Sacro Romano Impero dal XII secolo (superiori)
In questa lezione trattiamo le vicende del Sacro Romano Impero dal XII secolo. Quelle precedenti invece sono spiegate qui.
Federico Barbarossa
[modifica]Dopo la morte di Enrico V, nel 1125, per circa trent'anni si scontrano per ottenere il potere i duchi di Baviera e quelli di Svevia. Nel 1152 diventa imperatore Federico I Hohenstaufen, meglio conosciuto come Federico Barbarossa, legato ad entrambe le casate. La sua figura è stata fondamentale nell'ambito dello scontro tra la dinastia sveva e i Comuni: ne parliamo dettagliatamente in quest'altra lezione.
Federico II
[modifica]Nel 1197, alla morte dell'imperatore Enrico VI (successore di Federico Barbarossa) si apre una lotta di successione, a cui il papa Innocenzo III vuole partecipare attivamente, sostenendo il candidato Ottone IV di Brunswick. A un certo punto, però, il pontefice cambia idea e dona la sua protezione a Federico II (figlio di Enrico IV e nipote di Federico Barbarossa). Questo cambiamento è dovuto al fatto che Ottone (poi scomunicato per questo) invase i territori della Chiesa, infrangendo una promessa che aveva fatto. Federico II era nato da Costanza d'Altavilla quando lei aveva 39/40 anni, che per l'epoca era un'età avanzatissima per avere figli: per questa ragione su Federico circoleranno tante leggende; alcune affermano che fosse una sorta di prediletto (al tempo si diceva stupor mundi); altre dicendo che era invece un "figlio del demonio". Alla morte della madre, Federico II viene affidato proprio a Innocenzo III.
Analizziamo adesso nel dettaglio la figura di Federico II. Il sovrano:
- elimina gli ostacoli al suo potere, eliminando le autonomie feudali e comunali, inoltre ordina la distruzione dei castelli dei nobili, in occasione delle diete di Capua (1220) e Cremona (1226) - in quest'ultima revoca anche dei diritti ai Comuni a lui ostili;
- mostra apertura culturale e tolleranza religiosa, emanando accordi diplomatici e preferendoli alle operazioni militari.
- rafforza il suo potere, unificando le leggi riunendole tutte in un codice nel 1231, ovvero nelle Costituzioni Melfitane (anche dette Costituzioni di Melfi);
Federico II è anche il sovrano fondatore della Scuola poetica siciliana, formata da importanti poeti e letterati come Jacopo da Lentini: per lui lo sviluppo della cultura è fondamentale.
Scomuniche
[modifica]Federico II viene scomunicato tre volte.
La prima risale al 1227, quando papa Gregorio IX avvia la 6ª crociata: Federico, riluttante, parte l'anno seguente ma invece di combattere militarmente si accorda diplomaticamente con il sultano d'Egitto per riottenere Gerusalemme. Al papa non piace la decisione di Federico, quindi lo scomunica.
Dopo la dieta di Cremona del 1226, i Comuni ritengono inevitabile una guerra contro Federico II: il papa si allea proprio con i Comuni. Nella Battaglia di Castelnuova del 1237 Federico II trionfa, umiliando gli avversari e in particolare il Comune di Milano. Dopo alcuni gesti del sovrano volti a "deridere" il papato, egli riceve la seconda scomunica.
Negli anni che seguono la Battaglia di Cortenuova Federico II cerca di riconciliarsi con l'ambiente papale, ma il nuovo pontefice Innocenzo IV gli è molto ostile e conduce contro di lui una campagna: nasce così la "leggenda del figlio del Demonio", già nominata in precedenza. Contemporaneamente, il figlio di Federico II si rivolta contro il padre, che lo fa incarcerare: morirà in Germania suicidandosi. Dopo una terza scomunica, Federico II muore nel 1250.
Dopo Federico II
[modifica]Dopo la morte di Federico II salgono al trono prima Enrico VII e Corrado IV, entrambi discendenti. Quando muore Corrado, però, non ha eredi: si apre un ventennio di crisi dopo cui diventa imperatore Rodolfo d'Asburgo.
Regno di Sicilia
[modifica]Per quanto riguarda l'attuale Sicilia, nel 1260 scoppia una lotta per il potere: nella Battaglia di Montaperti combattono Manfredi (figlio di Federico II) e l'esercito di Siena alleati contro quelli del papato e di Firenze. La battaglia è vinta da Manfredi, ma papa Urbano IV "offre" il Regno di Sicilia alla dinastia francese degli Angiò e più precisamente a Carlo d'Angiò, fratello del re di Francia. Si arriva così a un nuovo scontro: è la Battaglia di Benevento del 1266, in cui Manfredi (complice anche il tradimento di alcuni suoi soldati) viene sconfitto dalle truppe angioine. Il figlio di Corrado IV, Corradino, attua un ultimo tentativo di mantenere il Regno di Sicilia dalla parte dei discendenti di Federico II: anche lui, però, viene sconfitto, questa volta nella Battaglia di Tagliacozzo (1268). A questo punto, Carlo d'Angiò è re a tutti gli effetti, ma nel 1282 scoppia una rivolta verso di lui, guidata da Pietro III d'Aragona (appoggiato dai nobili). Lo scontro si conclude nel 1302 con la pace di Caltabellotta, che divide il Regno di Sicilia tra Angioini e Aragonesi.