Il nome (scuola media)
È una parte variabile del discorso. Indica persone, animali o cose esistenti o immaginarie. Un esempio di nome è Il gatto. Qualsiasi parte del discorso preceduta da un articolo diventa un nome. Per esempio il bello.
Definizione
[modifica]I nomi possono essere definiti come
le parole con le quali gli uomini esprimono l'idea di una qualsiasi cosa, sia essa una cosa vivente o non vivente, sia essa una cosa materiale o immateriale. |
- Es: bambino, pulcino, mela, girasole, stella, uva, mosca, bottiglia, maestra, mughetto, ...
Dato il fenomeno della pluralità delle lingue, una stessa idea può venire espressa con nomi diversi nelle varie lingue:
- Es: idea dell'albero:
in italiano con il nome | in inglese con il nome |
a-l-b-e-r-o | t-r-e-e |
Come accennato, i nomi vengono usati non soltanto per esprimere le idee di cose materiali ma anche le idee di "cose immateriali" in genere:
- Es: amore, bontà, dolcezza, pazienza, ...
Nome maschile e femminile
[modifica]I generi del nome sono due: maschile e femminile. Normalmente il genere femminile finisce con la “-A”, invece quello maschile finisce con la “-O”. Al plurale quello femminile con la “-E”, invece quello maschile con la “-I”
Nomi singolari e plurali
[modifica]Il numero è formato dal singolare e il plurale. Esempio:
- il gatto è singolare
- i gatti è plurale.
Invariabili
[modifica]Si dicono nomi invariabili quelli che mantengono il singolare e il plurale uguali. Il cambiamento del numero è segnato dall'articolo o da altri elementi della frase che concordano con il nome Esempio:
- singolare un'auto lussuosa
- plurale delle auto lussuose
Difettivi
[modifica]Sono quei nomi che sono usati solo al plurale o solo al singolare. Esempio:
- singolare riso
- plurale nozze
Sovrabbondanti
[modifica]Sono i nomi che hanno più plurali. Esempio
- singolare braccio
- plurale braccia, bracci
Nomi astratti e nomi concreti
[modifica]I nomi astratti si riferiscono a cose che esistono nella nostra mente. Esempio : felicità, gioia, rabbia, paura, libertà e amore... I nomi concreti si percepiscono con uno dei nostri cinque sensi. Esempio: PORTA, QUADERNO, FORBICI …
Nomi alterati
[modifica]Si dicono alterati i nomi che vengono modificati da particolari suffissi in modo da mettere in evidenza le dimensioni o la qualità della persona, dell’animale o della cosa indicata dal nome.
Vezzeggiativi
[modifica]I vezzegiativi assumono un valore affettuoso; si formano con i suffissi: -ello, -etto, -ino, -uccio. Esempio: bambinello, galletto, topino, boccuccia
Diminutivi
[modifica]I diminutivi indicano qualcosa di piccolo e carino; hanno i suffissi-ino-etto-ello-uccio- Esempio: gattino,ometto,alberello,cavalluccio.
Accrescitivi
[modifica]Gli accrescitivi indicano qualcosa di molto grande. Si formano con i suffissi -one, -accione Esempio: omone-omaccione.
Dispregiativi
[modifica]I dispregiativi indicano qualcosa di brutto o sgradevole; si formano con i suffissi -astro, -accio Esempio: giovinastro,gattaccio
Falsi alterati
[modifica]Sono dei nomi che sembrano alterati ma in realtà non lo sono. Esempio
- burrone (non è un burro grande)
- mattone (non è un matto grande)
- mulino (non è un mulo piccolo)
- merletto (non è un merlo piccolo).