Scontri tra dinastia sveva e Comuni (superiori)
Nel XII secolo avvennero gli scontri tra dinastia sveva e Comuni.
Scontri
[modifica]Gli scontri iniziano con Federico Barbarossa, che diventa imperatore del Sacro Romano Impero nel 1152: mentre si reca a Roma per l'incoronazione passa per Pavia, dove si fa incoronare re d'Italia. Federico trova subito sia Comuni alleati (come Pavia e Cremona) e ostili (come Milano). Giunto a Roma, il papa Adriano IV lo incorona imperatore.
Nel 1158 scende di nuovo in Italia, con un esercito, e convoca una dieta (una grande assemblea) a Roncaglia, in cui stabilisce la sua autorità sui Comuni. Per ognuno di essi, inoltre, nomina un podestà, un uomo di sua fiducia con il compito di supervisore. Di fronte a questa decisione, alcuni Comuni come Crema e Milano si ribellano: in risposta Federico li rade al suolo, rispettivamente nel 1160 e nel 1162. Con l'appoggio del nuovo papa Alessandro III, ostile all'imperatore, i Comuni si organizzano in un'alleanza detta Lega anseatica, che con il solenne Giuramento di Pontida del 1167 proclama di combattere contro Federico Barbarossa. Il simbolo della Lega era un carro, detto carroccio, decorato con gli stendardi dei Comuni: era un simbolo della loro alleanza. Tale alleanza e i suoi simboli hanno ispirato partiti politici ancora esistenti, come la Lega Nord di Umberto Bossi, l'attuale Lega di Matteo Salvini.
Lo scontro decisivo tra la Lega anseatica e Federico Barbarossa avviene nella Battaglia di Legnano del 1176. Con la Pace di Costanza (1183) l'imperatore cede ai Comuni l'autonomia di governo, a patti che riconoscano il potere imperiale.
In seguito gli scontri continueranno con Federico II: ne parliamo qui.