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Dalla tarda antichità all'alto medioevo

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Dalla tarda antichità all'alto medioevo
Tipo di risorsa Tipo: lezione
Materia di appartenenza Materia: Storia medievale

Il medioevo è un periodo storico che viene posto per convenzione tra il 476 d.C. (deposizione dell'ultimo Imperatore d'Occidente Romolo Augustolo da parte di Odoacre) ed il 1492. Il medioevo viene diviso comunemente in due parti, ma deve essere diviso in alto medioevo, pieno medioevo e basso medioevo divisione derivata dalla più recente storiografia.


La diffusione del Cristianesimo ed il mondo romano

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Il mondo delle città

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Il mondo romano si distingueva nettamente dal resto delle popolazioni barbariche abitanti in Europa, tant'è vero che i confini dell'Impero erano molto netti dal punto di vista organizzativo, questo confine viene definito limes al di là di quest'ultimo era evidente il basso livello di sviluppo urbano ed organizzativo della civiltà e l'assenza di città (tranne che nei grandi imperi comme quello cinese, dei Gupta e quello persiano), le quali erano molto sviluppate nell'Impero; certo lo sviluppo urbano era come un'onda d'urto che partiva dal centro dell'impero e che andava scemando man mano che si allontanava, infatti per il corso di tutto il medioevo lo sviluppo urbano più "massiccio" si avrà nei territori dell'Europa prima colonizzati più fortemente dai romani. Molto importante è anche lo sviluppo dei servizi pubblici erogati e supportati dallo stato che risiedevano in edifici pubblici, un elemento caratterizzante del medioevo è infatti la perdita totale di tali servizi pubblici e degli stessi edifici. La tipica città romana dal punto di vista geomorfologico è situata in pianura questo perché il livello di minaccia militare era basso, le città erano costruite a partire dall'incrocio delle due vie principali al cui centro c'era la piazza principale; queste due vie sono chiamate cardo e decumano, ben visibili ancora oggi nei centri abitati di origine romana. Questa parte di città viene detta Urbs che corrisponde al "centro" che aveva per lo più funzioni organizzative, intorno a questo centro c'era una zona disseminata di abitazioni dei vari ceti detta civitas, mentre tra la città e la campagna c'era il suburbio ovvero la periferia, infine la campagna, territorio dall'organizzazione molto interessante. Secondo il principio della centuriazione la campagna era divisa in quadrilateri ben organizzati e registrati da tecnici preposti chiamati mensores, veri e propri geometri dell'antichità.

La diffusione del Cristianesimo

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Durante il periodo tra il I-II secolo si venne a sviluppare un periodo di fioritura culturale, tant'è vero che la scrittura si diffuse anche tra i ceti più poveri mentre prima era appannaggio dei ceti più ricchi, oltre a questo sviluppo ci fu anche uno sviluppo nella vita religiosa delle persone con l'avvento di nuove religioni a carattere salvifico che ispiravano le genti alla carità, alla pietà, al perdono, queste religioni non si svilupparono però solamente nell'occidente con i culti del Mitraismo, di Cibele e del Cristianesimo, ma anche in Asia con culti come quello del Buddhismo e del Confucianesimo, poiché le vecchie religioni politeiste incominciavano a rivelarsi poco adatte al tipo di società che veniva a crearsi.

In Occidente il culto del Cristianesimo comunque riusci a soppiantare definitivamente il Mitraismo che fu sul punto di diventare la religione di stato; solamente durante il IV secolo il Cristianesimo ebbe la meglio, perché mal si confacevano le pratiche orgiastiche del Mitraismo alle classi più alte. Comunque il Cristianesimo prima di riuscire ad affermarsi dovette sopravvivere alle persecuzioni durante il III secolo: anche se i romani concedevano la libertà di culto, cristiani erano esclusi perché si rifiutavano di riconoscere la figura dell'Imperatore come una divinità. Diocleziano venne proclamato imperatore nel 284 d.C. e diede avvio alle persecuzioni a partire dal 303, perché la nuova religione era vista come un pericoloso elemento per la pace e l'unità dello stato che in quel momento per altro stava passando per un periodo di profonda crisi. Comunque il Cristianesimo riuscì a diffondersi soprattutto grazie a Paolo di Tarso detto anche "l'apostolo delle genti", grazie alle sue lettere e al suo impegno per diffondere la dottrina nelle città, la dottrina non raggiunse invece le campagne che rimasero fedeli ai culti antichi: il termine pagani indica appunto gli abitanti dei villaggi.

La Crisi del III secolo

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La crisi del III secolo si sviluppò in tutto l'Impero, ma fu devastante nell'Occidente, le cause principali sono state la crescita abnorme delle città a discapito delle campagne che venivano abbandonate, anche perché la terra era ormai impoverita e non rendeva più il dovuto. Finché agli imperatori fu possibile soddisfare i bisogni delle città acquistando il grano in Egitto e nelle province orientali riuscirono a mantenere una certa stabilità, che però non era destinata a durare molto. Infatti quando tra il II-III secolo i Germani cominciarono a fare pressioni sul confine fu necessario destinare ingenti somme di denaro per la difesa di quest'ultimo. Ciò causò la crescita senza freni dell'inflazione poiché il disavanzo del bilancio veniva coperto con la coniazione di altre monete, ma la carenza di metallo prezioso le rendeva sempre più leggere, causandone la svalutazione, la quale causava l'aumento dei prezzi. La causa della scarsità di metalli preziosi era anche uno dei fattori che contribuirono alla crisi dell'occidente. L'occidente infatti comprava beni di lusso dall'oriente in cambi di monete preziose, mentre l'oriente comprava beni di poco valore dall'occidente, quindi questo scambio causò il progressivo impoverimento dell'occidente. Tutto questo continuò fino al 284 d.C. quando Diocleziano venne acclamato imperatore dall'esercito. Diocleziano fermò l'abbandono delle città bloccando i contadini come anche gli artigiani e tutti coloro che contribuivano al sostentamento delle città alla terra senza permettere loro alcuna mobilità, inoltre fisso i salari ed i prezzi nel 301 d.C. riuscendo a ristabilire la situazione precaria dell'occidente facendo nascere qua e là timidi segni di rifioritura economica. Infine Diocleziano attuò anche una riforma della costituzione facendo sì che l'autorità imperiale fosse divisa in due Cesari e due Augusti, i quali sarebbero dovuti succedere ai primi, nominando altri due augusti. Nel mentre Diocleziano in qualità di primo Cesare si impegnava a divinizzare la sua figura.

La definizione della dottrina cristiana

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La cristianità dopo essere uscita dalle persecuzioni di Diocleziano si ritrovò a fare i conti con la sua ancora debole organizzazione, a cui pose rimedio con la creazione di un ordinamento ecclesiastico aderente ai quadri dell'Impero. con vescovi che rispondevano del loro operato ai vescovi metropoliti, i quali a loro volta rispondevano alle sedi vescovili più importanti che erano Roma, Costantinopoli, Antiochia, e Gerusalemme. Bisogna specificare che le sedi vescovili a prescindere dalla loro importanza erano nelle città.

Comunque oltre alle problematiche dell'ordinamento un altro problema di difficile soluzione furono le varie formule dottrinarie in contrasto tra loro, come il donatismo e il manichesimo: il problema esplose durante il IV secolo quando fu predicata la dottrina ariana. Il prete Ario sosteneva che Gesù figlio di Dio non aveva lo stesso grado di divinità del padre e quindi era a lui subordinato. All'epoca la Chiesa non aveva ancora organi decisionali per stabilire e correggere la dottrina ortodossa, così l'imperatore Costantino prese in mano le redini della situazione convocando nel 325 il concilio ecumenico (universale) di Nicea, in cui la dottrina ariana venne condannata all'unanimità. Tuttavia la decisione fu presa grazie alle pressioni che fece l'imperatore, che voleva salvaguardare l'unità dell'Impero in Asia minore, dove la maggioranza della popolazione era cristiana. L'arianesimo tornerà a far parlare di sé soprattutto in occidente grazie alle popolazioni germaniche che avevano fatta loro tale dottrina.

L'occidente romano-germanico

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