Supereroe Marvel/Diversi e non emarginati, ma in crisi: il Devil di Frank Miller

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Supereroe Marvel/Diversi e non emarginati, ma in crisi: il Devil di Frank Miller
Tipo di risorsa Tipo: lezione
Materia di appartenenza Materia: Supereroi nei fumetti statunitensi

d) Supereroi «diversi» e non emarginati, ma in crisi: il Devil di Frank Miller[modifica]

“Dal 1981 al 1983, Frank Miller è l'autore di Devil e realizza un ciclo di avventure che mutano l'immaginario dei supereroi. Miller cita esplicitamente la tradizione degli scrittori hard bolied, riproducendone il meccanismo narrativo. Elektra è la sua femme fatale, e con Kingpin e Bullseye crea l'epopea di un eroe cinico, disposto a far prevalere la giustizia anche a costo di prezzi altissimi. L'aggancio alla tradizione del noir inizia a produrre quei contrasti che provocheranno, alla metà degli anni Ottanta, un profondo ripensamento del genere supereroico” (Meo, Roma, 2003, p. 11).
Nel dettaglio, la storia è la seguente.
“As a student at Columbia University Law School, Matt met and fell in love with Elektra Natchios, the daughter of a Greek diplomat. Their happiness was shattered when Elektra's father died during a hostage crisis. Elektra withdrew emotionally from both Matt and the world at large. Fleeing to the Far East, she buried her feelings and honed her fighting skills to razor-sharp perfection” (Brady, New York, 2002, p. 103).

Nella prima puntata del breve (quattro puntate), ma intenso, ciclo dell'assassinio di Elektra, Devil rincontrerà la sua amata, ormai bounty killer. Devil soffre umanamente per il ritorno dell'amata che sa che non potrà più essere la donna della sua vita, ma, dall'alto della sua moralità, non può non pensare di doverla consegnare alla giustizia, vivendo, così, un tormento ulteriore.

Ma il tormento non termina (e non poteva essere altrimenti per il cinico Miller) perché: 1) Elektra scopre che Devil è Matt Murdock, l'uomo che ha amato; 2) si scambiano un bacio fugace; 3) Elektra scopre che Matt vive con un'altra donna; 4) Devil, per via dell'alta moralità di cui sopra, non lascia morire il suo acerrimo nemico, Bullseye, e lo porta in ospedale per curarlo e consegnarlo alla giustizia (affermerà, tanto per offrire una testimonianza ulteriore della problematizzazione dell'eroe, e in opposizione estrema, guarda caso, al Batman di Miller, come vedremo oltre: “Io… volevo che morisse, Nick. Detesto quello che fa… quello che è… ma non sono Dio… non sono la legge… e non sono un assassino” (Miller, Roma, 2003, p. 162); l'altro, detective, gli risponderà “Sarà libero. Ucciderà ancora. La prossima volta sarà colpa tua” (ibidem); 5) Bullseye evade dalla prigione; 6) Bullseye uccide Elektra; 7) Devil va a caccia di Bullseye, lo trova, lo sconfigge, lo lancia da un'altezza tale da renderlo paralitico e, dunque, innocuo, ma senza ucciderlo; 8) l'ultimo episodio è una profonda riflessione, al capezzale di Bullseye, in ospedale, sul bene e sul male che termina con Devil che punta una pistola in faccia al nemico per sentire l'“odore” della sua paura, ma quando sparerà, la pistola sarà scarica e il protagonista commenterà: “siamo legati l'uno all'altro, Bullseye” (Miller, Roma, 2003, p. 222).