Correlatore a cancellazione della varianza del segnale -soluzione con tecnica digitale-
Riepilogo sui correlatori a cancellazione di varianza del segnale
[modifica]La teoria di funzionamento del correlatore a cancellazione della varianza del segnale è stata illustrata nella precedente lezione di questa materia facendo riferimento alle funzioni di correlazione analogiche definite con l'algoritmo:
1)
al quale corrisponde una risposta secondo il grafico di figura 1:

Abbiamo altrèsì indicato che da queste dimostrazioni discendono, secondo Vanvleck, analoghi sviluppi nell'ambito della correlazione digitale secondo l'algoritmo:
2)
al quale corrisponde la risposta riportata in figura 2:
Senza fare ricorso agli sviluppi analitici di Vanvlek passeremo dalla struttura di correlazione analogica mostrata in figura 3:

alla nuova struttura digitale mostrata in figura 4:

Descrizione del correlatore digitale a cancellazione di varianza del segnale
[modifica]Il passaggio da un sistema a correlazione analogica ad uno simile a correlazione digitale non pregiudica i ragionamenti fatti per la dimostrazione della cancellazione della varianza nel sistema analogico dato che, come sappiamo, la e la sono legate dalla relazione :
che trasferisce inalterati i segni algebrici delle componenti della nella
Il circuito elettronico in sintesi
[modifica]Con riferimento alla figura 4 si nota:
- entrambi i canali 1 e 2 sono dotati di propri limitatori e di proprie catene di ritardo.
- la variazione dei ritardi nei due canali avviene simultaneamente con gli stessi passi di ritardo.
- gli sfasatori a ° sono disposti nel canale 2 prima dei limitatori.
- i moltiplicatori digitali sono del tipo nor esclusivo; all'uscita di ciascuno moltiplicatore è disposta una cellula d'integrazione identica per i due canali.
- i due integratori sono collegati a due traslatori di livello secondo quanto specificato nella 3^ lezione della materia I correlatori digitali.
- infine le uscite dei due traslatori sono applicate al sommatore finale che completa il sistema.
Osservazioni sui limitatori d'ampiezza
[modifica]Prima dell'esame degli sfasatori a ° è utile ricordare quanto è già stato spiegato a proposito dei circuiti di limitazione d'ampiezza da impiegare nei correlatori digitali.
I limitatori d'ampiezza devono avere delle caratteristiche particolari; vediamole in ordine:
- trasformare i segnali in grandezze del tempo del tipo , a due stati, per poterle poi trattare con i circuiti digitali.
- trasformare le in entro un'ampia dinamica d'ampiezza; il limitatore deve pertanto operare correttamente sia ai massimi livelli della sia ai livelli minimi.
- l'onda d'uscita di un limitatore , qualora la sia del tipo deve essere un'onda rettangolare in cui la presenza della seconda armonica di sia attenuata almeno di rispetto all'ampiezza dell'onda rettangolare d'uscita. [1].
- le caratteristiche di cui ai punti precedenti in tutto il campo delle frequenze in cui e definita la
In figura 5 lo schema di un limitatore:

Dimensionamento degli sfasatori a 90°
[modifica]Gli sfasatori sono facilmente dimensionabili come mostra il seguente esempio:
Si debbano sfasare di ° tutte le frequenze dei segnali comprese in una banda definita tra .
Gli sfasatori dei due segnali devono essere identici e possono avere la configurazione mostrata in figura 6.

Lo sfasatore è un tipico integratore che andremo a dimensionare per ottenere un guadagno unitario . alla frequenza centrale della banda .
Se supponiamo che sia trascurabile rispetto ad . possiamo scrivere:
.
Con sfasata di circa ° rispetto ad . per tutte le frequenze della banda.
Posto . il guadagno unitario a si avrà per:
. cioè
da cui .
Agli estremi della banda avremo pertanto guadagni diversi:
con uno scarto massimo inferiore a rispetto alla frequenza
Data la modesta entità della variazione del guadagno possiamo essere certi che l'azione dei limitatori che seguono le cellule di sfasamento è tale da "assorbire" tali variazioni.
Anche nel correlatore digitale la cancellazione della varianza sara tanto più efficace quanto più si potrà garantire la precisione degli sfasamenti a ° e dei guadagni dei due canali di correlazione oltre naturalmente la corretta messa a punto dei traslatori finali.
Note
[modifica]- ↑ Questa condizione garantisce che il circuito limiti nello stesso modo tanto le ampiezze positive dei segnali che le negative.
Bibliografia
[modifica]- J. J. Faran Jr e R. Hills Jr, Correlators for signal reception, in Office of Naval Research (contract n5 ori-76 project order x technical memorandum no. 27), Cambridge, Massachusetts, Acoustics Research Laboratory Division of Applied Science Harvard University, 1952.
- R. J. Urick, Principles of underwater sound, 3ª ed., Mc Graw – Hill, 1968.
- C. Del Turco, La correlazione , Collana scientifica ed. Moderna La Spezia,1993
- C. Del Turco, Principi ed applicazioni dei metodi di autocorrelazione "Rivista L'Antenna anno XXXII n° 6 1960".