Modellazione stereometrica
Fotogrammetria inversa
[modifica]Si parla di fotogrammetria diretta, quando si rilevano informazioni metriche dai fotogrammi, mentre quando dette informazioni vengono riportate sulla coppia di fotogrammi, si parla di fotogrammetria inversa. Un esempio di restituzione con la tecnica della fotogrammetria inversa è riportato in figura. Si tratta di una coppia di fotogrammi ripresi con la camera stereometrica Wild C120 (all'interno del Campus Universitario di Bari), sui quali è stato rappresentato, in una posizione predefinita, un cubo. Siamo negli anni '80 e tutto ciò che si poteva fare, con il restitutore analogico Wild A40, era l'individuazione, sui fotogrammi, dei punti corrispondenti agli otto vertici del cubo, che sono stati collegati con un intervento manuale.
Modellazione stereometrica
[modifica]Con l'arrivo di restitutori digitali e l'impiego di software di modellazione quali Autodesk Maya. è stato possibile creare due camere stereometriche virtuali (identiche a quelle della Wild C120), importare una coppia di fotogrammi stereometrici in queste e materializzare il modello ottico tridimensionale.
Nella figura a destra è riportata una coppia di fotogrammi della cattedrale di Acerenza in una fase della restituzione, durante la quale la marca mobile è stata resa tracciante, allo scopo di ridisegnare gli elementi architettonici sui fotogrammi. In basso una ripresa stereofotogrammetrica del modello ottenuto.
A prima vista la modellazione stereometrica potrebbe apparire superflua, dal momento che siamo partiti dalla realtà per ritornare alla rappresentazione virtuale della stessa, ma non bisogna trascurare che:
- ripetendo, per tutte le coppie del rilievo, il lavoro svolto sulla prima coppia di fotogrammi, ed intregrando le parti mancanti, disponiamo di un modello completo che può essere utilizzato per la rappresentazione di qualsiasi intervento di restauro;
- il rilievo stereofotogrammetrico, può essere utilizzato per focalizzare i punti d'intervento e metterlo a disposizione di tutti su Internet.
Alla luce di quanto sopra, possiamo tranquillamente affermare, quindi, che il rilievo fotogrammetrico può essere utilizzato per:
- la documentazione, con tutte le informazioni esistenti sull'oggetto rilevato;
- l'intervento progettuale, con la modellazione in ambiente stereo;
- l'intervento di restauro, mediante intervento sulla "replica" virtuale del modello ottico-stereometrico;
- la realizzazione di una replica reale dell'oggetto rilevato, mediante la replica virtuale del modello ottico importato.
Bibliografia
[modifica]- Antonio Daddabbo Il rilievo stereofotogrammetrico, Edizioni Levante, 1983, Bari
- Pietro Grimaldi I Beni Culturali Ecclesiastici Edizioni Levante, 1994, Bari