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''Agostino'' di Alberto Moravia (superiori)

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lezione
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''Agostino'' di Alberto Moravia (superiori)
Tipo di risorsa Tipo: lezione
Materia di appartenenza Materia: Italiano per le superiori 1
Avanzamento Avanzamento: lezione completa al 100%
Agostino
AutoreAlberto Moravia
1ª ed. originale1943
Genereromanzo
Lingua originaleit
AmbientazioneVersilia
PersonaggiAgostino, madre, Renzo, Berto, Saro, Homs, Tortima

Agostino è un romanzo dello scrittore romano Alberto Moravia (1907-1990).

L'Autore

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Per approfondire questo argomento, consulta la pagina Alberto Moravia (superiori).
File:Alberto Moravia.jpg
Alberto Moravia

«Soprattutto quando ero bambino, la noia assumeva forme del tutto oscure a me stesso e agli altri, che io ero incapace di spiegare e che gli altri, nel caso di mia madre, attribuivano a disturbi della salute o altre simili cause.»

(Alberto Moravia, La noia, 1960)

Alberto Moravia, pseudonimo di Alberto Pincherle (Roma, 28 novembre 1907 – Roma, 26 settembre 1990), è stato uno scrittore, giornalista, saggista, drammaturgo, reporter di viaggio e critico cinematografico italiano.

Considerato uno dei più importanti romanzieri del XX secolo, ha esplorato nelle sue opere i temi della sessualità moderna, dell'alienazione sociale e dell'esistenzialismo.

Salì alla ribalta nel 1929 con il romanzo Gli indifferenti e pubblicò nella sua lunga carriera più di trenta romanzi. I temi centrali dell'opera di Moravia sono l'aridità morale, l'ipocrisia della vita contemporanea e la sostanziale incapacità degli uomini di raggiungere la felicità. La sua scrittura è rinomata per lo stile semplice e austero, caratterizzato dall'uso di un vocabolario comune inserito in una sintassi elegante ed elaborata.

La Trama

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Per approfondire su Wikipedia, vedi la voce Agostino (romanzo).

Il libro ha come protagonista Agostino, un ragazzo di tredici anni che vive con la madre, vedova ancora giovane e bella, per la quale nutre un'autentica venerazione. Il racconto è ambientato in una località marina della costa toscana dove madre e figlio trascorrono le vacanze estive.

Madre e figlio godono di momenti privilegiati quando, al momento tanto atteso del bagno, giocano e scherzano con ancestrale intimità. Ma questo momento di felicità viene interrotto quando un giovane, di nome Renzo, chiede di potersi unire a loro e la madre, con disappunto di Agostino, acconsente. Presto la giovane donna prende l'abitudine di fare il bagno con Renzo lasciando Agostino, dolorosamente amareggiato, da solo sulla spiaggia.

Agostino intanto conosce Berto che gli fa conoscere un gruppo di giovani del luogo molto diversi da lui per estrazione sociale e, attirato da quel nuovo mondo, egli cerca di esserne ammesso. Ciò avviene dopo che egli ha offerto loro delle sigarette sottratte dalla borsa della madre. Da questi giovani rozzi e rissosi che lo prendono in giro soprannominandolo Pisa, città dalla quale Agostino proviene, egli apprende che la madre è considerata da tutti loro una donna facile e ne prova un forte turbamento.

Agostino conosce anche Saro, un uomo che è il proprietario di una barca e che ha una relazione omosessuale con Homs, un giovane nero che appartiene al gruppo. Quando Agostino, che è ignaro di tutto, viene invitato in barca, si vede costretto a fronteggiare gli approcci di Saro, che però, vista l'ingenuità del giovinetto, non insiste oltre.

Da Tortima, un ragazzo del gruppo, Agostino viene a conoscenza dell'esistenza dei postriboli e dopo aver visto la madre baciare Renzo, egli, che vuole entrare nel mondo dei grandi, dopo essersi procurati i soldi necessari per lui e il compagno, cerca di entrare in una casa di tolleranza, ma viene respinto perché troppo giovane.

Il romanzo termina con la richiesta da parte di Agostino alla madre di ritornare a casa e di non essere più trattato come un bambino ma come un uomo.

Il Brano: "Incipit" da Agostino

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Di Seguito l'"Incipit" de "Agostino" di Alberto Moravia:

«Nei primi giorni d'estate, Agostino e sua madre uscivano tutte le mattine sul mare in pattino. Le prime volte, la madre aveva fatto venire anche un marinaio, ma Agostino aveva mostrato per così chiari segni che la presenza dell'uomo l'annoiava, che da allora i remi furono affidati a lui. Egli remava con un piacere profondo su quel mare calmo e diafano del primo mattino e la madre, seduta di fronte a lui, gli discorreva pianamente, lieta e serena come il mare e il cielo, proprio come se lui fosse stato un uomo e non un ragazzo di tredici anni.»