Car education
Colla locuzione car education, coniata dall'assistente sociale Alessandra Dall'Ovo e dall'educatore territoriale Simone Perina, si definisce una prassi educativa nell'ambito degli interventi individualizzati socio-psico-educativi a favore dei minori e dei ragazzi; per educazione si intende il senso più ampio del termine e cioè estrapolare e potenziare qualità e competenze inespresse, “coltivare” e “aver cura” nell'accezione latina del termine (e-ducere). Nelle situazioni perciò di presa in carico di minori con difficoltà di tipo relazionale, psicologico, familiare da parte dei servizi socio-educativi l'intervento di appoggio educativo prevede che attraverso la relazione ragazzo educatore si produca un cambiamento nel senso del superamento delle esigenze segnalate.
La car education si colloca tra le modalità utilizzate dagli operatori per l'attivazione del cambiamento; nasce dalla prassi di occuparsi anche dei trasporti dei ragazzi (per accedere ai servizi, per fare esperienze di vita che stimolino la curiosità e le risorse del singolo) e dall'aver rilevato il particolare clima che si instaura all'interno dell'automobile nel corso di questi spostamenti: è emerso il valore di un setting informale dove il ragazzo riesce a parlare di sé in modo particolarmente intimo e profondo, legando magari queste confidenze ai racconti di quanto accaduto nel corso della giornata. L'automobile, in movimento da un posto all'altro, sembra poter essere luogo ideale di passaggio cioè luogo protetto ma che fa andare avanti; quindi può contenere i segreti, le cose belle e quelle brutte, in un lasso di tempo sopportabile anche per un adolescente.
È capitato e continua ad accadere che cose mai rivelate in sede più strutturata trovino libero sfogo con naturalezza durante i tragitti di spostamento in macchina. Si è perciò pensato che a volte l'automobile assuma un significato di spazio interiore in cui si riscopre il piacere e il sollievo del condividere. In auto è possibile condividere anche i piaceri della musica e la bellezza del paesaggio attraverso la stimolazione dei sensi. Il viaggio permette il tempo della relazione, anche silenziosa, ma sempre intima.
Prassi educative simili
[modifica]Altre prassi educative adottate sono le situazioni di vita più normali rivelatesi efficaci nelle relazioni socio educative a due, anche in situazioni di disagio di una certa entità: la condivisione del pranzo acquista un valore profondo di accudimento intimo anche se fatto in luoghi affollati, come se quando “metto dentro il cibo” mi riuscisse più possibile aprire nuovi canali comunicativi. Nasce pertanto la brunch education. Un altro canale privilegiato per la relazione educativa è la condivisione del momento di lavoro. Il lavoro manuale, nel costruire o riparare oggetti, ha tempi per la parola e per la riflessione. I tempi del dialogo sono dilatati, intervallati dall'intervento manuale e dal quello della riflessione. L'ambiente del lavoro educativo permette l'identificazione dell'”allievo” nel “maestro”. Questa è la work education.