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Impero di Carlo V (superiori)

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Impero di Carlo V (superiori)
Tipo di risorsa Tipo: lezione
Materia di appartenenza Materia: Storia per le superiori 1
Avanzamento Avanzamento: lezione completa al 100%

Quello dell'imperatore Carlo V è l'ultimo progetto di Impero universalistico (Restauratio o Renovatio Imperi): si ispira a grandi sovrani del passato, come Ottone I, Carlo Magno, Federico Barbarossa e Federico II.

Ascendenza

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Carlo V aveva un'importante famiglia di provenienza: era figlio di Giovanna di Castiglia, detta "la Pazza" per i suoi squilibri mentali, a sua volta figlia dei re di Spagna Ferdinando d'Aragona e Isabella di Castiglia. Per questo aveva ereditato sia la Spagna che i territori da poco scoperti in America. Il padre era invece Filippo d'Asburgo, detto "il Bello", duca di Borgogna e figlio di Massimiliano I d'Asburgo.

Imperatore

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La lotta per il potere imperiale vede principalmente scontrarsi Francesco I, re di Francia, e Carlo V, re di Spagna. Divenuto imperatore nel 1519, alcuni regni si oppongono al suo progetto universalistico: il nemico principale di Carlo V è il re francese Francesco I. Altri oppositori sono i Turchi Ottomani. Carlo viene ostacolato anche dalla riforma protestante di Martn Lutero, che viene "difeso" a livello di idee da diversi sovrani.

Nel biennio 1510-1521 il sovrano deve affrontare in Spagna la cosiddetta "rivolta dei comuneros", che vuole spingere Carlo a rendere la Spagna il centro del suo impero. Dopo aver represso la rivolta con la forza, Carlo cerca di evitarne altre, sposando una principessa portoghese e trasferendo la sua residenza in Spagna.

Seconda fase delle Guerre d'Italia

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Con Carlo V si sviluppa la seconda fase delle Guerre d'Italia: l'Imperatore vuole conquistare il Nord Italia per giungere in Spagna e unificarla ai territori del Regno d'Asburgo. Il re francese però si oppone, per non essere accerchiato dalle truppe di Carlo.

Nel 1525, data di inizio di questa fase, la Francia viene sconfitta nella Battaglia di Pavia, e Francesco I viene imprigionato a Madrid e in seguito liberato in cambio di un onerosissimo riscatto. Con la Lega di Cognac, egli riunisce militarmente tutti i nemici di Carlo V, tra cui anche il Papa. L'imperatore reagisce duramente, inviando il suo esercito fino a Roma per punire il pontefice: per circa nove mesi la città viene saccheggiata con effetti devastanti. Quest'azione assume anche un importante valore simbolico: l'esercito di Carlo V, composto per la maggior parte da protestanti, aveva saccheggiato la città simbolo del cattolicesimo, che veniva punita per non aver seguito il vero messaggio cristiano. Il papa, di fronte a un'enorme sconfitta, è costretto ad accettare la legittimità del potere di Carlo V: nel 1530 il pontefice Clemente VII lo incorona re d'Italia, ponendo fine a questa seconda fase delle Guerre d'Italia.

Scontri con gli avversari

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A questo punto Carlo V affronta i suoi nemici, ovvero il re di Francia e gli Ottomani. Con questi ultimi si scontra in Europa orientale e nel Mediterraneo, dove agiscono i pirati. Nel 1535 l'imperatore invia la sua flotta a Tunisi e ottiene una grande vittoria, proclamandosi protettore del cristianesimo dagli Ottomani; la vittoria sarà però molto limitata nel tempo.

Francesco I, invece, si allea con chiunque, pur di contrastare l'espansione di Carlo V. Concretamente, si unisce ai principi tedeschi protestanti nella Lega di Smalcalda, cercando (ma non trovando) una mediazione con Carlo. Nel 1547 a Mühlberg sembra che l'esercito di Carlo V sconfigga definitivamente i rivali, ma nel 1552 scoppia una nuova battaglia a Innsbruck, vinta dei principi tedeschi e da Enrico II, nel frattempo diventato nuovo re di Francia. Da qui Carlo V intuisce che il suo progetto è irrealizzabile, e nel 1555 firma la pace di Augusta con i principi, risolvendo così sia il problema religioso che quello militare.

I territori vengono divisi secondo il principio Cuius Regio Eius Religio, secondo cui il principe sceglie la confessione (cattolica o protestante) dei sudditi. L'anno successivo Carlo, avendo fallito, abdica e divide il suo Impero: lascia la Spagna al figlio Filippo II e il Regno d'Asburgo al fratello Ferdinando I. L'imperatore si ritira in un convento in Spagna, dove morirà alcuni anni dopo.