Giacenze di magazzino

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lezione
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Giacenze di magazzino
Tipo di risorsa Tipo: lezione
Materia di appartenenza Materia: Bilancio

Le rettifiche relative a giacenze di magazzino rappresentano rettifiche di storno: esse possono essere relative a materie prime, sussidiarie e di consumo, prodotti in corso di lavorazione, lavori in corso su ordinazione e semilavorati, prodotti finiti e tutte le altre merci presenti in magazzino al termine dell'esercizio, acconti.

Queste rettifiche sono assai rilevanti, perché trattasi di "costi già sostenuti in questo esercizio", però legati a "processi che si completeranno nel prossimo o in quelli successivi". La registrazione di tali oneri viene affrontata non in base al principio di competenza economica, bensí a quello della prudenza, secondo i dettami dei principi contabili.

Per esemplificare, iniziamo con l'acquisto delle Merci:

03.03.200X
dare
a
avere
+
-
Merci c/acquisti (CE) Banca c/c (SP) 10 000 10 000

Pertanto, a fine anno, una volta effettuata una adeguata valutazione delle rimanenze di tali Merci acquistate, si provvederà a inserire scritture contabili simili alla successiva (si badi bene: una scrittura di tal guisa è assolutamente simile per qualunque tipo di giacenza di magazzino):

31.12.200X
dare
a
avere
+
-
Magazzino merci (SP) Merci c/rimanenze finali (CE) 2 000 2 000


I conti di cui sopra verranno chiusi rispettivamente:

31.12.200X
dare
a
avere
+
-
Merci c/rimanenze finali (CE) Conto economico 2 000 2 000


31.12.200X
dare
a
avere
+
-
Conto economico Merci c/acquisti (CE) 10 000 10 000


31.12.200X
dare
a
avere
+
-
Banca c/c (SP) Stato patrimoniale di chiusura 10 000 10 000


31.12.200X
dare
a
avere
+
-
Stato patrimoniale di chiusura Magazzino merci (SP) 2 000 2 000


In questo modo abbiamo:

  1. imputato al conto economico il costo di competenza di 8 000;
  2. considerato tali merci nel patrimonio dell'azienda.


Alla riapertura dei conti avremo:

01.01.200X+1
dare
a
avere
+
-
Magazzino merci (SP) Stato patrimoniale di apertura 2 000 2 000


01.01.200X+1
dare
a
avere
+
-
Merci c/rimanenze iniziali (CE) Magazzino merci (SP) 2 000 2 000

Al 31/12/200X+1 avremo la seguente scrittura:

31.12.200X+1
dare
a
avere
+
-
Conto economico Merci c/rimanenze iniziali (CE) 2 000 2 000


Valutazione delle giacenze di magazzino[modifica]

Dopo avere effettuato la conta delle quantità in giacenza, si deve procedere alla loro valutazione. Le modalità possibili sono tre:

  1. valutazione al ricavo netto presunto;
  2. scissione del margine in corso di formazione;
  3. valutazione al costo.

Poiché nel bilancio destinato a pubblicazione si deve effettuare una valutazione al costo (coerentemente con il principio di prudenza), ci limiteremo ad esaminare questa sola modalità. Diciamo sin da subito che il costo è comprensivo anche di tutte le spese che abbiamo sostenuto per ottenere quei beni in quel luogo e in quella condizione in cui abbiamo effettuato la conta, e che va verificato il valore corrente di mercato per quei beni: se è maggiore il valore al costo, iscriveremo il valore di mercato, se è maggiore il valore di mercato, iscriveremo il valore al costo. Quest'ultimo è definito costo storico ed è il risultato della somma di:

  • costo di acquisto;
  • costo di fabbricazione, nel caso di prodotti la cui trasformazione è avvenuta o è in corso.

In particolare[1]:

Costo di acquisto

=

Prezzo di acquisto (al lordo degli sconti di cassa)

+

Oneri accessori

-

Resi, sconti commerciali, abbuoni, premi
Costo di fabbricazione

=

Costo di acquisto (al lordo degli sconti di cassa)

+

Costi industriali diretti

+

Costi industriali indiretti ragionevolmente imputati

+

Oneri finanziari

Per quanto riguarda il valore di mercato, esso può essere considerato:

  1. al costo di sostituzione, per materie prime, materiali di consumo e semilavorati di acquisto: si tratta del costo che sosterremmo in condizioni normali per una quantità normale di tale prodotto;
  2. al valore netto di realizzo, per semilavorati di produzione, prodotti in corso di lavorazione e prodotti finiti, ovvero al prezzo di vendita detratti i costi e le spese di vendita che si verificheranno ragionevolmente in futuro.

Per l'analisi dei flussi di costo, ci si avvale di tre macrocategorie di metodi:

  1. costo medio ponderato;
  2. FIFO;
  3. LIFO.

Consideriamo la seguente tabella: ci servirà per analizzare i tre metodi sopra descritti.

Movimenti magazzino materie prime
Data Quantità entrate Costo unitario di esercizio Quantità uscite
Esistenze iniziali 200 1,00
13.01 100 1,02
23.02 150
04.04 300 1,04
17.07 250 1,05
23.09 400
14.11 150 1,06

Le rimanenze finali, pertanto, risultano essere di 450 (1.000 - 550).

Costo medio ponderato[modifica]

Il calcolo del costo medio ponderato può essere effettuato in modi differenti:

  • costo medio ponderato di periodo;
  • costo medio ponderato d'acquisto;
  • costo medio ponderato per movimento.

Costo medio ponderato di periodo[modifica]

Consiste di un solo calcolo: si considerano tutte le quantità transitate nel periodo in questione, sia acquistate che in giacenza iniziale. Nel caso da noi considerato, avremo pertanto:

Il costo medio ponderato di periodo risulta essere 1,0355111, che moltiplicato per le 450 giacenze finali restituisce il valore delle stesse, ovvero 465,98.

Costo medio ponderato d'acquisto[modifica]

Si tratta dello stesso calcolo effettuato per il costo medio ponderato di periodo, ma senza le rimanenze iniziali. Quindi avremo:

Il costo medio ponderato d'acquisto risulta essere 1,044375, che moltiplicato per le 450 giacenze finali restituisce il valore delle stesse, ovvero 469,97.

Costo medio ponderato per movimento[modifica]

Il costo medio ponderato prevede che per ogni operazione effettuata in magazzino (entrata o uscita di merci) venga calcolato il costo medio. La tabella qui sotto aiuterà a comprendere:

Operazione Quantità Costo unitario Importo totale Costo medio
Rimanenze iniziali 200 1,00 200
Acquisto  13.01 100 1,02 102
Rimanenza 300 302 1,007
Uscita    23.02 150 1,007 151,05
Rimanenza 150 150,95 1,006
Acquisto  04.04 300 1,04 312
Rimanenza 450 462,95 1,029
Acquisto  17.07 250 1,05 262,5
Rimanenza 700 725,45 1,036
Uscita    23.09 400 1,036 414,4
Rimanenza 300 311,05 1,037
Acquisto  14.11 150 1,06 159
Rimanenze finali 450 470,05 1,045

Come si nota dall'ultima riga, il costo medio ponderato per movimento al termine dell'esercizio è di 1,045, per un valore delle 450 rimanenze finali pari a 470,05.

FIFO[modifica]

FIFO deriva dall'acronimo inglese "First In, First Out": si tratta di un metodo di gestione del magazzino, che prevede che le merci che sono entrate per prime in magazzino siano le prime a uscire. Le 450 rimanenze finali, pertanto, appartengono ai lotti acquistati più di recente. Nel nostro caso in particolare rimangono:

  •  50 provenienti dall'acquisto effettuato il 04.04;
  • 250 provenienti dall'acquisto effettuato il 17.07;
  • 150 provenienti dall'acquisto effettuato il 14.11.

Per calcolare il valore delle rimanenze bisogna moltiplicare il valore di ogni lotto di rimanenze per il costo unitario di ogni lotto, nel nostro caso:

che dà come risultato il valore delle 450 rimanenze finali, ovvero 473,5. Il costo medio ponderato "delle unità finali" è: 473,5 / 450 = 1,0522222.

LIFO[modifica]

LIFO deriva dall'acronimo inglese "Last In, First Out": si tratta di un metodo di gestione del magazzino, che prevede che le merci che sono entrate per ultime in magazzino siano le prime a uscire. Le 450 rimanenze finali, pertanto, appartengono ai lotti acquistati meno recentemente. Tratteremo brevemente il calcolo del LIFO, in quanto i principi contabili internazionali non ne contemplano l'uso.

LIFO di periodo[modifica]

Si tratta del metodo più semplice: si ipotizza che gli scarichi del magazzino (-150 del 23.02, -400 del 23.09) vengano effettuati invece tutti alla fine del periodo (cosa che tra l'altro non è sempre vera), scaricando (-150 quantità del 14.11, -250 del 17.07 e -150 del 04.04). Nel nostro caso rimangono:

  • 200 dalle rimanenze iniziali;
  • 100 del lotto acquistato il 13.01;
  • 150 del lotto acquistato il 04.04.

Dunque avremo:

il valore delle 450 rimanenze finali è di 458. Il costo medio ponderato "delle unità finali" è: 458 / 450 = 1,0177777.

LIFO continuo[modifica]

In questo caso applichiamo alla lettera la logica LIFO. Rimangono dunque:

  • 150 dalle rimanenze iniziali;
  • 150 dal lotto acquistato il 04.04;
  • 150 dal lotto acquistato il 14.11.

Considerando le uscite di -150 del 23.02 (-100 del 13.01 e -50 rimanenze iniziali) rimangono 150 (200-50) di rimanenze iniziali, e tenendo poi conto delle uscite di -400 del 23.09 (-250 del 17.07 e -150 del 04.04) rimangono 150 (300-150) di rimanenze del lotto acquistato il 04.04, infine rimangono anche 150 di rimanenze del lotto acquistato il 14.11.

Dunque avremo:

il valore delle 450 rimanenze finali è di 465. Il costo medio ponderato "delle unità finali" è: 465 / 450 = 1,0333333.

LIFO a scatti[modifica]

Se le rimanenze finali sono minori oppure uguali alle esistenze iniziali, si valutano al prezzo attribuito in precedenza a queste ultime. Quindi se le rimanenze finali sono minori delle esistenze iniziali, si considera che tutte le merci acquistate nell'anno siano state vendute e che sia stata intaccata in parte anche la scorta iniziale; se uguali, si considerano vendute tutte le merci acquistate nell'anno.

Se invece le rimanenze finali sono in quantità maggiore delle esistenze iniziali, la quantità corrispondente alle esistenze iniziali è valutata al prezzo ad esse in precedenza attribuito, mentre l'incremento di quantità è valutato al Costo medio ponderato d'acquisto dell'anno.

In quest'ultimo caso, in cui si è verificato un aumento di quantità delle rimanenze di magazzino del periodo considerato, applichiamo la logica del costo LIFO a scatti:

  • 200 unità di esistenze iniziali al costo unitario di 1;
  • 100 unità del lotto acquistato il 13.01 al costo unitario di 1,02;
  • 300 unità del lotto acquistato il 04.04 al costo unitario di 1,04;
  • 250 unità del lotto acquistato il 17.07 al costo unitario di 1,05;
  • 150 unità del lotto acquistato il 14.11 al costo unitario di 1,06;
  • 550 unità vendute, di cui 150 il 23.02 e 400 il 23.09, al costo medio ponderato d'acquisto di: (150 * 1,007) + (400 * 1,036) / 550 = 1,028091.

Le "scorte in rimanenza delle merci" sono 450 unità; infatti:

450.

Per la loro valutazione, poiché le prospettive del mercato sono orientate verso un incremento dei prezzi e perché, per ragioni prudenziali, non si tiene conto del valore di mercato in quanto esso anticiperebbe utili non ancora realizzati con la vendita, si applica per questo il metodo del costo LIFO a scatti, dopo aver determinato il Costo medio ponderato d'acquisto dell'anno:

1,044375 (Costo medio ponderato d'acquisto dell'anno);

unità di esistenze iniziali al costo unitario di 1
[800 - 550] rimanenze unità acquistate nell'anno al Costo medio ponderato d'acquisto di 1,044375
numero totale delle unità finali costo totale delle unità finali

quindi il valore delle 450 rimanenze finali è di 461. Il costo medio ponderato "delle unità finali" è: 461 / 450 = 1,0244444 (costo LIFO a scatti).

Possiamo notare come il metodo del costo LIFO a scatti attenui l'incidenza sul reddito della lievitazione dei prezzi, attribuendo alle rimanenze finali un valore "più compresso" rispetto ai valori dei tre modi differenti di calcolo del metodo del Costo medio ponderato.

Note[modifica]

  1. Mara Cameran, La valutazione delle giacenze di magazzino, in Bilancio: valutazioni, lettura, analisi, a cura di Angelo Provasoli e Alfredo Viganò, EGEA, Milano, 2007