Liquore tradizionale ercolano

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Liquore tradizionale ercolano
Tipo di risorsa Tipo: lezione
Materia di appartenenza Materia: Bevande (Cucina e alimentazione)
Avanzamento Avanzamento: lezione completa al 100%

Il Liquore Tradizione Ercolano è un liquore/vino a base di menta.

Informazioni Generali[modifica]

Anice[modifica]

Semi di anice comune (Pimpinella anisum)

Sotto il generico nome di Anice si raggruppano piante che non hanno in realtà parentele botaniche. Le piante sono accomunate dall'aroma dei loro semi o frutti, praticamente identico. Si suppone che siano tutte arrivate dall'Oriente in tempi remoti. Ne vengono utilizzati i semi o i piccoli frutti, essiccati ed, eventualmente, pestati.

L'anice verde (Pimpinella anisum)[modifica]

Appartiene alla famiglia delle Apiaceae ed è una pianta annuale alta circa 60 cm, con piccoli fiori bianco-giallo cui fanno seguito piccoli semi ovali caratterizzati da un aroma persistente. È il più noto in Occidente.

L'anice stellato (Illicium verum)[modifica]

Frutti di anice stellato

Appartiene alla famiglia delle Illiciaceae e deve il suo nome alla forma di stella che caratterizza gli occhielli dei suoi 8 piccoli frutti. Fu importato in Occidente solo alla fine del 1600, passando attraverso la Russia. Noto e molto usato in tutto l'Oriente, è particolarmente amato in Cina e Vietnam.

L'anice pepato (Xanthoxylum piperitium)[modifica]

Appartiene alla famiglia delle Rutaceae. Insieme all'anice stellato è tipico della cucina dell'Estremo Oriente ed è, infatti, uno dei componenti della miscela nota come "5 spezie cinesi": anice verde, anice stellato, chiodi di garofano, semi di finocchio e cassia (Cinnamomum cassia).

Storia e tradizione[modifica]

L'anice è una delle spezie più antiche, ed è diffusa in molte cucine. Era già conosciuta e utilizzata dai Greci, dagli Egizi e dai Romani per dare gusto alle vivande a base di pollo, maiale, verdure e piccoli biscotti digestivi. Dal Medio Oriente antico si diffuse nel bacino del Mediterraneo e da lì in Europa, tanto che nel Medioevo era un ingrediente di numerose ricette in quasi tutti i paesi.

Gusto[modifica]

L'anice ha un gusto tendente al dolce, e l'aroma ricorda quello dei semi di finocchio con un lieve retrogusto di menta.

Usi[modifica]

In cucina[modifica]

La spezia è diffusissima e le ricette che la contemplano sono virtualmente infinite. Possiamo però dire a grandi linee che l'anice viene usato per dare gusto a carni di pollo, maiale e coniglio, così come lo usavano già i Greci e i Romani. Viene inoltre usato in accompagnamento di verdure e formaggi, specie nei paesi del Nord Europa. In tutti i paesi europei è un ingrediente irrinunciabile di dolci e bevande tradizionali: torte, biscotti, panpepati, pandolci, frutta secca. L'anice è anche usato per gusti nel campo dei gelati, in particolare ghiaccioli. I dolci possono venire preparati con i semi essiccati, ridotti in polvere o grazie all'aroma dei numerosissimi liquori a base d'anice: il Pastis, l'Assenzio e l'Anisette in Francia, il Raki in Turchia, l'ouzo in Grecia, l'Arak nella Mezzaluna Fertile, la sambuca in Italia, il Tutone in Sicilia, il Mistrà nelle Marche, per citare solo alcuni dei più famosi. I liquori d'anice vengono anche usati per insaporire piatti vari, a base di pesce, di lumache, di castagne. I liquori a base di anice hanno la particolarità di diventare opachi quando vengono aggiunti all'acqua (o viceversa) perché gli olii essenziali sono solubili soltanto in alcool.

Liquore all'anice[modifica]

Per l'Anisetta si impiega l'anice verde. Nella Sambuca e nel Pastis trova impiego l'anice stellato. Altri tipici liquori all'anice sono il Mistrà, l'Ouzo, il Raki turco, l'Arak. In Italia si usano a fine pasto o nella correzione del caffè.

Farmaceutico[modifica]

Ancora oggi l'anice viene utilizzato come rimedio digestivo ed è uno degli ingredienti dei medicinali fitoterapici contro la tosse. La tradizione Orientale gli attribuisce un potere preventivo contro il cancro. Il suo infuso si usa contro i crampi di stomaco. Inibisce i processi fermentativi presenti nell'intestino e ha un'azione antispasmodica. Inoltre, tra i suoi effetti benefici, riduce flatulenza, nausea, vomito. Può essere assunto in combinazione con il finocchio per potenziarne l'azione.[1] Costituenti principali: olio essenziale (5-8%) il cui costituente principale è il trans-anetolo (80-90%)componente principale anche di Anice verde (70-90%), Finocchio dolce (80-90%), Finocchio amaro (60-70%); tannino catechico ed acidi organici.

Raccolta[modifica]

Difficile da trovare allo stato selvatico nella penisola italica, è facilmente coltivabile in giardino. Si semina dopo gli ultimi geli invernali. La raccolta dei grappoli dei frutti avviene in agosto-settembre. Asciugati al sole e sgranati si conservano in locale asciutto.

Ricetta[modifica]

Ingredienti[modifica]

  • Due litri di vino
  • Essenza d'anice

Preparazione[modifica]

  1. Versare in una pentola due litri di vino, immergervi un treppiede e adagiare una padella su di esso.
  2. Chiudere ermeticamente la pentola e portare lentamente ad ebollizione il vino che, evaporando, confluisce nel recipiente posto sopra al treppiede.
  3. Dopo circa due ore, a dolcificazione avvenuta, togliere dal fuoco, scoperchiare e far raffreddare la padella contenente il distillato.
  4. Versare in una bottiglia aggiungendovi un'essenza d'anice.
  1. "In linea con la fitoterapia", di Roberta Pasero, pubbl. su Sapere&Salute Folia, anno 2, marzo 2003, num.4, pag.16