza dell’alternanza scuola-lavoro. Criterio di ammissione per l’Esame di Stato sono le prove invalsi di italiano, matematica e inglese. Viene richiesta la media del 6 in tutte le materie. Le prove scritte avranno valutazione massima a 20, prima era 15, il colloquio passa a 20, prima era 30. I crediti scolastici avranno il massimo di 40 punti anziché di 25.
  • 2019 - Ministro Marco Bussetti: Per la prima volta viene introdotta la doppia materia nella seconda prova dell'Esame di Stato dell'anno scolastico 2018/2019. In particolare, per la prima volta gli studenti del liceo classico affronteranno la versione di un testo in latino e in greco mentre gli studenti del liceo scientifico avranno esercizi inerenti alla matematica e alla fisica.

La prova rinviata del 1976[modifica]

Nel 1976, con una telefonata effettuata alla vigilia della prova d'italiano, uno sconosciuto, spacciandosi per il provveditore agli studi, riuscì a convincere una suora, preside di un istituto pavese, a prendere la busta contenente i titoli dei temi d'italiano, custodita in cassaforte, ad aprirla rompendo i sigilli di ceralacca con cui si usava garantirne l'integrità e a farsi leggere il contenuto, adducendo a pretesto un possibile errore di trascrizione da correggere. Al termine della telefonata, la preside, colta da dubbi, denunciò l'accaduto. La prova d'italiano venne rimandata su tutto il territorio nazionale, l'esame cominciò con un giorno di ritardo con quella che era la "seconda" prova, mentre vennero preparati nuovi temi per la prova d'italiano. Questo non è l'unico caso noto in cui il contenuto di un testo d'esame venne divulgato in anticipo: un rinvio di ben cinque giorni delle prove d'esame, limitatamente ai soli licei classici, si era reso necessario nel luglio del 1948, in seguito al furto del plico sigillato subito dal prof. Mario Attilio Levi in un autobus a Roma.

Note[modifica]

  1. Fonte: www.rivistadiagraria.org - Rivista N. 32 - 1º febbraio 2007: "Al via il nuovo esame di Stato"
  2. Domani è un'altra maturità