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Il 25 Aprile - Festa della Liberazione

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Il 25 Aprile - Festa della Liberazione
Tipo di risorsa Tipo: lezione
Materia di appartenenza Materia: Progetti per la Scuola Primaria
Avanzamento Avanzamento: lezione completa al 100%
Manifesto Festa della Liberazione

Tutti sappiamo che il 25 Aprile è il giorno della Festa della Liberazione. Ma perché ?

Il 25 aprile 1945 è ricordato come il giorno della vittoria della Resistenza Italiana sul nazifascismo. In quel giorno infatti Milano, sede della più ampia resistenza antifascista, insorge e libera la città dal fascismo. Contemporaneamente viene liberata anche Torino e le maggiori città italiane avviando così l'Italia alla fine della guerra. Il 28 aprile, cioè tre giorni dopo, Mussoline verrà catturato e giustiziato. L'8 maggio i tedeschi si arrenderanno mentre i giapponesi si arrenderanno solo il 2 settembre. Perché è così importante commemorare la Resistenza ?

Torino, 6 maggio 1945. Sfilata della liberazione in piazza Vittorio Veneto

La Resistenza e gli Alleati (cioè le truppe americane e inglesi) hanno combattuto una cruente guerra contro le truppe fasciste e naziste per liberare l'Europa da Hitler e Mussolini. La guerra non ha coinvolgo solo soldati addestrati ma spesso anche persone semplici che hanno dato la loro vita per la libertà. Queste persone sono chiamate partigiani e combattevano per la cosiddetta Resistenza. I partigiani non erano un esercito ma cittadini armati che si univano per combattere il nemico nazifascista. Essi spesso collaboravano con gli eserciti alleati e il loro aiuto è spesso stato decisivo.

I partigiani avevano idee diverse. Erano cattolici, comunisti, liberali, socialisti, azionisti, monarchici, anarchici, ma tutti erano uniti nell'obiettivo di liberare l'Italia dai nazi fascisti e si riunirono nel CLN cioè Comitato di Liberazione Nazionale che dopo la guerra sarà l'asse principale per la futura nascita della Repubblica.

Bandiera del Comitato di Liberazione Nazionale
(1943 – 1945)

E' proprio la Resistenza ad aver dato le radici alla Repubblica. In Assemblea Costituente (cioè l'Assemblea che ha redatto la nostra Costituzione) sedevano, in prevalenza, proprio quei partiti che componevano il CLN portando le rispettive tradizioni politiche e ispirando la Costituzione di quei principi di democrazia e antifascismo che la Resistenza aveva dovuto lottare con le armi per ottenere.

Il ricordo di questi eventi è importante ed è per questo che ogni anno si festeggia il 25 aprile, la libertà, con manifestazioni come cortei in varie città a cui spesso partecipano anche i reduci di guerra quali i partigiani. Interessante è anche visitare i luoghi storici delle città a cui vengono in questi giorni dedicate corone d'alloro.

Piero Calamandrei

Piero Calamandrei, uno dei padri della nostra Costituzione, nel 1955 diceva “La libertà è come l’aria. Ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare”. Il ricordo, sentito anche attraverso la viva voce di chi ha vissuto la dittatura fascista e le guerre di liberazione da essa, è importantissimo proprio per comprendere quanto sia fragile la nostra libertà e quanto essa vada protetta e difesa per le generazioni future.

Di seguito il link a YouTube di un Video con l'intervista ad un partigiano: Filmato audio Enrico Omodeo Salè videodreamer, Intervista al partigiano novarese Mario Fanchini su fascismo e resistenza, su YouTube. URL consultato il 25 aprile 2017.

La Canzone della Resistenza

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Bella ciao è una canzone popolare cantata dai simpatizzanti del movimento partigiano italiano, durante e dopo la seconda guerra mondiale, che combattevano contro le truppe fasciste e naziste. Dopo la Liberazione la versione partigiana di Bella ciao venne poi cantata e tradotta e diffusa in tutto il mondo grazie alle numerose delegazioni partecipanti al Primo festival mondiale della gioventù democratica che si tenne a Praga nell'estate 1947, dove andarono giovani partigiani emiliani che parteciparono alla rassegna canora “Canzoni Mondiali per la Gioventù e per la Pace”, dove inventarono il tipico ritmico battimano. Anche gli storici della canzone italiana Antonio Virgilio Savona e Michele Straniero hanno affermato che Bella Ciao fu poco cantata durante la guerra partigiana, e venne diffusa nell'immediato dopoguerra. E ancora oggi è cantata in tutto il mondo. La musica, di autore sconosciuto, è stata fatta risalire, in anni passati, a diverse melodie popolari.

Il seguente testo è quello più diffuso, con alcune varianti tra parentesi:

«Una mattina mi son svegliato,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
Una mattina mi son svegliato
e ho trovato l'invasor.

O partigiano, portami via,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
O partigiano, portami via,
ché mi sento di morir.

E se io muoio da partigiano,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
E se io muoio da partigiano,
tu mi devi seppellir.

Mi seppellirai [Mi porterai / E seppellire] lassù in [sulla] montagna,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
E seppellire [Mi seppellirai / Mi porterai] lassù in [sulla] montagna
[sotto l'ombra] all'ombra di un bel fior.

E [Tutte] le genti che passeranno
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
E [Tutte] le genti che passeranno
Ti diranno «Che bel fior!»

«È questo il fiore del partigiano»,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
«È questo il fiore del partigiano
morto per la libertà!»»

Di Seguito il link a YouTube con la Canzone reinterpretata dai Modena City Rambler durante il Concerto del 1° Maggio a Roma del 2011: Filmato audio Toysoft1, Concerto Del 1° Maggio 2011 - Modena City Ramblers - Bella Ciao, su YouTube. URL consultato il 25 aprile 2017.