Il nuovo secolo e la società di massa (scuola media)

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Il nuovo secolo e la società di massa (scuola media)
Tipo di risorsa Tipo: lezione
Materia di appartenenza Materia: Storia per la scuola media 3
Avanzamento Avanzamento: lezione completa al 100%

All'inizio del nuovo secolo l'Europa vive un periodo di pace[modifica]

Esposizione universale del Expo 1889 a Parigi

Parigi, per festeggiare l'inizio del XX secolo, organizzò L'Esposizione universale del 1900, che era un'enorme fiera in cui vennero presentate tutte le meraviglie tecnologiche create durante la Seconda rivoluzione industriale e una varietà di prodotti esotici arrivati da tutte le parti del mondo. L'esposizione durò un anno, durante il quale Parigi fu visitata da un'immensità di persone provenienti da tutto il mondo. Parigi accolse questo immenso pubblico con immensità e frivolezza: la Tour Eiffel, costruita da poco,[1] svettava con tutta la sua possente mole d'acciaio, i boulevards suscitavano stupore per la loro grandiosità, il teatro dell'Opera aveva in programma opere liriche per tutti i gusti, mentre nel quartiere degli artisti e dei locali notturni le ballerine di can-can, un ballo indiavolato, si esibivano davanti a un pubblico maschile.[2]

L'Europa, a parte alcune guerre lontane, era in pace da trent'anni. Infatti dal 1870 la Germania guidata da Bismarck si era fatta garante di una politica di pace internazionale per assicurarsi progresso e industrializzazione. Nessuno pensava che la guerra potesse di nuovo insanguinare il continente. Questo spirito di pace era stato solennizzato nel 1894 da De Coubertin che aveva convinto le nazioni a far rinascere le Olimpiadi. [3]

La belle époque[modifica]

Moulin Rouge - La Goulue manifesto di Henri de Toulouse-Lautrec del 1891

Per tutti questi motivi il periodo dal 1900 al 1914 fu caratterizzato da un'atmosfera di euforia che venne sintetizzata nell'espressione Belle époque, "bei tempi". Di questi anni ci giungono immagini frivole e festive (i balli, le feste ...).

Le continue scoperte e le innovazioni tecnologiche lasciavano sperare che in poco tempo si sarebbe trovata una soluzione a tutti i problemi dell'umanità. Debellata la maggior parte delle epidemie e ridotta notevolmente la mortalità infantile, gli abitanti del pianeta toccavano ormai il miliardo e mezzo. Alla crescita demografica fece riscontro anche un impressionante aumento della produzione industriale e del commercio mondiale, che tra il 1896 e il 1913 raddoppiarono. La sterlina era il solidissimo riferimento economico.[4]

Il simbolo della Belle époque fu la velocità. L'automobile, comparsa a fine Ottocento, dava a chi la guidava la sensazione eccitante di superare un cavallo al galoppo. Contemporaneamente aumentavano le gare di corsa (a piedi, in bicicletta, in macchina) che fecero della velocità la base della rivalità sportiva. La velocità delle macchine, delle biciclette, delle motociclette e poi degli aeroplani divenne la protagonista dei desideri maschili.

Gli uomini dell'epoca ebbero la sensazione che il mondo si stesse rimpicciolendo grazie alla rete di cavi telegrafici, che collegavano tutto il pianeta e che permettevano comunicazioni rapidissime, e alle navi a vapore che avevano ridotto le distanze rispetto alle navi a vela. Non solo le macchine erano in competizione ma anche le navi erano eternamente in competizione. Le navi gareggiavano per vincere dei premi, uno di questi, il "Nastro blu" assegnato alla traversata più veloce fece decidere a Edward John Smith (capitano del Titanic) di percorrere la rotta più veloce ma anche più pericolosa, la rotta polare, che causò l'affondamento del Titanic, schiantatosi contro un iceberg.[5]

Nasce la "società dei consumatori"[modifica]

Pubblicità di lampade elettriche (1897)

Durante la Belle époque la Seconda rivoluzione industriale era in pieno svolgimento. Nuove invenzioni si aggiungevano a quelle dell'Ottocento e le vecchie venivano perfezionate.

I centri economici più importanti stavano cambiando. Mentre l'Inghilterra era in declino perché non rinnovava le sue industrie ormai invecchiate e aveva perso lo slancio iniziale, emergevano in Europa la Germania e in America gli Stati Uniti; seguivano a una certa distanza Italia, Francia, Austria, Russia. In tutti questi paesi la rivoluzione industriale stava cominciando a entrare nelle case e a trasformare la vita quotidiana.

La Prima rivoluzione industriale aveva migliorato il generale tenore di vita sotto gli aspetti dell'aumento della produzione agricola e delle innovazioni della produzione tessile. Quindi aveva immesso sul mercato generi alimentari e tessili, che sono beni di consumo immediato, a prezzi più accessibili. La Seconda rivoluzione industriale invece offre beni di consumo durevoli come il telefono, la bicicletta, l'automobile, la macchina da cucire.

Il pubblico rispose desiderando possederli e creando una società di consumatori di cui industriali e commercianti dovevano assecondare la spontanea propensione all'acquisto.

Gli Stati Uniti furono i primi a soddisfare questo desiderio migliorando le tecniche di distribuzione: costruendo grandi magazzini nelle grandi città, dove si trovava qualsiasi oggetto e, nei paesini e nelle zone rurali, dove la vendita avveniva per corrispondenza e per aumentare i compratori introdussero il pagamento a rate.[6]

La produzione in serie è permessa grazie alla catena di montaggio[modifica]

Mentre i consumatori aumentavano grazie alle nuove tecniche di distribuzione e alla pubblicità, gli industriali dovevano produrre di più e a prezzo più basso per soddisfare tutti i compratori. Così nel 1909 Henry Ford, un industriale statunitense, ideò una nuova automobile chiamata Modello T, che per le sue caratteristiche si rivolgeva non alla classe ricca ma alla "classe media".[7]

Il "Modello T" era più piccolo di una macchina di lusso ed era composto da pochi pezzi, quindi il suo prezzo era già accessibile ma bisognava trovare il modo di produrne di più e di ridurre ancora i costi di fabbricazione. Il modo lo trovò l'ingegnere statunitense Frederick Taylor che aveva inventato una nuova organizzazione del lavoro chiamata "Taylorismo" e che portava all'estremo la divisione del lavoro teorizzata da Adam Smith nel Settecento.

Il processo produttivo veniva suddiviso in una serie di mini-operazioni ancora più semplici grazie alle quali — secondo Taylor — la velocità di produzione aumentava, i costi diminuivano, il numero di pezzi prodotti si moltiplicava e di conseguenza scendeva il prezzo di vendita e salivano i guadagni.

La teoria di Taylor fu introdotta da Ford nel 1913 in fabbrica, dove introdusse la catena di montaggio, che era un nastro mobile che trasportava pezzi identici. Lungo questo nastro a intervalli regolari si trovavano gruppi di operai, ognuno dei quali era adibito a una singola operazione (come avvitare un bullone) senza che il ritmo della catena si fermasse mai. Grazie a questo Ford realizzò la produzione in serie che gli consentì di immettere sul mercato più di due milioni di automobili l'anno a meno di 300 dollari Usa che, grazie a vero e proprio "bombardamento" pubblicitario, furono vendute in ogni angolo degli Stati Uniti.[8]

Ford compensa gli operai per il lavoro massacrante alla catena di montaggio[modifica]

La Model T del 1923 della UPS

Il lavoro degli operai alla catena di montaggio e i ritmi imposti dal nastro erano massacranti e ripetitivi senza che gli operai avessero la possibilità di allontanarsi dal nastro. Questi fattori alienavano l'uomo e lo rendevano simile a un robot.

Ford quando si rese conto delle condizioni cui sottoponeva i suoi operai e li motivò con dei privilegi, come l'aumento del salario a 8 dollari contro una media di 5,5 dollari della concorrenza e la riduzione delle ore giornaliere a otto (non le dieci di norma). Il suo sistema si diffuse in tutta Europa e non solo nel settore automobilistico ma in tutto quello meccanico.[9]

Vengono formati i trust[modifica]

L'ampliamento dei mercati determinato dalla "società dei consumatori" permise ad alcune aziende di accumulare enormi guadagni (capitali) che permisero loro di comprare tutte le aziende minori del proprio settore.

Il trust fu considerato da subito molto pericoloso perché permetteva a un solo uomo di controllare tutto un sistema produttivo eliminando la concorrenza e vanificando la libertà d'impresa protagonista della prima fase della Rivoluzione industriale. Uno dei principali trust fu la Standard Oil, una società petrolifera statunitense. Fondata nel 1870, crebbe e arrivò a controllare l'intero settore petrolifero (dall'estrazione alla raffinazione). Se apriva una nuova azienda petrolifera abbassava talmente tanto il prezzo da far fallire l'azienda concorrente per poi comprarla. La Standard Oil guidata dal miliardario Rockefeller con l'entrata in vigore delle leggi antitrust nel 1911 venne citata dalla corte suprema degli Stati Uniti e costretta a sciogliersi.[10]

Nascono i partiti di massa e ottengono il suffragio universale[modifica]

Il Novecento oltre a essere il secolo della creazione della società dei consumatori fu anche il secolo della partecipazione delle masse alla vita politica, causata dall'aumento del peso del movimento operaio.

La partecipazione dei lavoratori ai partiti ebbe come conseguenza il mutamento dei "partiti di notabili" che erano i partiti dell'Ottocento in cui si trovavano le persone ricche e influenti (i notabili, notai, avvocati) raccolti intorno a persone potenti e prendevano i voti della borghesia, in "partiti di massa" partiti che sono dotati di una "struttura permanente" garantita dal tesseramento e articolata in organizzazioni locali caratterizzate da una costante attività guidata da un segretario e da un gruppo dirigente.

I partiti di massa si impegnarono a ottenere il suffragio universale maschile e così avvenne: nella prima metà del Novecento tutti gli stati ottennero il diritto di voto esteso a tutti i cittadini maggiorenni maschi senza limitazione di reddito e di istruzione (l'Italia l'ottenne nel 1912).[11]

La società di massa[modifica]

La società di massa è la società in cui la maggior parte della popolazione vive in città dove le persone hanno contatti tra di loro con maggiore facilità, perché lavorano nelle grandi industrie e perché abitano nei palazzi. Questo porta le persone ad assumere un carattere anonimo e impersonale perché le relazioni sociali non avvengono in piccole comunità dove ognuno sa tutto di tutti ma in realtà enormi come le fabbriche e i partiti. Inoltre le persone si sono trasformate da auto-consumatori in consumatori. In questa società le persone tendono a uniformarsi sulla base di modelli decisi dall'alto e l'individuo ha sempre meno peso in un mondo dove le idee tendono a uniformarsi manipolate dalla pubblicità.[12]

Verifica se hai capito[modifica]

Vai alla pagina Esercizi del nuovo secolo e la società di massa (scuola media) per verificare le tue conoscenze

1 Per commemorare che cosa fu fatta l'esposizione universale? Dove? E che cosa conteneva?

2 Da che cosa fu caratterizzata la belle époque?

3 Cos'è la società dei consumatori?

4 Cosa permise la creazione della produzione in serie? Quali furono i vantaggi? E gli svantaggi?

5 Cos'è un trust?

6 Cos'è la società di massa?

Note[modifica]

  1. La torre fu costruita per l'Esposizione Universale del 1889.
  2. Esposizione di Parigi del 1900. URL consultato l'08 gennaio 2016.
  3. De Coubertin. URL consultato l'08 gennaio 2016.
  4. Belle Époque. URL consultato l'08 gennaio 2016.
  5. RMS Titanic. URL consultato l'08 gennaio 2016.
  6. Seconda rivoluzione industriale. URL consultato l'08 gennaio 2016.
  7. Ford Model T. URL consultato l'08 gennaio 2016.
  8. Divisione del lavoro. URL consultato l'08 gennaio 2016.
  9. Ford Model T. URL consultato l'08 gennaio 2016.
  10. Vittoria Calvani, STORIe mondi, Mondadori, 2014, pp. 28-29, ISBN 9788824744362.
  11. Partito di massa. URL consultato l'08 gennaio 2016.
  12. Cultura di massa. URL consultato l'08 gennaio 2016.