Comuni europei (superiori)
Dall'anno Mille in poi le città, in gran parte dell'Europa, si popolano di nobili e intellettuali, ma anche di persone che svolgevano lavori manuali come gli artigiani e i commercianti. È in questo contesto che si formano i Comuni.
Composizione della popolazione nelle città
[modifica]La popolazione si divideva in quattro gruppi, distinti per via delle differenze sociali:
- i magnati, ovvero i nobili e i proprietari terrieri;
- il popolo grasso, che era formato dai borghesi e dai ricchi mercanti;
- il popolo minuto, che era invece formato dai membri della piccola borghesia;
- gli operai, che erano gli altri lavoratori stipendiati.
Un altro gruppo presente nelle città era il clero, ovvero gli uomini di chiesa come monaci e vescovo. Infine c'era la cosiddetta popolazione marginale, di cui facevano parte tutti coloro che erano esclusi dalla vita politica: rientravano in questa categoria poveri, servi, mendicanti...
Nascita dei Comuni
[modifica]Le trasformazioni economiche e sociali delle città influenzano anche la politica: le persone influenti decidono di governarsi autonomamente, per poter difendere le loro attività economiche. Questa forma di autogoverno detta Comune prevedeva quindi che tali cittadini influenti si riunissero in un'associazione e prendessero decisioni condivise e collettive.
Ogni Comune aveva le caratteristiche di uno Stato effettivo, perché si differenziava notevolmente dagli altri, avendo proprie istituzioni politiche, emanando proprie leggi, coniando proprie monete... La forma di governo del Comune si basava inoltre sul consenso popolare.
Comuni del centro-nord Italia
[modifica]In Italia l'autorità dell'imperatore è debole: di ciò approfittano i Comuni, che de facto si governano in totale autonomia. Federico Barbarossa tenta quindi di riportali sotto il suo potere.
Nascono le corporazioni, ovvero associazioni formate per esempio da artigiani o mercanti che vogliono essere ancora più autonomi. Le corporazioni:
- permettono l'accesso a cariche politiche pubbliche;
- tutelano i lavoratori e i loro interessi;
- gestiscono i rapporti con l'estero.
Fasi dei Comuni
[modifica]All'interno della storia dei Comuni, possiamo distinguere tre fasi principali, in cui cambia l'organizzazione politica.
Comune consolare
[modifica]La prima fase del Comune è detta consolare, ed era caratterizzata da:
- due consoli, eletti fra tutti i ceti sociali, che restavano in carica per sei mesi o un anno (il mandato era breve per impedire loro di acquisire troppo potere: il meccanismo è ripreso dalla civiltà romana);
- un assemblea cittadina, detta Arengo.
Ottone di Frisinga, zio di Federico Barbarossa, in un suo scritto parla del Comune consolare:
«I Lombardi imitano ancora oggi la saggezza degli antichi Romani.» |
«[I Comuni] sono di gran lunga superiori a tutte le città del mondo per ricchezza e potenza.» |
Ottone di Frisinga, pur elogiando l'organizzazione comunale, afferma che essi devono comunque riconoscere l'autorità dell'imperatore.
Comune podestarile
[modifica]La seconda fase del Comune è quella podestarile, che si afferma nella prima metà del XIII secolo, che comprendeva:
- un podestà, che rimaneva in carica per un periodo limitato di tempo;
- varie magistrature, che supportavano il podestà nei suoi compiti;
- vari consigli, incaricati di svolgere le varie funzioni di governo.
Comune di popolo
[modifica]La terza e ultima fase del Comune è quella del Comune di popolo (tra la seconda metà del XIII secolo e la prima metà del seguente). Le principali cariche/istituzioni erano:
- il podestà, responsabile dei compiti più burocratici;
- il capitano del popolo, ai vertici del potere insieme al podestà, che si occupava della difesa del Comune, del mantenimento dell'ordine pubblico e della gestione dell'esercito;
- le magistrature;
- i consigli;
- le società di popolo, che svolgevano le funzioni politiche ed economiche.
Nel sistema del Comune di popolo, per un cittadino era molto più semplice accedere alle cariche politiche.
Principali Comuni italiani
[modifica]I Comuni che si affermano in Italia, a partire dal Quattrocento, sono Milano, Venezia e Firenze.
Milano
[modifica]Nel Comune di Milano, il popolo grasso diventa sempre più influente: la scena politica vede scontrarsi le famiglie Torriani (alleata del popolo) e Visconti (aristocratici). Lo scontro militare avviene nella Battaglia di Desio del 1277, in cui i Visconti trionfano sui rivali e Ottone Visconti diventa signore di Milano.
Firenze
[modifica]A Firenze, invece, la lotta tra aristocratici e popolo (raggruppato in corporazioni) è molto più dura e sanguinosa.
Venezia
[modifica]Il Comune di Venezia, invece, è governato da famiglie aristocratiche che costituiscono il maggior consiglio, incaricato di eleggere il doge (per sorteggio). È proprio dal sorteggio del doge che nasce il gioco del lotto.
Scontri con la dinastia sveva
[modifica]I Comuni, in particolare quelli italiani, si scontrano molte volte con i membri della dinastia sveva, in particolare con Federico Barbarossa e Federico II. Tali scontri sono trattati nel dettaglio nell'apposita lezione.