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La fisiocrazia

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La fisiocrazia
Tipo di risorsa Tipo: lezione
Materia di appartenenza Materia: Storia del pensiero economico
François Quesnay

La fisiocrazia è una dottrina economica che si affermò in Francia verso la metà del XVIII secolo, principalmente nel triennio 1756 - 1758, in chiara opposizione al mercantilismo e con lo scopo di risollevare le sorti delle scarse finanze francesi.

La dottrina fisiocratica si basava sulle opere del medico ed economista François Quesnay, che scrisse nell'Encyclopédie le due voci "Fittavolo" e "Grani"; il suo Tableau économique (1758) costituì la base della dottrina.

Secondo il pensiero di Quesnay l'agricoltura è la vera base di ogni altra attività economica: solo l'agricoltura è infatti in grado di produrre beni, mentre l'industria si limita a trasformare e il commercio a distribuire. La fisiocrazia assume quindi il momento della produzione dei beni e non il momento dello scambio come situazione in cui viene creata ricchezza. Tutto il ciclo economico della fisiocrazia ha come fine ultimo quello di creare un surplus (o prodotto netto), che poi verrà investito nuovamente nell'agricoltura (per aumentare la produttività di un terreno, avere a disposizione più manodopera, compiere ricerche nel campo delle macchine agricole), attraverso una condizione di libero mercato.

Le classi sociali vanno anch'esse viste in rapporto alla funzione che svolgono all'interno del ciclo produttivo: chi investe il capitale iniziale e vive del prodotto netto fa parte della classe proprietaria o oziosa; i contadini, la classe che coltiva la terra e crea attivamente ricchezza, costituiscono la classe produttiva; chi trasforma i beni in prodotti finiti o si limita a consumarli fa parte infine della classe sterile.

La fisiocrazia ebbe una notevole influenza durante gli anni settanta del Settecento e quest'idea di libero mercato ispirò Adam Smith. Tuttavia, la visione fisiocratica dell'agricoltura venne rifiutata proprio da Smith e da David Ricardo: la teoria del valore basato sul lavoro, contrapposta a quella fisiocratica, ha appunto origine dalle opere di questi due economisti.

I fisiocratici furono i primi a teorizzare la nascita di un buon governo basato sul dispotismo. I pensatori classici che si erano susseguiti fino ad allora, avevano sempre inserito, nella classificazione delle forme di governo, il dispotismo tra quelle corrotte. I seguaci di Quesnay, tuttavia ritennero che la migliore tipologia di governo era quella basata sull'essenza naturale dell'uomo. Un unico individuo, illuminato, che avrebbe guidato i suoi sudditi verso il bene. Il dispotismo diventa in questo caso un "dispotismo illuminato"

I principali fisiocratici

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APPROFONDIMENTO

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Il Tableau économique

Tableau économique di François Quesnay

Il Tableau économique è un modello fisiocratico dove la società è divisa in tre classi:

  1. Proprietari Terrieri (Aristocrazia, Alto clero)
  2. Lavoratori Sterili (Artigiani, Mercanti)
  3. Lavoratori Produttivi (Agricoltori, Allevatori, Pescatori)

Questo modello fu elaborato da François Quesnay (1694-1774), il più famoso esponente della scuola fisiocratica.
Il modello prevede un flusso di merci che viene prodotto e distribuito secondo uno schema basato sull'analogia con la circolazione sanguigna. Si tratta di un equilibrio economico stazionario, chiuso, in cui non c'è la distinzione tra fattori produttivi e beni prodotti.

Le Tableau économique costituisce il primo tentativo di schematizzare il funzionamento di un sistema economico che ha immissioni ed emissioni, entrate ed uscite.
Quesnay tende a mettere la terra al centro del suo pensiero. Nel tableau di Quesnay esiste una classe sociale costituita da liberi Agricoltori proprietari dei mezzi di produzione: i capitalisti. Questi prendono in affitto la terra dai relativi proprietari (i rentiers) e assumono i braccianti del cui lavoro hanno bisogno.
Ci sono alcune caratteristiche da tenere in considerazione:

  1. il capitale in grano usato come semente e come bene di sussistenza dei padroni e dei braccianti deve essere disponibile prima che cominci la coltivazione della terra (chiamato anticipazione annuale);
  2. per capitale si intende sia i mezzi fisici di produzione (sementi) sia i mezzi di sussistenza degli agricoltori e dei braccianti;
  3. il processo è circolare; la stessa merce è al contempo sia Input (sementi e grano di sussistenza) che Output (grano raccolto).

Egli supponeva che all'inizio del processo di produzione i capitalisti avessero a disposizione 3 unità di grano, le quali servivano 1 unità come sementi e 2 unità come beni di sussistenza dei lavoratori. Alla fine dell'annata essi si aspettavano 5 unità di grano, quindi un sovrappiù di 2 unità.
Questa operazione è possibile perché tutte le grandezze prese in considerazione sono omogenee, non hanno bisogno di alcuna teoria del valore e possono essere espresse addirittura in termini fisici (unità di grano). Nei sistemi capitalistici, in cui si produce un'infinità di merci, la soluzione data da Quesnay è insostenibile.

Quesnay presenta uno schema macroeconomico, però, suddividendo e classificando le classi sociali (che poi coincidono con le classi economiche), quindi non parla di cittadini, come avrebbe dovuto fare trattandosi di uno schema macroeconomico, ma parla di un proprietario terriero, un artigiano e un agricoltore (gli Agricoltori o Imprenditori Agricoli sono i coltivatori diretti, gli imprenditori che anticipano capitale in attrezzature e materie prime e assumono braccianti per la produzione, ma non sono proprietari della terra che coltivano).

Inizialmente si ha:

  1. un Proprietario Terriero che possiede 2 Terreni;
  2. un Artigiano che ha prodotto 3 Manufatti;
  3. un Agricoltore che ha prodotto 3 Alimenti e 2 Materie Prime (Sementi).

Gli Agricoltori devono affrontare il processo produttivo nel loro settore (l'agricoltura) quindi conservano per se stessi 1 di Alimenti e 1 di Sementi e acquistano dagli artigiani 1 di Manufatti e dai Proprietari Terrieri 2 Terreni.
Gli Artigiani devono produrre i Manufatti e pertanto hanno bisogno di 1 di Materie Prime e 1 di Alimenti che Acquistano dagli Agricoltori e di 1 di Manufatti che hanno prodotto loro stessi l'anno precedente. I Proprietari Terrieri invece non producono ma acquistano il necessario per vivere ovvero 1 di Alimenti dagli Agricoltori e 1 di Manufatti dagli Artigiani.

Guardato dal punto di vista delle vendite anziché degli acquisti possiamo dire:

  1. gli Agricoltori vendono 1A e 1S agli Artigiani e 1A ai Rentiers. Tengono per se 1A e 1S;
  2. gli Artigiano vendono 1M agli Agricoltori, 1M ai Rentiers e tengono per se il restante 1M;
  3. i Rentiers vendono 2 Terreni agli Agricoltori.

Allora complessivamente gli Agricoltori vendono tanto quanto comprano (in pratica Quesnay confonde i valori delle cose con la loro quantità, cioè 1 Terreno = 1 Alimento = 1 Manufatto). Tutto quello che producono lo devono vendere, né più né meno. Gli Artigiani vendono 2M e acquisto 1A+1S ovvero tanto quanto hanno venduto. I Proprietari Terrieri si limitano a spendere nel ciclo produttivo quello che hanno preso sotto forma di prodotto netto da parte degli Agricoltori; risultano dei passivi perché non producono ma sono comunque attivi sul mercato perché comprano 1A e 1M e vendono 2T. Tutto quadra perché ogni classe economica spende tanto quanto vende.

Dopo gli scambi si avrà:

  1. il Proprietario Terriero possiede il necessario per vivere ovvero 1 di Alimenti e 1 di Manufatti;
  2. l'Artigiano possiede il necessario per vivere e per produrre nuovamente: 1 Alimenti, 1 Sementi, 1 Manufatti (macchinari);
  3. il Contadino possiede il necessario per vivere e per produrre nuovamente: 1 Alimenti, 2 Terra, 1 Sementi, 1 Manufatti (zappa e altro).

Potremmo richiudere il ciclo dicendo che gli Alimenti e le Materie Prime (Sementi) si consumano nella produzione e lo stesso accade (e ciò è vero nel lungo periodo) ai Manufatti. Ma nel Frattempo gli Agricoltori hanno prodotto 3 unità di Alimenti e 2 di Sementi, mentre gli Artigiano hanno prodotto 3 di Manufatti. Se consideriamo che per pagare l'affitto dei 2 Terreni gli Agricoltori devono dare 2 A ai Rentiers la situazione diventa:

Dopo la produzione si avrà:

  1. il Proprietario Terriero possiede 2 di Alimenti come rendita del terreno;
  2. l'Artigiano ha prodotto 3 Manufatti;
  3. il Contadino ha prodotto 3 Alimenti (2 dei quali sono andati ai Rentiers come rendita) e 2 Sementi; tengono per se i 2 terreni.

Oppure più semplicemente alla fine della produzione, gli Agricoltori restituiscono i terreni ai legittimi proprietari per poi riaffittarli se necessario. Allora avremo esattamente la situazione iniziale:

Dopo la produzione si avrà:

  1. al Proprietario Terriero ritornano i suoi 2 Terreni;
  2. l'Artigiano ha prodotto 3 Manufatti;
  3. il Contadino ha prodotto 3 Alimenti e 2 Sementi; ha restituito i 2 terreni.

In realtà, nella formulazione di Quesnay gli artigiani non tengono nulla per sé perché non sono considerati produttivi. Essi semplicemente trasformano le Materie Prime della natura in Manufatti. Infatti, partono da 2M e vendono 1M ai Rentiers e 1M agli Agricoltori, comprando 1A e 1S da questi ultimi. Invece gli Agricoltori consumano 1A e, supponiamo, ½M per vivere mentre dal restante ½M + 1S + 2T (= 3½) producono 3A + 2S (= 5). Quindi essi producono effettivamente ricchezza dal nulla. Anche i Rentiers sono inerti perché non producono nuova ricchezza. Comunque sia e comunque si voglia vedere la cosa, non c'è dubbio che questo modello è un modello statico, di una economia in fin dei conti non produttiva, perché il prodotto nazionale o la ricchezza complessiva non varia dopo un ciclo di scambio e produzione, cioè non si produce alcuna ricchezza aggiuntiva.

L'innovazione di Quesnay risiede nel fatto che nella sua formulazione di un modello matematico, seppur semplice ed incompleto, ci sono le premesse per il concetto macroeconomico dell'equilibrio economico generale e per il modello Input Output di Leontief.
Molti ritengono che il fondatore dell'economia politica sia stato Smith (1776) mentre Marx dirà che il vero fondatore è Quesnay per aver introdotto il concetto di un processo economico circolare seppure stazionario e chiuso, per non aver fatto distinzione tra fattori e mezzi produttivi, tra fattori produttivi (input) e beni prodotti (output) (è il concetto base della Produzione di merce a mezzo di merce) e soprattutto per aver classificato e distinto le classi sociali, facendoli coincidere con le classi economiche.
Infine si potrebbe dire che ha concepito un processo che in un certo modo rispetta il presupposto della concorrenza perfetta senza porsi il problema della domanda effettiva, ovvero tutto quello che viene prodotto deve essere rimesso in circolo e quindi investito e consumato. Nel suo pensiero, la moneta non conta e non è soggetta ad alcuna domanda effettiva. Il suo modello tratta un equilibrio stazionario, e non esiste una teoria del valore in senso proprio.

Bibliografia

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  • I fisiocratici, a cura di Bruno Miglio, Roma-Bari, Laterza, 2001