Lingua albanese
La lingua albanese (nome nativo Gjuha Shqipe è una lingua parlata da quasi 6 milioni di persone principalmente in Albania (3.200.000 nel 1989)[1][2]), in (Kosovo: 1.743.911 nel 2000), Montenegro (50.000 nel 2000), Macedonia (600.000 nel 2002), ma ci sono comunità etniche di albanesi anche in altre aree geografiche d'Europa e zone dei Balcani come in Grecia (160.000 nel 2000-2002)[2][3], Turchia (15.000 nel 1980[2]), Bulgaria (1000 nel 1963), così come da gruppi della diaspora in Italia (80.000-250 locutori Arbëreshë nel 1976[4]).
Storia
[modifica]Il primo testo conosciuto scritto in albanese, "Meshari"[5] o "Messale", scoperto da mons. Paolo Schirò da Piana degli Albanesi, venne scritto da Gjon Buzuku, un ecclesiastico cattolico, nel 1555. La prima scuola albanese che si crede sia stata aperta, venne fondata dai Francescani nel 1638 a Pdhanë [6] (dove si studiava il ghego - gegë).
Ma il fondamentale passo per la letteratura e la lingua albanese si ha con Luca Matranga (Lekë Matrënga), papàs di rito bizantino-greco e scrittore arbëreshë di Piana degli Albanesi in Sicilia, con "E Mbësuame e Krështerë" del 1592, prima creazione in assoluto in lingua albanese toskë, che diede ufficialmente inizio alla letteratura arbëreshë-shqiptarë.
Classificazione
[modifica]L'albanese appartiene alla famiglia linguistica indoeuropea, come provato nel 1854 dal filologo tedesco Franz Bopp.
Il linguista italiano Matteo Bartoli in forza della grande presenza di elementi e parole comuni al latino riteneva che la lingua albanese fosse una lingua in parte originariamente neolatina, per cui la classificò tra le "parzialmente" lingue romanze balcaniche[7][8]
In realtà le teorie sulla filiazione della lingua albanese sono tre: una teoria afferma che l'albanese è l'unico sopravvissuto del gruppo illirico parlato un tempo nella penisola sud-occidentale dell'Europa; un'altra teoria afferma invece che possa essere imparentato più con l'antico gruppo linguistico daco-tracio, un tempo parlato in Mesia e in Dacia; un'altra teoria ancora preferisce fare dell'albanese un gruppo a sé nell'ambito delle lingue indoeuropee.
I sostenitori della filiazione dal gruppo daco-tracio fanno notare come il lessico dei termini marittimi è costituito da prestiti latini, greci, slavi e turchi; inoltre certi toponimi in territorio albanese non concordano con la fonetica albanese (il gruppo /sk-/ del nome antico di Scutari, Scodra, sarebbe dovuto diventare /h-/ anziché /shk-/ come nell'attuale Shkodër), mentre altri toponimi dei territori interni dei Balcani (soprattutto in Mesia) si accordano con la fonetica albanese.
Alcuni studiosi stimano che siano circa 160 le parole della scomparsa lingua daca che sono entrate come substrato nel lessico albanese (e circa 400 in quello del rumeno), come mal ("montagna"), o bredh ("abete") ma sono spesso riconducibili a scambi lessicali tra le lingue della lega linguistica balcanica.[9]. Questa tesi è tuttavia confutata dalla maggioranza degli autori.
I sostenitori della filiazione illirica, invece, affermano innanzitutto che l'albanese è parlato nella zona un tempo abitata dagli Illiri e, dato che non si trova traccia di un arrivo degli albanesi nelle zone attuali in nessuna fonte storica, bisogna concludere che gli albanesi abbiano sempre occupato, approssimativamente, la stessa area che occupano ancora oggi. Per la questione del lessico marittimo, affermano che gli albanesi antichi probabilmente erano insediati nell'Albania interna e che quando occuparono le città costiere di lingua greca o latina ne assorbirono il vocabolario. Va ricordato che, durante la storia, nella costa illirica prima e albanese poi, vi erano un gran numero di colonie greche, poi romane e quindi veneziane per finire con l'occupazione turca. Inoltre la mancanza di una monarchia vera e propria albanese, o comunque di una organizzazione statale autonoma, spiega la mancanza di una flotta militare o commerciale. Questi elementi rendono plausibile la spiegazione dei prestiti proprio da quelle lingue/culture che hanno occupato il territorio dell'Albania odierna, diventando una conferma ulteriore della presenza ininterrotta della popolazione albanese nel territorio.
Sembra comunque che la tesi prevalente sia di considerare l'albanese come gruppo indoeuropeo separato, in mancanza di prove definitive. I due distinti dialetti parlati oggi, il tosco (toskë) e il ghego (gegë), sono parte di un gruppo linguistico più esteso. Le lingue albanesi parlate in alcune isole linguistiche in Italia meridionale e in Grecia derivano dal tosco e sembrano strettamente imparentate con il dialetto della Ciamuria (çamërisht), nell'estremo sud dell'Albania e nel nord ovest della Grecia.[10] A causa della grande influenza del latino, dell'italiano e di alcuni elementi del greco con le quali sono entrate in contatto, si sono diversificate significativamente dall'albanese standard e sono considerate dai loro parlanti come lingue distinte.
- Sottogruppo Ghego (gegë):
- Ghego (gegë)
- Sottogruppo Tosco (toskë):
- Tosco (toskë)
- Arbëreshë
- Arvanitico
Albanologia
[modifica]Alcuni studiosi eminenti nel campo della lingua albanese sono stati Johann Georg Von Hahn, Franz Bopp, Gustav Meyer, Norbert Jokl, Stuart Edward Mann, Carlo Tagliavini, Waclaw Cimochowski, Demetrio Camarda, Eric Pratt Hamp, Jeronim de Rada, Eqrem Çabej, w:Emil Lafe, Zef Schirò, Bahri Beci, Kolec Topalli, Leonardo De Martino (cantore della letteratura scutarina).
Distribuzione geografica
[modifica]Dalla fine della seconda guerra mondiale (dopo il 1949) è stato realizzato il tentativo per creare un'unica lingua standard chiamata albanese standard o letterario basata su entrambe le varietà dell'albanese. Immediatamente dopo la fine della guerra, è iniziata in Albania la lotta contro l'analfabetismo con una partecipazione massiccia dell'80% di una popolazione totalmente analfabeta. Il Kostaq Cipo massimo docente della lingua albanese ancora vivente in quel periodo, istruito in Italia alla scuola media degli arbëreshë e Laureatosi alla Facoltà di Filologia dell'Università di Roma, conoscitore di 11 lingue straniere, venne incaricato con contratti stipulati da l'Istituto delle Scienze a condurre una attività linguistica di primo piano preparando e pubblicando una Fonetica (essendo la prima in assoluto per la lingua Albanese) proseguendo in seguito con una Grammatica stimata quale scientifica ed una sintassi premiata dal Premio della Repubblica (massima onorificenza) e due anni dopo la sua morte 1954 é stato pubblicato il Dizionario della lingua albanese con la collaborazione di alcuni dipendenti dell'Istituto, essendo anche questo il primo dizionario nella storia della lingua albanese senza spiegazioni in altre lingue. Solo nel 1965 tutti questi studi che servirono quali didattici per gli allievi e studenti albanesi, vennero ripubblicati nel Kosovo con il permesso delle autorità serbe che si erano sempre rifiutate di introdurre la lingua albanese tra la popolazione del Kosovo. Dopo 20 anni dalla morte di Kostaq Cipo, il Partito Comunista al potere in Albania decise nel l972 di organizzare uno pseudo-congresso di ortografia, al quale parteciparono quali invitati anche rappresentanti delle comunità italiane, che ha rifissato le norme universalmente accettate già fin dal 1949. Due libri furono allora pubblicati, Drejtshkrimi i gjuhës shqipe, nel 1976, e Fjalori drejtshkrimor i gjuhës shqipe, nel 1977, rispettivamente già universalmente noti per le regole ortografiche e definizioni lessicografiche. Esiste un'idea che i dati sulla lingua albanese presentati dalla Wikipedia sono stati forniti a lui da linguisti albanesi del Kosovo.
Dialetti
[modifica]Ci sono due dialetti principali, il ghego (gegë) e il tosco (toskë), che sono fino ad un certo punto intelligibili fra loro, a seconda del livello di cultura del parlante e di conoscenza dell'albanese standard. Il confine geografico dei due dialetti è sempre stato tradizionalmente il fiume Shkumbini in Albania, con il ghego parlato a nord di questo fiume e il tosco a sud. I due dialetti presentano differenze fonologiche e lessicali. Il dialetto di Elbasan funge da cerniera fra i due dialetti principali e negli anni 20 fu per questo proposto come albanese comune.
Lingue che condividono un'origine comune dal tosco sono l'Arbëreshë parlato in Italia e tra gli Arvaniti in Grecia. Il tosco è il dialetto parlato dal numero più alto di persone tra le comunità di esuli che sono emigrati nel XV secolo in questi due paesi, così come dalle più piccole comunità albanesi in Ucraina, Turchia, Egitto e Stati Uniti.
Il ghego è parlato nell'Albania del nord e dagli albanesi di Serbia e w:Montenegro, del Kosovo e della Repubblica di Macedonia.
Dalla fine della seconda guerra mondiale ci sono stati tentativi per creare un'unica lingua standard chiamata albanese standard o letterario basata su entrambe le varietà di albanese ma con netta preponderanza del tosco. Nel 1972 il congresso di ortografia, al quale parteciparono anche rappresentanti delle comunità italiane, ha fissato le norme oggi universalmente accettate. Due libri sono stati pubblicati, Drejtshkrimi i gjuhës shqipe, nel 1976, e Fjalori drejtshkrimor i gjuhës shqipe, nel 1977, contenenti rispettivamente prescrizioni per le regole ortografiche e definizioni di dizionario.[11]
Status ufficiale
[modifica]L'albanese unificato è la lingua ufficiale dell'Albania, del Kosovo e una delle lingue ufficiali della Repubblica di Macedonia
Voci correlate
[modifica]Altri progetti
[modifica]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Lingua albanese
- Proverbi albanesi (Wikiquote)
Collegamenti esterni
[modifica]- Dizionario online albanese (40.000 lemmi)
- Paolo di Giovine, Dal dukát all'investitór: nove secoli di italiano in Albania (saggio tratto dal sito della Treccani sui rapporti tra la lingua albanese e l'italiano)
Note
[modifica]- ↑ Dati Ethnologue per il Ghego
- ↑ 2,0 2,1 2,2 Dati Ethnologue per il Tosco
- ↑ Dati Ethnologue per l'Arvanitika
- ↑ Dati Ethnologue per l'Arbereshe
- ↑ Il Meshari di Gjon Buzuku
- ↑ Sabrina P. Ramet, Nihil obstat:religion, politics, and social change in East-Central Europe and Russia, Duke University Press, 1998.
- ↑ Paolo Savi Lopez. Le origini neolatine. Milano: U. Hoepli, 1920
- ↑ Matteo Giulio Bartoli, Das Dalmatische, Vienna 1906.
- ↑ Lucian Boia, Romania: Borderland of Europe, Translated by James Christian Brown. Chicago: Reaktion Books, 2001
- ↑ Leonard Newmark, Philip Hubbard, and Peter R. Prifti. Standard Albanian: A Reference Grammar for Students, Stanford University Press, 1982, p. 226, ISBN 0-8047-1129-1.
- ↑ Ethnologue report for language code