Regge del XVII e XVIII secolo in Italia (superiori)

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Regge del XVII e XVIII secolo in Italia (superiori)
Tipo di risorsa Tipo: lezione
Materia di appartenenza Materia: Storia dell'arte per le superiori 2
Avanzamento Avanzamento: lezione completa al 100%
Chateau Versailles Galerie des Glaces

Introduzione[modifica]

La reggia, il palazzo in cui il re risiedeva, assunse, in età barocca, un ruolo fondamentale e subì diverse innovazioni. Dopo la costruzione della reggia di Versailles, molti palazzi reali vennero ristrutturati, aggiungendo le novità con cui era stata costruita la reggia francese. Versailles introdusse innovazioni sia in ambito planimetrico, sia per quanto riguarda lo spazio in cui esse venivano costruite. La campagna nel ‘700 assunse il predominio dello spazio in cui costruire le regge e venne abbandonata l’idea di costruire i palazzi reali in città, o addirittura nelle capitali. Talvolta, poiché non tutte le città sorgevano in luoghi collinari o di campagna, si è cercato di ricreare l’ambiente, costruendo capricci in pietra. Questi grandi edifici vengono, inoltre, costruiti attorno ad immensi giardini, decorati con cascate, fontane e, dove trovano posto, sculture.

Sul piano della concezione dello spazio, gli architetti elaborarono soluzioni originali e differenti. Sempre più frequente diventava la ricerca di uno spazio scenografico, anche con la sovrapposizione di forme e di regole geometriche; le curve diventarono un altro elemento caratteristico, le pareti non erano più semplici superfici, ma ottenevano dinamicità con l'ausilio di linee curve. Nel barocco non possiamo più, quindi, parlare di superfici, piuttosto di volumi. Un'altra caratteristica importante fu l’ornare porte e finestre con cornici e decorazioni. Inoltre, le finiture dei paramenti non vennero più costruite in mattoni, ma furono utilizzate le “pianelle”, elementi in laterizio con poco spessore.

L’obiettivo della reggia, riassumendo, era quello di manifestare la sontuosità e la magnificenza del sovrano, tramite l’architettura, le dimensioni e il virtuosismo del palazzo.

Reggia di Caserta[modifica]

La Reggia di Caserta nasce dalla volontà di Carlo di Borbone, che nel 1750 decise di rendere il palazzo il centro ideale del nuovo e indipendente regno di Napoli. Questa missione così importante fu affidata nelle mani dell’architetto Luigi Vanvitelli, uno dei maggiori esponenti del periodo del Rococò e del Neoclassicismo. I lavori per la costruzione della Reggia iniziarono nel 1752 e terminarono quasi un secolo dopo, precisamente nel 1845, a causa di problemi legati alla morte del Re di Spagna avvenuta nel 1759.

La Reggia, definita l'ultima grande realizzazione del Barocco italiano, sorge su una pianta rettangolare articolata su corpi di fabbrica che si affacciano su quattro cortili interni e si estende su una superficie di circa 47.000 metri quadrati. Il suo fronte è lungo 253 metri ed è alto 41 metri, l’edificio presenta 5 piani, 1217 stanze, 34 scale, 1970 finestre.

Parco Reale della Reggia di Caserta

La facciata posteriore della Reggia si affaccia sull’immenso Parco Reale, il quale si ispira ai giardini delle grandi residenze europee del settecento, così fondendo la tradizione italiana del giardino rinascimentale con le soluzioni introdotte nella maestosa Reggia di Versailles. La facciata in sé si differenzia da quella anteriore poiché mossa dai semi pilastri che dividono le numerose finestre, sporgendo leggermente sull’ampia superficie muraria e staccandosi anche per l’uso di un colore differente. La fronte esterna, invece, ha un andamento piuttosto uniforme, e presenta lievi sporgenze e tre arconi al piano terreno, presenti anche nell’altra facciata.

Il Palazzo Reale è il fulcro del complesso monumentale della Reggia di Caserta. Superato l’ingresso, infatti, si entra in una lunga galleria che porta allo Scalone d’onore, invenzione dell’arte scenografica settecentesca, che collega il vestibolo ottagonale inferiore e quello superiore, dal quale si accede agli Appartamenti Reali. Sul vestibolo superiore, di fronte al vano dello Scalone d’onore si apre la Cappella Palatina, simile planimetricamente alla Cappella della Reggia di Versailles, ma collocata, diversamente da quest’ultima, al piano nobile.

Reggia di Venaria[modifica]

Reggia di Venaria Reale, Torino, Italia

La Reggia di Venaria nasce dalla volontà dei Savoia di creare un complesso di edifici, castelli e residenze collocate in campagna lungo i loro territori, solitamente in prossimità di riserve naturali, luoghi in cui erano soliti fermarsi per battute di caccia. Della realizzazione del progetto si è occupato Filippo Juvarra, che aveva già lavorato al castello di Rivoli e alla palazzina di caccia di Stupinigi, e dunque era ormai bravo a conciliare edifici e natura in un unico organismo. Juvarra iniziò a lavorare sull’’edificio preesistente, andando a modificarne la struttura. I primi lavori ebbero inizio nel 1658 su commissione del casato dei Savoia, ad opera di Amedeo di Castellamonte e Michelangelo Garove, e si conclusero nel 1675. Successivamente la reggia fu vittima di attacchi da parte dei francesi e Vittorio Amedeo II ordinò la ricostruzione sullo stile dei canoni francesi e affidò i lavori a Juvarra.

Juvarra aggiunse quindi un corpo di fabbrica occupato da una grandissima sala, la cosiddetta Galleria Grande. La realizzazione di questo grande spazio è considerata una delle più spettacolari creazioni dell'artista per via, ad esempio, delle principali arcate. Le pareti presentano due ordini di finestre, su cui sono collocate delle raffigurazioni di selvaggina che rimandano alla funzione venatoria della struttura. Le decorazioni della Reggia erano infatti ispirate a Diana, dea della caccia. Negli interni sono presenti dipinti, statue e stucchi realizzati da vari artisti quali Vittorio Amedeo Cignaroli e Bernardino Quadri. La Galleria fu completata dall’architetto Benedetto Alfieri, il quale si occupò soprattutto della decorazione degli stucchi della volta, in cui sono rappresentate le allegorie delle virtù di Carlo Emanuele III, succeduto al padre nel governo del regno sabaudo.

Il complesso della reggia è imponente, dall’entrata principale si accede alla corte d’onore, dove sorgeva la fontana del cervo, la parte sinistra è frutto dell’intervento di Michelangelo Garove che realizzò due torrioni con tetti alla “Mansart”, la parte destra invece è composta da una facciata in intonaco sfregiata da una cesura di mattoni a vista. All’esterno della Reggia si trovano i giardini, trasformati in piazza d’armi da Napoleone, rinati solamente nell’ultimo periodo con il restauro del complesso di Venaria. Al fianco della Reggia sorge poi la chiesa di Sant’Uberto, considerata un capolavoro del barocco, progettata da Juvarra su commissione di Vittorio Amedeo II di Savoia.

Collegamenti esterni[modifica]

Bibliografia[modifica]

  • Carlo Bertelli con Emanuela Daffra e Mauro Pavesi, Invito all'Arte 2, Pearsons - Bruno Mondadori