Cenni Storici (Ordinamento Francese)
Punto di partenza della storia Francese è il 1789. Anno della compilazione della Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino, ancora oggi vigente.
Dal 1789 al 1870 si contraddistingue un periodo di grande instabilità. Frequenti i cambiamenti di Costituzione (che hanno tutti vita molto breve). Partecipanti alla vita politica sono solo una cerchia molto ristretta di popolazione.
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Diamo un'occhiata a quelle che sono state le più importanti forme di Stato francesi.
È una forma di governo monocratica delle epoche più antiche.
In epoche più recenti si parla di dittature. Il dittatore moderno non rinuncia a far credere di essere legittimato dal popolo.
Al contrario i monarchi assoluti si consideravano unti dal signore.
Forma di governo a favore dell'esecutivo sorta dopo la fine della monarchia assoluta. Tipico esempio è il direttorio in epoca pre – Napoleonica.
Siamo in uno stato senza divisione dei poteri è per questo molto facile giungere all'assolutismo di uno di questi.
Prima forma di governo in cui il potere si divide (già presente in Inghilterra e America). Fu comunque un esempio molto illuminato. Nel 1789 furono convocati gli Stati Generali che, trasformati in “Assemblea Nazionale” e contemporaneamente in “Costituente” favorirono il passaggio ad un nuovo modello Monarchico grazie alla prima costituzione del 3 settembre 1791.
In Francia in realtà, anche se c'è un' assemblea tenterà sempre di prevalere il movimento girondino tradizionalista. Non avrà infatti molto successo. Difficile conciliare Assemblea e monarchia. Ciò che ne seguì fu la fuga, cattura e condanna a morte del Re.
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Dopo la scomparsa di un Re si passa logicamente alla Repubblica. Nasce qui la 1° Repubblica.
Con Napoleone la Francia passerà dalla Repubblica ad un regime dittatoriale.
Con la restaurazione ricomincerà tutto da capo: Monarchia Assoluta, Monarchia Costituzionale, Repubblica, Dittatura.
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Dopo la sconfitta di Napoleone che abdicò nel 1814, su modello inglese vengono formate le due camere: la Camera dei Pari (simile alla camera dei Lords) e una camera parlamentare (come la camera dei Comuni). Nel 1814 si ricostruisce la Monarchia dei Borboni sotto Luigi XVIII, che tentò di dare impronta Costituzionale allo Stato. Fu introdotta anche la “sanzione Regia” ovvero il meccanismo per cui è il Re in ultima istanza ad approvare le leggi.
In questa fase il Re viene svuotato dei suoi poteri.
Nasce come evoluzione della forma Monarchica, quindi non concepibile con una democrazia ( o Repubblica).
Il senso delle monarchie attuali è proprio quello della garanzia ultima. I re oggi non hanno proprio alcun potere se non in casi particolari. Eccezione è il Principato di Monaco.
Nata direttamente dopo il Congresso di Vienna.
Dopo di questa, soprattutto con la morte di Luigi XVIII e la successiva salita al trono del fratello Carlo X (anno 1824), si vide nel panorama francese un tentativo di restaurazione del potere assoluto. Questo sfociò in un'altra rivoluzione che nel 1830 riportò al potere la dinastia degli Orleans.
Filippo d'Orleans venne chiamato direttamente a succedere a Carlo X, con modalità molto simili alla chiamata inglese di Guglielmo D'Orange.
Guglielmo D'Orange dopo la Gloriosa rivoluzione Inglese fu chiamato insieme alla moglie cugina Maria di Scozia a governare sui territori della Corona inglese ma solo attraverso la firma di un contratto di fedeltà e rispetto verso lo Stato.
Filippo firma così una nuova costituzione.
Orleanismo
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Questo periodo storico viene chiamato Orleanismo, Monarchia di Luglio o sistema a “doppia fiducia”. Il governo viene formato a favore del Re e contemporaneamente a favore dell'assemblea elettiva. Difficilmente si arriverà però alla formazione di un governo stabile a causa dei continui conflitti tra la Camera rappresentativa e il Re. Anche questo periodo sfocia in una rivoluzione sulla scia dei moti che si susseguono in Europa. Anno 1848.
L'orleanismo fallisce il proprio scopo, e per questo perisce. Si arriva però a un periodo di svolta, e tutto il passato viene superato.
2° Repubblica
[modifica]Per approfondire questo argomento, consulta la pagina w:Seconda Repubblica francese. |
Nonostante il primo breve tentativo di esperienza del 1795 di Repubblica, dopo che il re fu mandato alla ghigliottina, i francesi a questo punto si rivelarono stufi delle monarchie e instaurarono la II Repubblica.
Questa divise i poteri ma non rinunciò all'idea di un capo forte. Luigi Napoleone è il primo capo di stato della repubblica francese, ma con un colpo di stato, appoggiato dalla borghesia, la farà fallire e si insinuerà al potere con il nome di Napoleone III. La II Repubblica durò infatti dal 1848 al 1852. Ne seguì il 2° impero (dal '52 al '70).
Per approfondire questo argomento, consulta la pagina w:Secondo Impero francese. |
Il coinvolgimento della Borghesia fu dimostrato dal coevo “manifesto del partito comunista” di Carl Marx.
L'impero di Napoleone III durò dal 1852 al 1870 anno della guerra franco Prussiana e anche ogni forma di monarchia cesserà in questo momento.
Inizia nel 1870 un secondo periodo della Storia Francese, di grande stabilità. Durerà fino al 1958.
Per approfondire questo argomento, consulta la pagina w:Terza Repubblica francese. |
Dal 1870 al 1940. È uno stato laico. Per la prima volta vengono accoppiati due elementi: La Repubblica e Il parlamento. Il presidente viene questa volta definito debole, e le camere restano al centro del sistema. Manca una vera Costituzione ma vengono scritte nel 1875 tre leggi costituzionali, nate come provvisorie ma che danno luogo alla III Repubblica, ancor oggi la più duratura della storia francese.
La forma di governo della III Repubblica è classificabile come dualista, in quanto i due principali centri di autorità sono il Presidente della Repubblica, eletto dalle Camere riunite e il Parlamento, bicamerale. Il Presidente del Governo è legato da un rapporto di fiducia con il Parlamento, inoltre assume una responsabilità politica nei confronti del Capo dello Stato. Tuttavia l'evoluzione costituzionale porterà alla transizione ad una forma di governo monista con prevalenza dell'Assemblea.
Nascono in questa fase i partiti di massa, che procurarono grande instabilità. In alcuni momenti della Repubblica si videro fasi turbolente, con il rischio di ricaduta nell'assembleismo. Fondamentalmente perdurò per la mancanza di alternative a questa forma di stato, ma dimostro la piena inutilità di una costituzione rigida alla mancanza di un sistema di controllo (non esisteva la Corte Costituzionale).
La fine della Repubblica anche in questo caso è portata da una guerra. Anno 1940.
Per approfondire questo argomento, consulta la pagina w:Regime di Vichy. |
Dopo la fine della Repubblica la Francia vede in periodo bellico la formazione del Governo collaborazionista di Vichy (del Maresciallo Petain). Dopo la liberazione si preferì dar vita ad un nuovo testo Costituzionale che sottolineasse il distacco dalle vicende precedenti. Nel 1946 vide così la luce la IV Repubblica.
Per approfondire questo argomento, consulta la pagina w:Quarta Repubblica francese. |
Fu una repubblica parlamentare. I francesi non ebbero in quel momento la sensazione del fallimento della precedente Repubblica, credendola fallita solo per l'inizio della guerra.
Fu scritta così una nuova costituzione rigida e sempre nel 1946 viene formato un primo organo per la sua tutela. In realtà non ha molto potere: può solo avvisare il parlamento qualora incontrasse una legge incostituzionale.
Questa nuova carta comprende un preambolo contenente una lista di diritti sociali (v. diritti famiglia, dei lavoratori..), diritti di nuova generazione che non erano compresi nella carta dei diritti dell'uomo del 1789.
È una costituzione tipica dello stato sociale.
Questa repubblica nasce in un periodo molto delicato: nel dopoguerra ci sono molti problemi interni, anche se si era seduta al tavolo dei vincitori. L'Algeria continua a rivendicare l'indipendenza e anche per questo questa fase storica fu molto turbolenta, con un continuo susseguirsi di attentati terroristici. (La goccia che fece traboccare il vaso arrivò con la nomina di Pflimlin alla Presidenza del Consiglio. Sull'orlo di una crisi di Stato, venne chiamato il Generale De Gaulle affinché assumesse i poteri della Repubblica. Questo si dichiarò pronto ma a 2 condizioni: Facoltà di intervenire le strutture costituzionali e l'attribuzione per un periodo transitorio dei pieni poteri per far fronte all'emergenza.
La situazione della precedente repubblica praticamente non viene risolta. C'è bisogno di una svolta molto forte e appare come figura determinante in questo periodo quella del generale De Gaulle. Nominato presidente del consiglio riforma la costituzione il 5 ottobre 1958.
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Charles De Gaulle capeggiò la resistenza contro i tedeschi e rifiutò la legittimità del governo di Petain di regime fantoccio. Grazie a lui la Francia poté sedersi al tavolo dei vincitori dopo la fine della guerra.
Si ritirerà presto a vita privata, ma in assenza i altra figura solida e di fiducia la Francia lo richiamò come capo dello Stato.
Gli furono mosse molte accuse tra le quali quelle di voler instaurare un governo Cesaristico o di voler diventare un nuovo Napoleone.
In realtà De Gaulle aspirava alla divisione dei poteri. Sente la necessità della formazione di 2 assemblee, la prima eletta a suffragio popolare diretto con lo scopo di emanare le leggi. La seconda assemblea avrebbe invece dovuto controllare l'operato della prima camera.
Secondo il generale il potere esecutivo non può derivare da quello legislativo, si creerebbe così confusione dei poteri e poca stabilità di governo. Necessaria separazione poteri.
A prova di questa teoria oggi possiamo guardare la storia del governo Italiano.
Sempre secondo questa teoria è da legittimarsi un capo dello Stato molto forte al di sopra dei partiti. In realtà non è proprio così che sono, con il tempo, andate le cose.
È proprio il Capo dello Stato francese che in accordo con il parlamento nomina il governo. Sembra ritornare la formula dell'Orleanismo – già fallito miseramente qualche tempo prima -.
In questa fase la figura a Capo dello Stato non è più un Re a carica permanente. In quel caso, con una frequente mutazione di Parlamento era difficile formare un governo che andasse bene a tutti e rimanesse in equilibrio. Il presidente della Repubblica ha carica periodica e per De Gaulle il sistema ha tutte le potenzialità per funzionare.
Altri obiettivi da raggiungere erano la responsabilità del Governo davanti al Parlamento, indipendenza del giudiziario e una nuova organizzazione dei rapporti fra territorio metropolitano francese e l'Oltremare.
La V Repubblica inizia ufficialmente il 3 giugno 1958.
La Francia da questo momento è una REPUBBLICA SEMI PRESIDENZIALE.
È un sistema a doppia fiducia. Il presidente della Repubblica ha potere politico.
Il nuovo testo costituzionale fu eletto a larghissima maggioranza sia nella Francia Metropolitana che nei territori d'oltremare. Solo la Guinea votò negativamente ed acquistò automaticamente l'indipendenza.
Viene creata proprio in questo periodo la Corte Costituzionale ed eliminato definitivamente il Comitato Costituzionale, istituzione tipica della IV repubblica, che per sua natura aveva poco potere.
Il Potere costituente è praticamente illimitato. In Italia questo è morto insieme alla fine dell'Assemblea Costituente. Le modifiche seguite sono forme di potere Costituito.
In Francia, invece, non è proprio morto, ma dormiente… quando si sveglierà avrà nuovamente poteri illimitati.
Le modifiche che seguirono riguardarono: nel 1974 il Consiglio Costituzionale (ampliata possibilità di ricorso), nel 2000 il Presidente della Repubblica (abbreviata la carica da 7 a 5 anni).